Milano
Milano ricorda Ramelli, mentre la Procura riapre il caso sui saluti romani di sette anni fa
Il sindaco presente ma senza fascia tricolore alla commemorazione: "Una via a Ramelli? No, a tutte le giovani vittime del terrorismo. Spero che l'ultra destra non alzi la tensione". Nel frattempo la Procura...

Milano, la commemorazione di Sergio Ramelli
Milano ricorda Ramelli, ma la Procura riapre il caso sui saluti romani di sette anni fa
Milano ha ricordato, come ogni anno, Sergio Ramelli e Enrico Pedenovi, uccisi rispettivamente 50 e 49 anni fa in agguati politici firmati da Avanguardia Operaia e Prima Linea. Alla deposizione delle corone ai giardini intitolati a Ramelli hanno partecipato numerosi esponenti istituzionali, tra cui il presidente del Senato Ignazio La Russa e diverse figure di Fratelli d'Italia, parlamentari europei, consiglieri regionali e comunali. "Sono trascorsi cinquant'anni dal sacrificio di Sergio, e la sua memoria oggi cresce non nell'odio, ma nel rifiuto di ogni violenza", ha sottolineato La Russa, ricordando anche Fausto e Iaio "in nome di una pacificazione vera, senza strumentalizzazioni".
Presente come ogni anno anche il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, che ha scelto di non indossare la fascia tricolore. "Non la porto nemmeno ad altre commemorazioni, come quella di Fausto e Iaio", ha precisato, "ma la mia presenza è costante e sincera".
Sala sulla manifestazione dell'ultra destra: "Spero che non si aumentino le tensioni"
"Speriamo che si mantenga una decenza, perche' questo non e' il momento per aumentare le tensioni", ha aggiunto Sala a proposito della manifestazione che si tiene stasera a Milano, quella dell'ultradestra in piazzale Gorini. "Tutto quello che le aumenta - ha aggiunto - , in un momento cosi' delicato, e' sbagliato. Probabilmente saro' deluso nella mia aspettativa, vorrei che tutti cercassero di seguire l'esempio di noi istituzioni che siamo qua con l'intento di abbassare i toni e di ricordare solo quel periodo". A chi gli ha chiesto chi abbia autorizzato il corteo, ha risposto: "La questura, la prefettura, dovete chiedere a loro, ma in un momento come questo bisognerebbe evitare questi atteggiamenti, che ora non servono, ma temo queste parole cadranno nel vuoto".
Sala: "Intitolerei un luogo di Milano alle vittime di terrorismo"
"Io credo che sarebbe una buona cosa intitolare una piazza o una via ai giovani milanesi vittime del terrorismo efferato di quegli anni, ma so che sarà una cosa che non metterà nessuno d'accordo", ha commentato Sala rispetto alle richieste dal centrodestra di intitolare una via di Milano a Ramelli.
Ramelli, la Procura impugna l'assoluzione per i saluti romani di sette anni fa
Mentre la città celebra dunque la memoria di quegli anni drammatici, la Procura di Milano ha annunciato di aver impugnato l’assoluzione pronunciata in primo grado nei confronti di 23 militanti di estrema destra, accusati di manifestazione fascista per i saluti romani compiuti proprio durante la commemorazione di Ramelli del 29 aprile 2018.
Nel ricorso, il pubblico ministero Enrico Pavone ha sottolineato come l'iniziativa non si sia limitata a ricordare una vittima degli anni di piombo, ma abbia assunto, per modalità e partecipazione, le caratteristiche di una vera rievocazione di rituali fascisti. Secondo il magistrato, la crescita nel numero di partecipanti — da circa 600 nel 2014 a oltre 1200 nel 2018 — e l'intensa attività di promozione anche attraverso i social network renderebbero concreto il pericolo di una diffusione e radicamento dell'ideologia fascista che l’articolo 5 della legge Scelba intende prevenire.
Per la Procura, il giudizio di primo grado ha sbagliato nell'escludere l’applicazione della norma, subordinandola alla presenza di vere e proprie attività organizzative tipiche di un partito. In realtà, sostiene Pavone, manifestazioni come quella per Ramelli sarebbero già di per sé funzionali a ricostruire, almeno simbolicamente, l’identità di un movimento ispirato all’esperienza fascista, attraverso gesti come il saluto romano e il rito della "chiamata del presente".
La ricostruzione del magistrato evidenzia come, nel 2018, i manifestanti si riunirono prima davanti alla chiesa dove si svolsero i funerali di Ramelli per poi radunarsi in via Paladini, sotto il murale dedicato al giovane, dando vita a gesti e rituali esplicitamente riferibili all’iconografia fascista.
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