Milano
Nelle strade di Milano e sulla rete web l’illegalità si fa sentire. L’indagine di Confcommercio
Secondo Confcommercio oltre un terzo degli imprenditori milanesi è stato vittima di frode o attacco informatico. il 21,3% è stata vittima nell’ultimo anno di furti ai danni dell’attività

Nelle strade di Milano e sulla rete web l’illegalità si fa sentire. L’indagine di Confcommercio
IMPRESE-LAVORO.COM - Milano – Al mondo del commercio (Confcommercio) la legalità piace ma la battaglia è dura e su più fronti. Non c’è solo la rete web con le sue truffe, anche i negozi sfitti delle periferie sono un pericolo. Confcommercio s’impegna in un monitoraggio costante per capire e prevenire. I dati dell’indagine – illustrati oggi col prefetto di Milano Claudio Sgaraglia, il questore Bruno Megale, il presidente di Confcommercio Carlo Sangalli (in video da Roma), Pierguido Iezzi (consigliere nazionale Assintel e Cyber BU Director di Maticmind), Marco Boretti (consigliere nazionale Asseprim e vicepresidente esecutivo Aon SpA), Manuela De Giorgi (dirigente Centro Operativo Sicurezza Cibernetica - Polizia Postale Lombardia), sono eloquenti.
Oltre un terzo degli imprenditori (il 37%) è stato vittima di una frode informatica o attacco informatico. Nel 63% dei casi nell’ambito dell’attività professionale (nel 37% dei casi nella vita privata). Il caso più frequente (36%) è il furto di credenziali, dati o denaro per link email o sms cliccati per errore; il 22% degli imprenditori denuncia, invece, il blocco del sistema con richiesta di riscatto, il 19% un’intrusione con furto di credenziali. Il 12% ha indicato di essere stato vittima di phishing. Secondo la maggior parte delle imprese che ha risposto all’indagine (71%), il principale pericolo per la sicurezza del proprio sistema informatico è da individuare nella possibilità dell’errore umano (ad esempio l’apertura di email o link non verificati, l’invio di mail a indirizzi multipli in chiaro, password deboli o condivise con terzi, uso di reti wifi pubbliche non protette).
Altri pericoli indicati sono gli attacchi informatici mirati al furto di credenziali e/o dati aziendali o di terzi (41%), la connessione a sistemi e contatti esterni scarsamente verificabili (27%), l’inadeguatezza del sistema di protezione ai nuovi attacchi informatici (26%). Per il 62% degli imprenditori soprattutto con l’attivazione di programmi di protezione antivirus e firewall sempre aggiornati (62%); con frequenti backup (55%) e cambi di password (45%). Per 6 imprese su 10 (63%) la diffusione dell’IA rappresenta allo stesso tempo sia un’opportunità sia una potenziale minaccia. Per il 15% principalmente un’opportunità. Il 22% considera l’Intelligenza artificiale una minaccia. Il 28% delle imprese utilizza l’IA nella gestione aziendale: la percentuale maggiore nei servizi (27%), seguita dal dettaglio non alimentare (14%) e dagli agenti e rappresentanti (13%). Il 57,5% delle imprese che utilizza l’IA lo fa per l’efficientamento dei processi aziendali, il 42,5% per la gestione dell’area commerciale, il 30,1% per la gestione dei clienti.
Riflettori su furti, insicurezza e vandalismi
Non manca la delinquenza abituale. Furti negli esercizi commerciali (31,2%), ma anche il degrado e l’insicurezza con i negozi sfitti (30,2%): sono i fenomeni maggiormente percepiti dagli imprenditori (nell’area in cui si esercita la propria attività). Poi atti vandalici (28,5%) e scippi-borseggi (28%). Tra Milano città e l’Area metropolitana milanese cambia lo scenario di percezione dei fenomeni. A Milano città prevalenza di scippi e borseggi (45%), furti negli esercizi commerciali (32%) ed atti vandalici (30%). Nei centri dell’hinterland milanese vengono in particolare segnalati come sintomo di degrado i negozi sfitti (37%). Comunque, anche nell’Area metropolitana forte percezione dei furti negli esercizi commerciali (36%) e degli atti vandalici (35%).
Dalla percezione di crimini e degrado all’esperienza diretta subita (dall’imprenditore o dai collaboratori) per il 50,2% degli imprenditori che hanno risposto all’indagine: il 21,3% è stata vittima nell’ultimo anno di furti ai danni dell’attività; il 17,3% di atti vandalici. Seguono truffe (9,9%), scippi e borseggi (8,7%) e i furti negli esercizi commerciali subiti, in questo caso, dai clienti (6,4%). “C’è ancora molto da fare nella difesa dalle minacce criminali dalla rete, anche in una maggiore formazione per le imprese – commenta Fabio Moroni, consigliere di Confcommercio Milano, Lodi, Monza e Brianza con incarico su sicurezza e legalità – Quest’anno abbiamo voluto dedicare al web un ampio spaccato dell’indagine per ‘Legalità, ci piace!’ senza, però, trascurare i reati e i fenomeni di degrado sul territorio che le attività del terziario percepiscono quotidianamente”.