Visione aziendale contro il cancro. La storia di CPA Onlus. Intervista - Affaritaliani.it

Milano

Visione aziendale contro il cancro. La storia di CPA Onlus. Intervista

Cancro Primo Aiuto, associazione per l'aiuto ai malati di tumore nata quasi 25 anni fa

Un tipo concreto, Flavio Ferrari, amministratore delegato di Cancro Primo Aiuto. Associazione per l'aiuto ai malati di tumore nata quasi 25 anni fa, Cancro Primo Aiuto è particolare. "Siamo particolari perché siamo concreti. E perché funzioniamo come un'azienda e con l'efficienza di un'azienda. Ma senza fini di lucro", spiega in un'intervista ad Affaritaliani.it Ferrari. LEGGI L'INTERVISTA DI AFFARITALIANI.IT

Ad Ferrari, parliamo di Cancro Primo Aiuto.
Siamo nati 25 anni fa perché volevamo fare qualcosa di concreto sul territorio brianzolo. L'associazione è nata con gli imprenditori e Confindustria Monza e Brianza. Eravamo partiti facendo un po' di beneficenza all'AIRC, ma agli imprenditori piaceva vedere qualcosa di concreto. E quindi Cancro Primo Aiuto è nata per questo: perché è qualcosa di concreto. 

Perché Primo Aiuto?
Il Primo Aiuto era la fase che noi avevamo individuato come più difficile. Quando uno è malato e "gli dicono di fare così". Per questo abbiamo fatto in modo che i pazienti potessero avere secondi pareri gratuiti sulle cure, i percorsi diagnostici. A quei tempi, e ancora oggi, il primo contatto con la malattia è una fase critica e difficile. Noi siamo sempre intervenuti in quella fase, anche se poi abbiamo allargato il ventaglio dei progetti che portiamo avanti.

Ma c'è stata anche una motivazione personale per lei...
Sì, è morto mio suocero nel 1992, Walter Fontana. C'è un filo rosso che ci lega a lui, che lega questa associazione al suo ricordo di imprenditore, politico, sindaco. Detto questo, noi siamo una associazione esterna alla sanità, e riusciamo per questo a capire quali sono davvero le eccellenze di questo o quell'ospedale. 

In che senso?
Facciamo un esempio culinario. Sappiamo dove si mangia meglio i sushi o il risotto. E' uguale per le varie patologie. Essendo al di fuori del sistema, cerchiamo di essere i più imparziali possibile.

Quanti "contatti" avete ogni anno?
Ogni anno tabuliamo, a livello di prestazioni, che può essere la telefonata, la second third opinion, il trasporto o altro, 52mila prestazioni. Oltre 26mila persone si rivolgono a noi, di media, all'anno. Nel 2016 abbiamo donato oltre 2000 parrucche e abbiamo offerto a 30 ospedali 40 tra medici, psicologi e operatori.

Parliamo del progetto parrucche.
Si rivolge alle donne che perdono i capelli a causa della chemioterapia. Siamo al sesto anno di questo progetto che è diventato davvero molto importante. 

Quanto costa una parrucca?
Alcune regioni danno 250 euro di contributo a parrucca. Noi siamo riusciti a convincere Regione Lombardia a dare un contributo di 150 euro alle donne che ne hanno bisogno. Noi però, riusciamo ad addebitare una parrucca mediamente al costo di 80-90 euro e ci prendiamo in carico il servizio. In pratica il paziente non paga nulla. In maniera economica ed efficiente.

Avete volontari?
I volontari sono quelli con i quali collaboriamo. Faccio un esempio: il trasporto malati in Valtellina lo fa la Croce Rossa. Noi paghiamo la benzina, il mezzo. Loro ci mettono gli autisti. Noi funzioniamo come se fossimo un'azienda.

Questa è una impostazione interessante. Come fosse un'azienda.
Esatto. Un'azienda che però non ha fini di lucro.

Il rapporto con la politica com'è?
Ottimo. Siamo credibili e bipartisan. 

Parliamo di questo 2017.
Nel 2017 dobbiamo terminare le raccolte fondi in sinergia con le aziende ospedaliere per dotare alcuni ospedali di acceleratori lineari: sono in corso all'ospedale San Gerardo di Monza, al Niguarda di Milano e al Papa Giovanni XIII di Bergamo. Ci stiamo lavorando molto. Abbiamo portato in emersione l'esigenza di avere nuove macchine. E ci stiamo occupando di trovare i fondi per averle. Siamo fiduciosi che ce la faremo.

@FabioAMassa
fabio.massa@affaritaliani.it








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