Urbanistica a Milano, la Procura: "Nelle chat l'atteggiamento impositivo e minaccioso di Catella e Boeri" - Affaritaliani.it

Milano

Ultimo aggiornamento: 21:04

Urbanistica a Milano, la Procura: "Nelle chat l'atteggiamento impositivo e minaccioso di Catella e Boeri"

Nell'inchiesta sull'urbanistica meneghina emergono accuse gravi. La Procura parla di "sistema deviato al servizio di interessi privati e pressioni politiche per sbloccare progetti speculativi"

di Giorgio d'Enrico

La Procura di Milano punta il dito contro quella che definisce la degenerazione del sistema urbanistico cittadino, denunciando una “incontrollata espansione edilizia” a vantaggio di soggetti privati. L’assessore Giancarlo Tancredi accusato di aver facilitato trattative sospette con il presunto appoggio del sindaco Sala. "Parcelle" sino a 2,5 milioni a favore degli indagati. Dalle chat emergono i toni  impositivi e minacciosi di Catella e Boeri, quest'ultimo anche con Sala. 

L'affondo della Procura milanese: "Degenerazione del sistema urbanistico"

Nuova inchiesta sull'urbanistica a Milano, nel decreto di perquisizione e nelle note ufficiali, la Procura di Milano denuncia una "degenerazione della gestione urbanistica dell'Amministrazione comunale di Milano", in cui "gli uffici, piuttosto che presidio di tutela dell'interesse pubblico e centro della pianificazione e dell'attuazione urbanistica allo stesso finalizzate, sono stati asserviti alle utilità di una cerchia ristretta ed elitaria di soggetti, privati, che hanno imposto programmi e interventi di un'imponente e incontrollata espansione edilizia della città".

Un quadro grave, rafforzato dalla dichiarazione del procuratore Marcello Viola: "Il fenomeno indagato, legato ad alcuni profili di incontrollata espansione edilizia, ha assunto dimensioni di rilievo notevolissimo". Le indagini, coordinate dai pm Marina Petruzzella, Paolo Filippini, Mauro Clerici e dall’aggiunto Tiziana Siciliano, hanno già portato, nei mesi scorsi, a "sequestri preventivi di diversi cantieri" e all’emissione di misure cautelari personali.


Tancredi, le trattative con gli investitori e il ruolo di Sala

Secondo i magistrati, l’assessore alla Rigenerazione urbana Giancarlo Tancredi — per il quale è stata chiesta la misura dei domiciliari — avrebbe svolto un ruolo attivo nei rapporti con i promotori dei progetti immobiliari, partecipando alle trattative "su loro o di propria iniziativa". Scrivono i pm: "Riceveva gli investitori nei suoi uffici, per partecipare insieme a Marinoni alle loro trattative".

Colpisce è il riferimento esplicito al sindaco: "L'assessore Tancredi, in tali contrattazioni su quantità di volumi e superficie, loro confidando nell'appoggio del sindaco Sala, per una rapida e concreta attuazione, suggeriva il ricorso ad accordi di PPP (Partenariato pubblico-privato) che fissassero quote di ERS (Edilizia residenziale sociale) atte a giustificare l'interesse pubblico degli interventi e a smarcare i piani attuativi, anche per gli edifici di elevata altezza".


Le pressioni sugli uffici e le strategie per eludere il PGT

L’indagine descrive un assessorato operativo non solo sul piano politico, ma anche nel motivare i tecnici del Comune: "Tancredi operava attivamente anche al fine di motivare gli uffici del Comune, spaventati dalle volumetrie e dalle altezze proposte, a esprimersi positivamente". E ancora: "Metteva al contempo al corrente Marinoni di ogni passaggio della sua opera di convincimento, e organizzava appuntamenti con le società coinvolte per avvertirle e prepararle".

Tra gli esempi di condotta contestati, i magistrati evidenziano il tentativo di "estrapolare le torri dal Piano Attuativo" e "riuscire a giustificare l'adozione di accordi di PPP per smarcare le procedure di legge sulle varianti del PGT (Piano di Governo del Territorio)".


Il "sistema criminoso" e i nomi eccellenti

La Procura parla esplicitamente di "un vero e proprio sistema criminoso", formato da "membri della Commissione per il paesaggio, operatori economici, progettisti privati, soggetti interni all'amministrazione comunale", tutti impegnati a "consentire la realizzazione di rilevanti speculazioni immobiliari in favore di privati".

Nell’indagine sono coinvolti anche Manfredi Catella, fondatore di Coima, per il quale è stata chiesta la custodia in carcere, e Stefano Boeri, presidente della Triennale, sottoposto a perquisizione. Gli interrogatori degli indagati sono fissati per il 23 luglio, data in cui potrebbero emergere nuovi elementi su un’inchiesta destinata ad avere forti ricadute politiche e urbanistiche per la città di Milano.

