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Milano
Scritta antisemita: Sala scrive su porta casa 'Antifa hier'
La scritta antisemita sulla porta di casa del sindaco Beppe Sala pubblicata sul profilo Instagram del sindaco di Milano

 Scritta antisemita: Sala scrive su porta casa 'Antifa hier'

'Antifa hier': e' la scritta che il sindaco di Milano, Beppe Sala, ha apposto sulla porta della sua abitazione, con chiaro riferimento alla scritta choc apparsa qualche giorno fa a Mondovi', 'Juden hier', sulla porta della casa del figlio di un'ex deportata. "Io vivo qui", ha scritto Sala sul suo profilo Instagram postando la foto.

Librandi (IV): Prendiamo esempio da Sala

"Seguiamo tutti l'esempio del sindaco di Milano Giuseppe Sala: affiggiamo la scritta ''ANTIFA HIER'' sulle porte delle nostre case e delle nostre aziende, nei luoghi dove viviamo e lavoriamo. In tedesco significa: ''qui c'è un antifascista''. Dimostriamo che l'antifascismo non è una definizione del passato né un'etichetta di maniera, ma un impegno costante e quotidiano che dobbiamo rilanciare ogni giorno, per non dimenticare. Lanciamo anche l'hashtag, provando a diffonderlo il più possibile sui social e nel dibattito pubblico: #AntifaHierz", scrive il deputato di Italia Viva, Gianfranco Librandi

Giorno della Memoria, Sala: "Antifascismo e tolleranza sono le fondamenta di Milano"

"Ricordare sempre, tutti i giorni, ieri, oggi e domani. Nel giorno delle celebrazioni per la Giornata della Memoria da Milano si alza forte una voce univoca: 'mai piu''". Cosi' il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, ha parlato del significato del Giorno della Memoria, che si celebra oggi in tutto il mondo per commemorare le vittime dell'Olocausto, sulla sua pagina Facebook. "Antifascismo, tolleranza, apertura e solidarieta' sono le solide fondamenta sulle quali poggia la nostra citta', valori che difenderemo sempre, a qualsiasi costo. - ha concluso -. Fare i conti con la storia significa scegliere un futuro diverso. Per questo non dimenticheremo mai".

Circa 8mila visitatori in due giorni al memoriale della Shoah di Milano

Sono circa 8.000 le persone che in soli due giorni hanno visitato il Memoriale della Shoah di Milano, luogo simbolo di una delle piu' grandi tragedie della storia recente, teatro delle deportazioni ad oggi rimasto intatto. Data la grande affluenza di pubblico - e' infatti quasi raddoppiata la media giornaliera di visitatori - domenica 26 gennaio e lunedi' 27 gennaio, giorno di Open Day, sono state intensificate le visite guidate. I gruppi sono stati assistiti delle guide specializzate, formate dall'Associazione Figli della Shoah e da piu' di 30 tra volontari e ragazzi dell'alternanza scuola-lavoro.

"Siamo felici di registrare anche quest'anno una media giornaliera di visitatori in aumento, sintomo di una crescente attenzione non solo verso cio' che e' stato, ma anche e soprattutto verso una concezione dinamica della Memoria, come spazio in cui cercare risposte per il nostro presente", ha dichiarato Roberto Jarach, presidente della Fondazione Memoriale della Shoah. "In un contesto come quello attuale, purtroppo talvolta animato da episodi di discriminazione e paura della diversita', giocano infatti un ruolo fondamentale le testimonianze: delle persone e dei luoghi come questo, capaci di trasformare il ricordo, seppur doloroso, in un motore per un futuro sempre piu' inclusivo e aperto", ha concluso Jarach.

 

 

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