Milano
San Siro, Trotta: “Dopo l'esposto, ecco il ricorso al Tar: nessuna buona ragione per abbatterlo"
L'esposto alla Corte dei Conti, la raccolta firme di intellettuali e architetti, presto il ricorso al Tar. Claudio Trotta fa il punto su San Siro. L'intervista

San Siro, Trotta: “Dopo l'esposto, ecco il ricorso al Tar: nessuna buona ragione per abbatterlo"
Le luci a San Siro rimangono accese. Questa è l’intenzione dei 500 tra architetti, ingegneri e docenti che hanno firmato l’appello per fermarne l’abbattimento. Tra i firmatari della sottoscrizione, lanciata dall’architetto Pierfrancesco Sacerdoti e dal Comitato SìMeazza, c’è anche il regista Ken Loach. Claudio Trotta è uno dei fondatori del Comitato per la tutela dello storico impianto. Affaritaliani.it ha intervistato uno dei fondatori del Comitato per provare a capire il futuro di San Siro, sul quale sono scaduti i termini dell'avviso pubblico del Comune di Milano. Un bando contestato dal Comitato di Trotta, che ha presentato ricorso alla Corte dei Conti e domani lo presenterà al TAR. L’intervista.
Trotta, qual è il senso dell’appello contro l’abbattimento di San Siro?
Come recita il comunicato stampa del Comitato SìMeazza dello scorso 4 maggio: "Salvare un monumento importante non solo per i milanesi, ma ormai riconosciuto a livello nazionale e internazionale come un patrimonio mondiale che va salvaguardato per le prossime generazioni. La proposta di Milan e Inter di abbattere San Siro per costruire un nuovo stadio, da finanziare attraverso la cementificazione di tutte le aree verdi che oggi gli stanno intorno, è una grande operazione immobiliare concepita al solo scopo di sanare i bilanci delle due società, senza alcun vantaggio ambientale, economico e urbanistico per la città e per il mondo del calcio. Non c’è infatti nessuna ragione per abbattere lo stadio Meazza, se non quella di fare business con la speculazione delle aree intorno. Difendere lo Stadio Meazza da una possibile distruzione è una questione nazionale e non solo locale, è una questione culturale e di civiltà che coinvolge tutti".
Ken Loach, Sgarbi e tanti altri. Il mantenimento dello stadio sembra una mozione accolta bipartisan?
L’idea del mantenimento dello Stadio con un’adeguata e possibile ristrutturazione è di buon senso e di rispetto dell’importanza storica, sociale e architettonica dello Stadio Meazza, che è uno spazio pubblico e dei cittadini, probabilmente il più iconico e riconosciuto al mondo. Non stupisce che sia tuttora recepita internazionalmente da più parti.
Cosa ha impedito alla politica milanese di arrivare a una soluzione dopo più di 5 anni?
Aver messo al centro gli interessi di business delle attuali proprietà delle due squadre di calcio milanesi, in spregio al rispetto della essenza pubblica e popolare dello stadio e di un reale coinvolgimento del consiglio comunale e del rispetto delle procedure di legge. Aver perseguito per ormai quasi sei anni una trattativa praticamente “privata" fra il sindaco e le società, senza una prospettiva corretta di utilizzo popolare dello stadio, che porta con sé sogni, speranze, emozioni, gioie e anche dolori di milioni di persone che hanno partecipato alle partite di calcio, ai grandi eventi religiosi e spettacolari e ai tantissimi concerti tenutisi.
Cosa non ha funziona nel recente bando comunale per la vendita dello stadio? Farete ricorso?
Ho scritto una lettera al sindaco Sala, il 15 aprile, esprimendo la dolorosa considerazione che la manifestazione di interesse non riguarda la salvaguardia dello Stadio Meazza, ma una più ampia operazione immobiliare che include la costruzione di un nuovo stadio e la demolizione dello Stadio Meazza, il cui costo mi risulta, peraltro, essere allo stato dell’arte a carico dei contribuenti. Luigi Corbani, presidente del Comitato SìMeazza ha quindi presentato ricorso alla Corte dei Conti. Il 6 maggio sarà anche presentato dal Comitato un nuovo ricorso al TAR. [Sia la lettera a Sala che le prime 10 pagine del ricorso alla Corte dei Conti sono pubblicate in fondo all’articolo per volontà dello stesso Trotta che ha fornito ad Affaritaliani.it le carte, ndr.]
Qual è la soluzione ideale per San Siro: è possibile tenere in piedi il vecchio impianto a livello economico?
È necessario lanciare un bando internazionale per la ristrutturazione e la futura gestione dello stadio. Lo stadio Meazza può essere economicamente sostenibile, con o senza una o entrambe le squadre, a patto che venga modernizzato e migliorato, sia dal punto di vista dell’utilizzo polivalente durante tutto l’anno per sport e spettacoli dal vivo, sia rispetto ai servizi e al comfort per il pubblico. C’è davvero da chiedersi dove risieda l’interesse pubblico nel voler demolire lo Stadio Meazza per costruire un nuovo stadio, edificando nella stessa area altri palazzi, con ulteriore consumo di suolo e perdita di verde reale.
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