Milano
Violenza sessuale, il dj radiofonico Proce rischia il processo

Il dj radiofonico Fernando Proce rischia di finire sotto processo per violenza sessuale: lo accusa una donna che ha lavorato in radio con lui
Violenza sessuale, il dj radiofonico Proce rischia il processo
Rischia di finire sotto processo per violenza sessuale Fernando Proce, 54 anni, originario di Lecce ma residente a Milano, noto conduttore radiofonico (ha lavorato a Rtl 102.5, Radio 105 e Radio Montecarlo) e vincitore di un Telegatto come "più bella voce della radiofonia italiana" e di un Dance Award "come migliore dj animatore italiano". La Procura ha chiesto per lui il rinvio a giudizio, l'accusa è di aver molestato ripetutamente una giovane donna che lavorava in radio con lui dal 2019 in avanti. L'udienza preliminare deve ancora essere fissata.
I legali del dj: "Querela basata sul nulla"
Una "querela basata sul nulla, e posta in essere esclusivamente per ottenere visibilita' ed eventuali vantaggi economici totalmente pretestuosi". Gli avvocati Alessandra Viterbo e Tommaso Delfino, difensori del dj salentino Fernando Proce, definiscono cosi', in una nota, la denuncia. "Il signor Fernando Proce - ricordano i legali - non e' stato assolutamente rinviato a giudizio ma esiste esclusivamente una richiesta non ancora accolta in quanto in attesa di udienza preliminare non ancora fissata in merito ad un procedimento totalmente privo di fondamento accusatorio". Del procedimento penale Proce sarebbe venuto a conoscenza soltanto nell'estate del 2020, alla notifica dell'avviso di conclusione delle indagini preliminari, chiedendo il 3 luglio 2020 - affermano i legali - di essere sottoposto ad interrogatorio, non ancora fissato. Secondo gli avvocati di Proce, "le accuse della parte offesa non hanno trovato riscontro nelle dichiarazioni rese dalle persone informate dei fatti sentite dalla PG delegata dal PM. Sta di fatto che nonostante la specifica richiesta di interrogatorio inoltrata alla segreteria del Pm, fino ad oggi nessuna comunicazione e' giunta da parte della cancelleria". "Risulta veramente inverosimile - continuano i legali - ipotizzare che il PM delle indagini abbia proceduto a richiedere al G.I.P. il rinvio a giudizio senza procedere prima all'ascolto di parte indagata, ragione per la quale si suppone che la notizia diffusa in data odierna, sia stata resa pubblica con l'unico scopo di arrecare danno alla reputazione del Proce", che confida di poter "dimostrare la sua completa estraneita' ai fatti attribuiti".