Urbanistica Milano, i gip contrattaccano: "Non siamo accomodanti, campagna diffamatoria a fini politici" - Affaritaliani.it

Milano

Ultimo aggiornamento: 14:06

Urbanistica Milano, i gip contrattaccano: "Non siamo accomodanti, campagna diffamatoria a fini politici"

La nota firmata da tutto l’ufficio milanese dopo gli articoli sull’urbanistica: "Campagna denigratoria e diffamatoria per evidenti fini politici"

Di Giorgio d'Enrico

I gip di Milano rispondono alle accuse: "Il giudice non si sceglie e non siamo accomodanti"

È una replica netta e senza mediazioni quella firmata da tutti i magistrati dell’ufficio gip di Milano, che intervengono pubblicamente dopo gli articoli comparsi su alcune testate, tra cui Il Foglio e Il Dubbio, in cui si ipotizzava un presunto allineamento dei giudici alle posizioni della Procura e un ruolo della presidente della sezione, Ezia Maccora, nel rendere omogenee le decisioni sulle vicende urbanistiche.

Nella nota, i giudici chiariscono innanzitutto che non è possibile scegliere il giudice e che “le parti processuali, incluso il pubblico ministero, non possono cambiarlo se i suoi provvedimenti non sono graditi”, poiché il rispetto del principio costituzionale del giudice naturale precostituito per legge è garantito da “un sistema di assegnazione automatica dei casi mediante un apposito software, senza alcuna possibilità di interferenza” da parte di chiunque. Una volta assegnato un fascicolo, spiegano, tutte le istanze relative a quel procedimento restano allo stesso magistrato, proprio per evitare spostamenti discrezionali.

"Magistrati accomodanti e magistrati indipendenti? Immagine calunniatoria"

I gip respingono poi con forza l’immagine di una sezione divisa tra magistrati “accomodanti” e magistrati indipendenti. Si tratta, si legge, di “un’immagine calunniatoria e rispondente solo all’evidente fine di strumentalizzare per fini politici – dimostrando così una forte dose di irresponsabilità civica – una delle attività più complesse, delicate e nevralgiche della giurisdizione”. Secondo i magistrati, la professionalità e l’equilibrio dell’ufficio sono verificabili nei provvedimenti emessi quotidianamente, che dimostrano “la totale equidistanza dei giudici dalle parti e i fondamenti esclusivamente giuridici delle loro decisioni”.

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Sul fronte specifico delle inchieste urbanistiche, oggetto delle polemiche mediatiche, la nota sottolinea che i fascicoli “sono stati assegnati a giudici diversi e non individuabili preventivamente, ognuno dei quali ha valutato in modo autonomo e indipendente”, smentendo qualsiasi ipotesi di orientamento comune o di regia interna.

I magistrati definiscono infine “gravemente diffamatoria” l’affermazione secondo cui l’attuale presidente della sezione avrebbe tentato di interferire con il merito delle decisioni. Le riunioni periodiche tra i giudici, spiegano, sono previste dall’ordinamento giudiziario e servono esclusivamente a condividere una conoscenza più approfondita delle materie complesse, dall’amministrazione dei beni in sequestro al Codice rosso. “Vogliamo sottolineare con assoluta chiarezza che nessuna di queste riunioni ha mai avuto la finalità di costruire un orientamento unico nella sezione o anche solo un’aspettativa in tal senso, essendo indiscusso e indiscutibile, sempre, il libero convincimento di ogni singolo magistrato su ogni questione e su ogni singolo caso”.

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