Il presunto conflitto di interesse riguarda anche la vicenda di San Siro

Il presunto "conflitto di interessi" di Giuseppe Marinoni, presidente della Commissione paesaggio che avrebbe agito con la "copertura" dell'assessore Giancarlo Tancredi, avrebbe riguardato, oltre a numerosi progetti immobiliari indicati nelle imputazioni, "anche la vicenda delle opere relative allo stadio Meazza e alle aree limitrofe del quartiere di San Siro". Lo scrivono i pm di Milano negli atti, facendo sempre riferimento ai rapporti tra Marinoni e "la società J+S di Pella", specializzata anche nella realizzazione di "strutture sportive". Dalle chat riportate emerge che Marinoni e Pella, "in accordo con Tancredi", avrebbero cercato "l'appoggio" dell'imprenditore Massimo Caputi (non indagato negli atti) per "ricevere un incarico per le opere relative allo stadio Meazza, su cui il sindaco Sala doveva prendere una decisione, avendo Marinoni e Pella elaborato le loro 'strategie' sullo stadio in vista di ogni possibile opzione". 

L'accordo di corruzione tra Catella e l'architetto del Comune di Milano

L'accusa di corruzione al 're del mattone' Manfredi Catella, protagonista con la sua societa' Coima dei principali cambiamenti nella skyline milanese degli ultimi anni, e' legata ai suoi rapporti con i componenti della Commissione Paesaggio Giuseppe Marinoni e Alessandro Scandurra. Secondo la Procura, l'architetto Scandurra avrebbe "piegato l'esercizio della sua funzione valutativa in seno alla Commissione, in favore degli interventi di interesse di Coima e suoi personali" stringendo un "accordo di corruzione" con l'immobiliarista. Il patto avrebbe previsto che Scandurra avrebbe ricevuto incarichi di progettazione e relative remunerazioni da parte della societa'.

Inoltre, non solo avrebbe omesso di denunciare il suo conflitto di interessi ma soprattutto avrebbe orientato le discussioni in Commissione favorendo gli interessi di Catella. In questo scenario, Marinoni sarebbe stato informato della situazione e avrebbe consigliato a Scandurra di non denunciare il conflitto di interessi. Questo 'schema' sarebbe stato adottato nel progetto di Coima a Porta Romana per la conversione degli alloggi del Villagio Olimpico in studentato. "Scandurra faceva parte del 'team di progettisti' prescelti da Catella per l'intervento", si legge nelle carte.

Le parcelle degli indagati: sino a 2,5 milioni di euro in "fatture per prestazioni professionali"

 Scandurra, componente della Commissione paesaggio del Comune di Milano, avrebbe incassato più di 2,5 milioni di euro emettendo "fatture per prestazioni professionali" per favorire la società Kryalos sgr interessata alle "operazioni immobiliari" di via Verziere e via Cavallotti a Milano. E' la cifra più alta riportata nelle imputazioni di corruzione dalla Procura di Milano - delle "parcelle", per decine o centinaia di migliaia di euro, che gli indagati avrebbero ottenuto in relazione a diversi progetti immobiliari, tutti riportati negli atti: dai Bastioni di Porta Nuova fino ai Portali-Gioia 20 e Tortona 25 e a Torre Futura. E ancora Goccia-Bovisa e diversi altri. L'immobiliarista Manfredi Catella, ad esempio, è accusato di corruzione per parcelle pagate da Coima, da lui fondata e di cui è Ceo, per quasi 140mila euro sempre a Scandurra per il progetto del Pirellino e per quello degli scali ferroviari di Porta Romana, ossia lo "studentato post Villaggio Olimpico". Indagate in queste imputazioni, per la responsabilità amministrativa degli enti, anche le società coinvolte, come Coima. Negli atti vengono riportati in totale i nomi di 21 indagati, tra cui anche l'architetto Antonio Citterio e diverse società.

La Procura: "Dalle chat emerge l'assoluto asservimento del pubblico e il tono minaccioso di Catella e Boeri"

La serie dei messaggi estratti dal cellulare dell'ex presidente della Commissione per il paesaggio Giuseppe Marinoni e da quello dell'architetto Stefano Boeri, in relazione al filone sull'urbanistica che riguarda il progetto Pirellino, e con l'assessore milanese all'Urbanistica Giancarlo Tancredi rendono con "precisione" - a dire della procura di Milano - "l'assoluta mancanza di indipendenza e dell'asservimento dell'esercizio dei ruoli istituzionali e professionali da parte di costoro, ed inoltre dell'atteggiamento particolarmente impositivo e minaccioso di Catella (fondatore di Coima, ndr) e di Boeri, nonché delle continue interferenze poste in essere dall'assessore Tancredi, fuori dalle regole e sempre d'intesa con Marinoni, tutte esclusivamente sbilanciate a favore degli interessi del privato". 

