Auto e Motori
Generation Ami: la lotta al bullismo riparte dalle scuole e da Citroën
Citroën rinnova il suo impegno sociale con un workshop per i dipendenti Stellantis e il progetto Generation Ami. Al centro: il potere delle parole e la mobilità.

C’è un filo sottile ma resistente che lega il modo in cui ci muoviamo nel mondo al modo in cui ci relazioniamo con gli altri.
Spesso pensiamo alle case automobilistiche come a giganti di ferro e tecnologia, entità distanti preoccupate solo di motori e fatturati. Eppure, la storia ci insegna che dietro ogni marchio ci sono persone, e che le aziende visionarie sono quelle capaci di leggere la società, interpretarne i bisogni e, talvolta, curarne le ferite. È in questo contesto che Citroën ha deciso di fare un passo avanti, non sull’asfalto, ma nel terreno delicato dell’educazione e della responsabilità sociale. Il prossimo martedì 10 dicembre, la sede torinese di via Plava 80 diventerà il teatro di un esperimento umano prima che aziendale: il workshop intitolato “Il peso delle parole”.
La responsabilità delle parole in un mondo iperconnesso
Non è usuale vedere un colosso come Stellantis fermare le macchine, metaforicamente parlando, per riflettere sul linguaggio. Eppure, la consapevolezza che le parole possano essere pietre o ponti è diventata un’urgenza che non può essere ignorata, nemmeno nei corridoi di una multinazionale. L’evento nasce proprio da questa presa di coscienza: il linguaggio è uno strumento potente, capace di costruire autostima o distruggere reputazioni in un attimo. La giornata di martedì si preannuncia intensa e densa di significato, pensata per i dipendenti ma con un occhio rivolto alle future generazioni. La mattinata vedrà alternarsi voci istituzionali e competenze cliniche. Dopo il benvenuto di Antonella Bruno, Country Manager di Stellantis Italia, e l’introduzione di Giovanni Falcone, Managing Director di Citroën Italia, il palco sarà tutto per la psicopedagogista Antonella Elena Rossi.
Non sarà la classica conferenza ex cathedra. L’obiettivo è creare un dialogo vivo, un momento di confronto reale dove i partecipanti potranno interagire, porre quelle domande scomode che ogni genitore si tiene dentro e ricevere un memorandum di consigli pratici. Si parlerà di come affrontare il bullismo, di come decodificare i segnali di disagio nei ragazzi e, soprattutto, di come supportare i figli in un’epoca in cui il conflitto si è spostato dai cortili scolastici agli schermi degli smartphone. È un approccio olistico che trasforma l’azienda in una comunità educante, un luogo dove non si produce solo valore economico, ma anche benessere sociale. E per chi non potrà essere fisicamente a Torino, la tecnologia accorcerà le distanze con una diretta streaming, garantendo l'inclusione di tutti i dipendenti del gruppo.
Generation Ami: un progetto che entra nelle aule
L’evento di Torino non è un’iniziativa isolata, ma la punta dell’iceberg di una strategia ben più ampia che vede il brand francese impegnato in prima linea nelle scuole italiane. Parliamo di Generation Ami, un progetto che ha raggiunto la sua quinta edizione e che si conferma come un pilastro nell’educazione civica contemporanea. I numeri raccontano una storia di successo, ma sono le storie umane a fare la differenza. Con il patrocinio del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica e la collaborazione preziosa del Centro Nazionale Contro il Bullismo – Bulli Stop, l’iniziativa ha già toccato le vite di oltre 44.000 studenti.
Per l’anno scolastico 2025-2026, l'asticella si alza ulteriormente. L’obiettivo è entrare in 700 nuove classi, raggiungendo più di 15.000 studenti con un messaggio chiaro: il bullismo si sconfigge con la cultura e l’inclusione. Il programma evita la retorica e punta all’azione concreta attraverso un kit didattico digitale ricco di laboratori e, soprattutto, un tour di workshop in presenza in venti scuole italiane. Qui entra in gioco la Citroën Ami, non solo come mezzo di trasporto, ma come simbolo. Questo quadriciclo elettrico, guidabile dai 14 anni, diventa l’emblema di una indipendenza responsabile. Offrire ai ragazzi la possibilità di effettuare dei test drive significa dar loro fiducia, trattarli come cittadini consapevoli, capaci di muoversi nel traffico urbano con rispetto per l’ambiente e per gli altri. Il progetto, inaugurato simbolicamente a Roma con lo spettacolo teatrale “Together is Better”, utilizza l’arte, la musica e le testimonianze dirette per abbattere i muri dell’indifferenza.
Oltre la meccanica: il DNA sociale di un marchio storico
Per comprendere appieno perché un produttore di automobili si occupi di asili e bullismo, bisogna guardare indietro, alle radici profonde del marchio. C’è una coerenza storica che attraversa i decenni. André Citroën non era solo un genio dell’industria, ma un pioniere del welfare aziendale. Già nel 1915, in un’epoca in cui i diritti dei lavoratori erano ancora una chimera per molti, lui istituiva asili nido per i figli dei suoi dipendenti. Tra il 1925 e il 1930, introdusse mense aziendali e indennità di parto, concetti rivoluzionari per il tempo. Questa "vicinanza alle persone" non è quindi uno slogan di marketing moderno, ma il DNA stesso dell’azienda.
Oggi, questa eredità si manifesta attraverso la promozione della mobilità sostenibile e accessibile. La gamma Citroën, definita come una delle più giovani e sostenibili d’Europa, sarà protagonista della sessione pomeridiana dell’evento di Torino, con test drive che partiranno dalla sede di via Plava. Ma la vera protagonista resta lei, la piccola Ami. Con le sue versioni speciali, come la avventurosa Ami Buggy o la grintosa Ami Dark Side, il veicolo dimostra come la mobilità elettrica possa essere anche espressione di personalità e libertà. In un mondo che tende all’omologazione, offrire ai ragazzi strumenti per esprimere la propria unicità è, di per sé, un atto di prevenzione contro il bullismo, che spesso colpisce proprio chi ha il coraggio di essere diverso.
L’iniziativa di martedì prossimo ci ricorda che le aziende sono fatte di persone e che, quando il business incontra l’etica, il risultato è un valore condiviso che va ben oltre il profitto. Il peso delle parole è grande, ma il peso delle azioni concrete, come quelle messe in campo da Citroën e Stellantis, è ciò che può davvero cambiare la rotta del nostro futuro sociale.
