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Milano
Due imprenditori uccisi nel Bresciano: il killer prima scappa e poi si uccide

Sparatoria in azienda del Bresciano: un morto e un ferito

Due vittime e un ferito nel doppio agguato a colpi di fucile ad alcuni coimputati nel processo 'Banda dei Tir': "Mi avete rovinato"


Ha ferito un'altra persona e alla fine si e' suicidato. Si chiamava Cosimo Balsamo, 62 anni, originario di Brindisi, il Killer degli imprenditori che oggi ha seminato il panico in provincia di Brescia. Il primo fatto di sangue alle 10.50 quando l'uomo, un pregiudicato trasferitosi da tempo nel bresciano, si e' presentato ai cancelli di un capannone della Sga, un'azienda nella zona industriale di Flero. Qui ha suonato al campanello, nessuno gli ha aperto probabilmente perche' riconosciuto e temendo dunque il peggio, e allora ha scavalcato il cancello ed e' entrato, armato di un fucile a pompa e alcune pistole.

"E' entrato in azienda gridando 'mi hai rovinato la vita', ha detto a mio zio di chiamare Elio Trombetta, che era altrove e, quando e' arrivato, gli ha sparato", ha raccontato Giampiero Strada, nipote di Giampiero Alberti, il titolare della Sga che e' il ferito della giornata. Elio Trombetta, 78 anni, invece era un altro imprenditore che in passato aveva avuto rapporti d'affari con il suo assassino. Dopo l'omicidio Balsamo e' scappato con un Suv nero ed e' scattata la caccia all'uomo.

Ha percorso circa 50 chilometri, e' arrivato a Carpaneda di Vobarno e li', davanti alla sua abitazione, ha ucciso James Nolli, 61 anni, un altro imprenditore in affari con lo stesso Balsamo in passato. Di piu': i due erano stati coimputati nel processo alla cosiddetta banda dei Tir che nei primi anni del 2000 derubava in tutto il Nord Italia le aziende di trasporto di metalli. Balsamo nel 2009 e' stato condannato, ha scontato il carcere, e si e' visto anche privare dei suoi beni e di tutto il patrimonio. Proprio in quel processo, in quella condanna che aveva sempre ritenuto ingiusta va cercato il movente del duplice omicidio di oggi. La corsa di Balsamo e' finita ad Azzano Mella, sempre nel bresciano, dove, braccato dai carabinieri, si e' rifugiato in un parcheggio di un supermercato. Li' ha fermato la macchina, e ha aspettato qualche attimo. Forse il tempo di pensare a quello che aveva fatto sin dalle prime ore del giorno, alla vita trascorsa e che gli stava scivolando via per sempre. Poi non ha pensato piu', ha puntato l'arma contro se stesso e ha fatto fuoco, con il proiettile che gli ha oltrepassato la testa da una parte all'altra, fino a bucare il finestrino. 

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