Il "radicale conflitto di interessi" di Tancredi

Tancredi "è il primo a porsi in una posizione di radicale conflitto di interessi, rispetto alla neutralità che dalla sua posizione politica dovrebbe mantenere nei confronti dell'amministrazione. Emerge con assoluta chiarezza che egli opera attivamente con l'unico intento e preoccupazione di soddisfare i piani dei privati, camuffandoli, ove occorra attraverso atti formali che conferiscono l'apparenza di interventi istituzionali" scrivono i magistrati nella richiesta di arresto. 

La riqualificazione del progetto in via Melchiorre Gioia "dimostra proprio l'aspetto della mancanza di indipendenza e della ricattabilità sia di Marinoni, nell'esercizio della sua funzione tecnica in seno alla Commissione per il paesaggio, sia di Tancredi nell'esercizio del suo ruolo politico. Emerge la sua inevitabile cedevolezza alle pressioni dell'assessore Tancredi, del direttore generale Malangone, di Manfredi Catella e di Stefano Boeri".

"Resta confermato, da questo e da tanti altre situazioni che il sindaco sia stato indotto dall'assessore Tancredi a scegliere Marinoni come presidente della Commissione per il paesaggio, conferendogli un potere da cui è pacifico che sia Tancredi per primo a trarre illeciti benefici, e nella consapevolezza che da Coima, così come da altri imprenditori, Marinoni riceva incarichi privati, che lo condizionano nelle decisioni sugli interventi di loro interesse" ritengono i pm. "Negli intrecci di conflitti di interessi e corruzione che ne emergono vi è pure Alessandro Scandurra, "altra figura inquietante di professionista che ha totalmente utilizzato la funzione di membro della Commissione per il paesaggio per coltivare agli interessi privati proprie e dei suoi clienti imprenditori, tra cui, appunto, la Coima di Catella".

Da Boeri "toni risoluti e di comando" con il sindaco Sala

Ed ancora: Stefano Boeri avrebbe usato "toni risoluti" e "di comando" con il sindaco Sala, il giorno prima che la commissione paesaggio andasse al voto sul suo progetto di riqualificazione dell'ex Pirellino per conto di Coima di Manfredi Catella, dopo averlo bocciato già due volte. "Marinoni sta sbagliando", scrive Boeri al sindaco il 22 giugno 2023 nelle chat sequestrate sul suo telefono dalla guardia di finanza. "E non solo con noi - aggiunge - Se insiste rischiamo rottura. E' ricorso Tar e Catella che va suoi giornali".

"Ultima cosa crearti problemi - dice a Sala l'oggi presidente della Triennale - ma prendilo come warning per domani". Secondo gli inquirenti anche Tancredi si è attivato con la commissione. Il 21 giugno scrive a Marinoni. "Ti ricordo per esame domani Pirellino che un parere positivo solo sulla soluzione planovolumetrica ci metterebbe al riparto da attacchi, anche ovviamente a me personalmente da Catella e Boeri. Boeri ovviamente ha già parlato al Sindaco della vicenda. Confido nella tua sensibilità e grande capacità di gestire questo parere. Di fronte a un positivo condizionato non vedo cosa potrebbero obiettare".

"Elevatissimi rischi di reiterazione" e un "fenomeno incontrollato di sviluppo immobiliare che non accenna a contenersi"

Per quanto riguarda le condotte contestate a Marinoni, Pella, Tancredi, Catella, Scandurra e Bezziccheri", ovvero sei degli indagati nel nuovo filone sull'urbanistica milanese, "i rischi di reiterazione e di aggravamento delle condotte prese in esame appaiono elevatissimi". E’ quanto si legge negli atti dei pm milanesi. I comportamenti dei sei indagati sono "indubbiamente deviati verso il favore per il conflitto di interessi e la corruzione delle funzioni", oltre ad esprimere una “elevata intensità del dolo, spregiudicatezza e senso di impunità”, con "ricadute allarmanti". I pm evidenziano un "fenomeno dell'incontrollato sviluppo immobiliare di investitori privati nel territorio del Comune di Milano, che non accenna a contenersi" ed è anche "appoggiato dalle note iniziative legislative, sollecitate da altri indagati".

Sala: "L'Amministrazione non si riconosce nella lettura riportata. Tancredi si sta confrontando con i suoi legali"

In serata è intervenuto anche il sindaco Sala: "Ritengo necessario avere un quadro più completo dei rilievi che stanno emergendo in queste ore. Posso solo dire che l'Amministrazione non si riconosce nella lettura che viene riportata. Da diversi mesi l'Amministrazione comunale ha intrapreso un percorso di riorganizzazione e ha assunto nuovi provvedimenti; gli ultimi accadimenti dovranno essere compresi e valutati perché non venga vanificato il prezioso percorso intrapreso. Nel contempo l’assessore Tancredi si sta confrontando con i suoi legali prima di assumere qualunque iniziativa”.

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