Milano
Scala: mostra per i 240 anni, con sguardo alla nuova torre del 2022
"La magnifica fabbrica - 240 anni del Teatro alla Scala da Piermarini a Botta": inaugura il 4 dicembre la mostra che celebra il prestigioso teatro milanese
Scala: mostra per i 240 anni, con sguardo alla nuova torre del 2022
Il Teatro alla Scala come un'araba fenice che dopo distruzioni e bombardamenti riemerge dalle sue ceneri, e anche come un camaleonte, che si trasforma nel tempo, all'interno della struttura, con il foyer che non esisteva, per esempio, e all'esterno, con la creazione della piazza antistante. Una lunga storia e uno sguardo al futuro. C'e' tutto questo nella mostra "La magnifica fabbrica - 240 anni del Teatro alla Scala da Piermarini a Botta", che apre il 4 dicembre, a cura di Fulvio Irace e Pierluigi Panza realizzata in collaborazione con Intesa Sanpaolo e grazie ai Partner Edison e Mapei. Il catalogo e' realizzato da Treccani.
L'allestimento di Italo Lupi, Ico Migliore e Mara Servetto occupa le sale della Biblioteca Livia Simoni al piano superiore del Museo Teatrale, dedicate all'evoluzione storica della struttura del Teatro, mentre il Ridotto dei Palchi ospitera' la sezione dedicata agli interventi piu' recenti firmati dall'architetto Botta e al completamento del suo progetto con la costruzione del nuovo edificio di Via Verdi. La nuova 'torre' sara' pronta nel 2022, servira' per raggruppare gli uffici e aumentare l'offerta di spazi per i ballerini e musicisti, con nuove sale di prova, oltre che aumentare il retro palco. L'intervento che il grande architetto ticinese realizzo' nel 2004 riguardava la facciata, mentre stavolta a essere interessata e' la parte posteriore. E soprattutto, come spiega Mario Botta, il nuovo intervento "permettera' di avere, se servira', una profondita' scenica di oltre 70 metri. Significa che si puo' entrare in scena con gli elefanti, o con un treno". "Ci entra anche la Torre di Pisa" ha aggiunto il sovrintendente
La nuova torre ricorda, per lo sbalzo, la Torre Velasca e richiama a una Milano medioevale. Il linguaggio e' quello tipico dell'architetto ticinese: geometrie precise, alternanza di pieni e vuoti e cura nel rivestimento. Come per la torre scenica nel 2004, si scavera' diciotto metri al di sotto del suolo (gli ultimi metri sono sotto il livello della falda acquifera) e si arrivera' all'altezza della Torre stessa (circa 36 metri fuori terra). Complessivamente sono sei piani sotterranei e undici fuori terra. I piani sotterranei saranno in gran parte occupati da un unico spazio, la sala prove per l'orchestra, con una superficie di circa 310 metri quadri e alta 14 metri. Le dimensioni e l'altezza della Sala, appositamente concepite dal punto di vista acustico con la consulenza del noto progettista acustico Yasuhisa Toyota, consentiranno di avere il miglior risultato musicale per le prove e di poter utilizzare quest'ambiente anche come sala d'incisione. Saranno inoltre realizzati una nuova Sala Prova Ballo della superficie di circa 150 mq, posta all'ultimo piano dell'edificio, e nuovi spazi per l'Archivio storico documentale, attualmente ubicato in un deposito esterno.
L'ultimazione del nuovo edificio e' prevista entro il secondo semestre 2022. Tornando alla mostra, questa raccontera' lo sviluppo di un teatro che dalla sua nascita e' stato specchio della citta' e delle sue trasformazioni: Teatro di palchettisti sorto in solida pietra dopo l'incendio del Teatro di Corte, l'edificio del Piermarini ha accolto una societa' in costante evoluzione, riflettendone lo sviluppo: alle modifiche negli arredi e nelle decorazioni si sono aggiunti interventi strutturali che ne hanno fatto un palcoscenico sempre all'avanguardia anche dal punto di vista tecnico-architettonico. E anche se continua a essere identificato con il Piermarini, dell'opera di quell'architetto rimane oggi ben poco, o per essere piu' precisi, la Scala e' anche il risultato del lavoro di altre tre archistar, Alessandro Sanquirico, Lorenzo Secchi e Mario Botta. Il racconto della mostra non si limita pero' a ripercorrere le trasformazioni architettoniche del Teatro, ma esplora anche la sua integrazione nel tessuto urbano, e in particolare con l'evoluzione della piazza. Non a caso le Gallerie d'Italia, sede museale di Intesa Sanpaolo, ospiteranno la maquette del progetto di Botta insieme a due pannelli esplicativi, estensione della mostra al di fuori delle mura scaligere. Dal 4 dicembre e fino al 30 aprile la mostra si potra' visitare dalle 9 alle 17,30.