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Milano

Visibilia, confermata l'imputazione di concorso in truffa aggravata all'Inps per Santanchè

La gup di Milano Tiziana Gueli ha confermato l'imputazione di concorso in truffa aggravata ai danni dell'Inps per Daniela Santanchè, Dimitri Kunz d'Asburgo Lorena e Paolo Concordia

di redazione

Visibilia, confermata l'imputazione di concorso in truffa aggravata all'Inps per Santanchè

La gup di Milano Tiziana Gueli ha confermato l'imputazione di concorso in truffa aggravata ai danni dell'Inps per Daniela Santanche', Dimitri Kunz d'Asburgo Lorena e Paolo Concordia per aver ricevuto in modo illecito 126 mila euro di cassa integrazione a zero ore Covid-19 per i 13 dipendenti delle societa' Visibilia Editore e Concessionaria. Alla ripresa dell'udienza preliminare gli avvocati Salvatore Pino e Nicolo' Pelanda, legali della ministra del Turismo e del compagno, hanno sollevato l'eccezione preliminare chiedendo la riqualificazione del fatto nell'ipotesi meno grave di indebita percezione di erogazioni pubbliche citando una sentenza delle sezione unite della Cassazione del novembre 2024.

L'altra eccezione formulata dall'avvocato Marcello Elia, legale di Concordia, sulla veste giuridica dei 13 dipendenti delle societa' Visibilia Editore e Concessionaria quando sono stati sentiti a verbale come testimoni dal nucleo di polizia economico-finanziaria della Guardia di Finanza. Secondo la difesa i lavoratori dovevano essere assistiti da un avvocato perche' potenzialmente concorrenti nel reato in qualita' di percettori della cassa integrazione. Entrambe sono state rigettate dalla giudice. L'udienza e' ripresa con l'esame di Concordia, collaboratore esterno di Santanche' e Kunz d'Asburgo Lorena.

L'ex collaboratore scagiona Santanchè, ma i pm non ci credono

"Le decisioni sui pagamenti ai dipendenti, compreso il capitolo della cassa integrazione, le gestivo io, me ne sono occupato io della Cig". E' quanto ha spiegato, in sostanza,  Concordia, ex collaboratore esterno del gruppo Visibilia e imputato nell'udienza preliminare a Milano sulla presunta truffa aggravata all'Inps, rendendo esame davanti alla gup Tiziana Gueli e, stando alla sua versione, scagionando la ministra Daniela Santanchè. Concordia, difeso dall'avvocato Marcello Elia, si era fatto interrogare anche in indagini sempre scagionando di fatto la senatrice di FdI.
 
Santanchè e Kunz, secondo i pm, sarebbero invece stati consapevoli del presunto raggiro, perché quelle 13 persone in realtà lavoravano, anche se formalmente erano in Cig. In quel periodo di pandemia, aveva spiegato ancora, la situazione non era affatto facile e c'era anche confusione normativa su ciò che si poteva e non si poteva fare e tra smart working e cassa integrazione.

Santanchè disponibile a farsi interrogare in aula

I tempi della decisione, comunque, si allungano. Come riferisce Ansa, il 9 luglio parleranno i pm per ribadire la richiesta di processo e poi sarà fissata un'altra data almeno per le discussioni delle difese. E in quell'udienza la ministra potrebbe rendere esame in aula, come anticipato dai legali Salvatore Pino e Nicolò Pelanda alla giudice. Gli avvocati stanno infatti valutando l'interrogatorio della loro assistita che sarebbe pronta a venire in aula dopo l'udienza del 9 luglio, giorno dedicata alla discussione dei pm. I legali non hanno ad ogni modo nascosto la loro delusione perchè in mattinata si sono visti rigettare l’istanza della riqualificazione del reato, da truffa aggravata, a indebita percezione di erogazione pubblica.

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