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Milano
Trasporti pubblici: scontro sindacati-Regione

Trasporti pubblici: scontro sindacati-Regione

Questa volta Cgil, Cisl e Uil hanno sotterrato il calumet della pace. E il 13 giugno andranno allo sciopero dei trasporti pubblici locali, quattro ore in tutta la Lombardia. Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti Lombardia hanno preso questa decisione per il taglio ai finanziamenti destinati al trasporto pubblico locale. Il congelamento delle risorse nazionali potrebbe, infatti, portare alla diminuzione di 52 milioni di euro per il territorio lombardo (circa 300 milioni a livello nazionale). E la UilTrasporti invita la Regione “come ente regolatore del trasporto pubblico” a trovare una soluzione per l’integrazione dei servizi (ferro e gomma). Le confederazioni Cgil, Cisl, Uil e le segreterie Filt, Fit, Uilt hanno richiesto un incontro all’assessorato Claudia Terzi il 19 marzo scorso, senza avere alcun riscontro.

“Un mancato incontro che peggiora lo stato di incertezza di tutto il settore e aumenta la preoccupazione dei lavoratori operanti a vario titolo nel Trasporto Pubblico Locale – hanno affermato Luca Stanzione, segretario generale Filt Cgil Lombardia, Giovanni Abimelech, segretario generale Fit Cisl Lombardia, Enore Facchini, segretario generale UilTrasporti Lombardia nel corso della conferenza stampa -. Questa situazione rischia di compromettere e mettere in discussione il servizio all’utenza e soprattutto l’occupazione in tutto il settore regionale”. “Il presidente Fontana si è limitato a darci rassicurazioni circa il fatto che le risorse ci siano - aggiungono -. Occorre invece aprire un tavolo di confronto che affronti nel dettaglio la situazione economica e finanziaria del settore e soprattutto dia garanzie circa la clausola di salvaguardia occupazionale e il mantenimento della contrattazione di secondo livello, esigibili attraverso i testi dei bandi di gara”. Ma non è tutto, perché sullo sfondo ci sono gli scontri fra Regione e comune di Milano sull’aumento dei ticket e sull’integrazione tariffaria.

“Da anni stiamo ripetendo che la Regione, come ente regolatore del trasporto pubblico, ha l’obbligo di farsi carico che tutte e due le modalità di trasporto: ferro e gomma, ammesse al finanziamento pubblico” – spiega Enore Facchini (UilTrasporti) - perchè hanno la necessità di avere una valorizzazione congiunta e una sintonia nella organizzazione del servizio. Oggi avviene una cosa grave: gli operatori del trasporto su gomma pensano solo al proprio asset, al proprio territorio, governati da agenzie che non sono nemmeno coordinate tra loro. Ma anche chi opera sul ferro pensa unicamente al servizio regionale (Trenord ndr)”. E il risultato qual è? “Questo è un limite che va risolto, perché è la Regione a programmare il servizio di trasporto pubblico. Le risorse che arrivano dal governo sono in ordine ai programmi regionali, in riferimento ai chilometri prodotti, che ha un impatto sui passeggeri ed anche sulle città”. Dunque la Regione come ente regolatore dovrebbe curare la regia del Tpl? “Ma nel momento in cui si prende a sforbiciate il trasporto pubblico è evidente che si moltiplicano i problemi di congestionamento delle città, d’inquinamento”. Il comune di Milano però ha fatto di testa sua e infatti dal mese prossimo aumenteranno le tariffe Atm, ma l’integrazione che fine ha fatto? “Il problema dello scontro fra regione e comune sull’aumento delle tariffe e l’applicazione dell’integrazione tariffaria è tutto politico. Ma il problema vero è che tutto sta dentro al tema mobilità in Lombardia. I due soggetti istituzionali dovrebbero trovare tempi e modi per cercare le soluzioni adeguate, sia per Milano città metropolitana, che per il resto della regione. Scegliere la strada della non collaborazione scontenta i passeggeri. Anche perché è giocoforza integrare i sistemi”, conclude Facchini.

Da Ministero nessun taglio

Secondo quanto riportato da Il Quotidiano della Pubblica Amministrazione in un articolo non ci sarà alcun taglio al Fondo nazionale per il Tpl. Anche grazie al lavoro svolto da questa Amministrazione e alle richieste inoltrate al Ministero dell’Economia, in Conferenza Stato-Regioni è stato raggiunto un accordo che conferma e certifica che non ci sarà alcuna decurtazione di 300 milioni di euro al comparto Tpl per il 2019. A febbraio il Ministro Danilo Toninelli aveva firmato il decreto interministeriale con il quale sono stati ripartiti tra le Regioni a statuto ordinario 3.898.668.289,20 euro, ovvero, come previsto dalla legge, l’anticipazione dell’80% del Fondo nazionale per il concorso finanziario dello Stato agli oneri del trasporto pubblico locale, anche ferroviario. La cifra anticipata è stata calcolata sul 100% della dotazione del fondo stesso, come chiesto dal Mit al Mef, e dunque senza alcun taglio. Nell’odierna Conferenza Stato-Regioni il Mef ha confermato che non ci sarà alcuna decurtazione al Fondo Tpl, nemmeno a fine anno, perché le risorse verranno recuperate in sede di assestamento di bilancio. Il Miministero delle Infrastrutture e dei Trasporti plaude a questo accordo e procede nell’attuazione del piano mobilità, per dotare Regioni e città di 2000 nuovi bus all’anno. Fonte: Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, comunicato del 9 maggio 2019

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