Milano
Sanità, Maroni: "La nostra riforma anticipa il futuro"
"Questa e' una riforma epocale, che anticipa il futuro. Le leggi regionali che sono difformi da quelle nazionali solitamente vengono impugnate dal Governo davanti alla Corte Costituzionale". Lo ha spiegato il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni, presentando a Varese la riforma dell'evoluzione del sistema sociosanitario lombardo presso l'Universita' dell'Insubria. "Questa nostra legge, secondo il Ministero della Salute, che ci ha scritto una lettera - ha spiegato il presidente - viene reputata difforme dal modello organizzativo del Sistema sanitario nazionale, ma anche una legge innovativa, cosi' innovativa che il Ministero non la impugna perche' la considera un modello innovativo da sperimentare nei prossimi tre anni, verificandone l'attuazione attraverso una commissione paritetica". "Per cui, secondo il Governo, questa nostra legge anticipa il futuro - ha concluso il presidente - e, se funzionera', allora diventera' il modello di riferimento di tutto il sistema organizzativo della sanita' italiana. Questo e' un riconoscimento straordinario".
"Abbiamo gia' iniziato ad attuare questa riforma - ha proseguito Maroni -, il prossimo passo e' la nomina, entro lunedi' prossimo, del direttore generale della nuova Agenzia di controllo. Poi il Consiglio regionale approvera' la legge che mantiene l'Allegato 1, che riguarda il disegno dell'organizzazione territoriale. Entro fine anno, invece, nomineremo i nuovi direttori generali delle nuove Ats e delle nuove Asst. Per cui abbiamo tempi certi e rapidi e il cronoprogramma verra' rispettato".
"La nostra sanita' e' un'eccellenza, e' quella che costa meno di tutte, meno del 5 per cento del Pil, eppure e' quella che garantisce le migliori risposte, ma e' un sistema che vogliamo far evolvere per adeguarlo al futuro, per anticiparlo, quando avremo un invecchiamento della popolazione e' un aumento delle cronicità. Uno dei punti salienti del nuovo sistema di welfare lombardo - ha proseguito il presidente - e' il riequilibrio dell'asse di cura tra ospedale e territorio, in una logica di valorizzazione di entrambi i sistemi e di continuita' assistenziale. Vogliamo passare dal principio del curare il malato al prendersi cura del malato. Con questa riforma vogliamo che l'eccellenza che abbi amo nei nostri ospedali in Lombardia venga portata fuori dalla porta degli ospedali e sia estesa all'assistenza del malato una volta uscito dall'ospedale, sulla base del principio della continuita' assistenziale per cui chi esce dall'ospedale deve essere assistito da chi lo ha curato dentro l'ospedale". "Vogliamo, inoltre, - ha concluso Maroni - una reale integrazione tra Sanitario e Socio-sanitario nella presa in carico e la continuita' assistenziale della persona".