Auto e Motori
Hyundai e la user experience: così il design si mette al servizio delle persone
Comfort, tecnologia e sensibilità umana: Hyundai ridefinisce l’esperienza d’uso progettando abitacoli e servizi su misura per la vita reale.




Nel mondo dell’automotive, dove l’innovazione corre veloce e le aspettative dei clienti crescono di giorno in giorno, c’è un valore che distingue davvero un brand: la capacità di ascoltare.
Per Hyundai, la user experience non è uno slogan o un effetto collaterale del progresso tecnologico, ma una filosofia autentica che guida ogni scelta, dal design degli interni fino ai servizi digitali. È un approccio che mette al centro le persone, anticipa le abitudini quotidiane e trasforma l’auto in uno spazio di comfort, connessione e intuitività.
Alla base di questa visione c’è un’idea semplice ma potente: un’auto deve saper capire chi la guida. Osservare, comprendere, prevedere. Hyundai parte da qui per sviluppare soluzioni che parlano la lingua della vita reale, quella fatta di spostamenti quotidiani, esigenze familiari, momenti di relax o viaggi improvvisati. Nulla è lasciato al caso: la progettazione diventa empatia, l’estetica si fonde con la funzionalità, e l’ergonomia diventa un atto di cura.
Questa attenzione si riflette chiaramente nella gamma IONIQ, emblema della visione “Progress for Humanity”. Un esempio è l’innovativa Universal Island 2.0 di IONIQ 9, una console centrale che scorre per 19 cm trasformando l’abitacolo in uno spazio flessibile, abitabile, quasi domestico. Ogni dettaglio è pensato per aumentare il comfort: dal bracciolo bidirezionale accessibile anche dalla seconda fila, agli scomparti intelligenti da 5,6 e 12,6 litri. È molto più di un accessorio: è la manifestazione concreta di un design che si adatta, non che impone.
Questa idea aveva già preso forma con la prima generazione della Universal Island su IONIQ 5, dove il passo allungato di 3 metri e il pavimento piatto — possibile grazie alla piattaforma dedicata EV — hanno permesso ai designer di ripensare completamente lo spazio interno. Non più solo un abitacolo, ma un “living space”, un ambiente fluido dove muoversi con libertà e sentirsi accolti.
La stessa filosofia ha guidato la progettazione della nuova Hyundai SANTA FE, giunta alla quinta generazione. Qui, l’abitacolo è stato il punto di partenza per definire anche le proporzioni esterne: un ribaltamento del consueto che ha portato a linee decise, squadrate, funzionali. È un SUV che non si limita a trasportare, ma accompagna, offrendo soluzioni come il vano di sterilizzazione UVC integrato nella plancia: un gesto di attenzione quotidiana che riflette i bisogni di un’epoca in cui igiene e praticità sono diventate imprescindibili.
Ma non finisce qui. Anche i piccoli dettagli raccontano questa attenzione al vissuto reale. Come la maniglia a scomparsa sul montante C del SANTA FE con “Calligraphy Pack”, che migliora l’accesso al tetto senza compromettere l’estetica. Oppure i pixel luminosi integrati nel volante della gamma IONIQ e della nuova Hyundai INSTER, che si illuminano per comunicare lo stato di carica, le modalità di guida o l’attivazione dei comandi vocali. Un’interazione intuitiva, immediata, quasi naturale.
Nel panorama attuale dell’auto, dove il rischio è quello di una tecnologia sempre più fredda e autoreferenziale, Hyundai dimostra che l’innovazione può e deve restare umana. L’esperienza utente diventa così il cuore del progetto, non un suo effetto collaterale. Ed è proprio questa sensibilità — unita a un design che sa emozionare — a fare la differenza.
La sfida, oggi, non è solo costruire automobili sempre più avanzate, ma farle dialogare con le persone. Hyundai ha scelto di farlo mettendo al centro la quotidianità, i gesti semplici, i bisogni autentici. Perché un’auto non è solo un mezzo: è un luogo. E quando il design ascolta davvero, quel luogo può trasformarsi in uno spazio di benessere.