Dacia Sandriders pronti al nuovo Mondiale Rally-Raid: obiettivo Dakar 2026 - Affaritaliani.it

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Ultimo aggiornamento: 05:40

Dacia Sandriders pronti al nuovo Mondiale Rally-Raid: obiettivo Dakar 2026

Il progetto Dacia Sandriders entra in una nuova fase: arriva la coppia Moraes–Zenz, il prototipo Sandrider cresce e l’obiettivo dichiarato è vincere la Dakar 2026.

di Giovanni Alessi

Per Dacia, il rally-raid non è solo una vetrina sportiva, ma un vero laboratorio a cielo aperto.

Nella polvere della Dakare del Campionato Mondiale FIA di Rally-Raid (W2RC) il marchio mette alla prova la sua filosofia dell’“essenziale”, spogliata dal superfluo e concentrata su ciò che serve davvero per arrivare in fondo. È in questo contesto che nascono i Dacia Sandriders, un progetto sportivo giovane ma già capace di catalizzare attenzione, grazie a un mix di nomi pesanti, ambizioni chiare e un prototipo sviluppato come se fosse un’auto da serie speciale… solo che corre nel deserto.

L’ispirazione arriva dalla concept car Dacia Manifesto, presentata nel 2022 come manifesto non solo di nome  della mobilità essenziale e robusta. Da lì è nato Sandrider, il veicolo pensato appositamente per affrontare dune, pietre e tappe infinite, sfruttando tutta l’esperienza di Renault Group e del partner tecnico Prodrive, nome che nel motorsport significa serietà, metodo e risultati.

Sandrider, il prototipo leggero che parla con i piloti

Il Dacia Sandrider è stato progettato andando dritto al punto: performance, affidabilità, leggerezza. Nella categoria Ultimate T1+, dove regolamenti e tecnologia spingono allo sviluppo continuo, Dacia ha scelto una via precisa: un’auto agile, facile da leggere e soprattutto costruita ascoltando piloti e navigatori fin dalle primissime fasi.

Non si tratta di uno slogan: i protagonisti del progetto hanno lavorato con i tecnici in sessioni di sviluppo estremamente concrete, spesso in realtà virtuale, “entrando” nel cockpit e simulando manovre, procedure, emergenze. Risultato: un abitacolo cucito su misura per chi deve passarci ore ogni giorno, strumenti più intuitivi e una posizione di guida pensata per ridurre la fatica. In un rally-raid, dove un dettaglio può valere minuti, e oggi sempre più spesso secondi, questi aspetti fanno la differenza tanto quanto la potenza del motore.

L’arrivo di Lucas Moraes e Dennis Zenz cambia lo scenario

La vera svolta per i Dacia Sandriders, però, arriverà nel 2026, quando la squadra si arricchirà di un nuovo equipaggio: il brasiliano Lucas Moraes e il copilota tedesco Dennis Zenz. Due nomi che, nel Campionato Mondiale di Rally-Raid, pesano già moltissimo.

Moraes, 35 anni, si è presentato alla Dakar 2023 da debuttante e ne è uscito con un clamoroso podio assoluto. Da lì la sua crescita è stata costante: terzo posto in classifica generale nel Mondiale la stagione successiva, tre titoli nazionali in Brasile e la vittoria nel Rally-Raid Portugal 2025, il suo primo successo iridato. A completare il quadro, altri podi pesanti in appuntamenti come Abu Dhabi e il Sudafrica.

Al suo fianco, Dennis Zenz, anche lui 35enne, è uno di quei navigatori che sanno trasformare una tappa in una partita a scacchi. Ha contribuito a portare Seth Quintero al secondo posto di categoria alla Dakar 2023, per poi infilare podi di assoluto all’Abu Dhabi Desert Challenge 2024 e 2025. Insieme, Moraes e Zenz formano una coppia che abbina velocità pura, lucidità tattica e capacità di leggere il terreno come una mappa aperta.

Quattro equipaggi per giocare alla pari con i grandi

Con l’arrivo di Moraes–Zenz, il numero degli equipaggi Dacia Sandriders nel W2RC salirà a quattro. Un passaggio chiave, perché nella lotta al vertice le case più strutturate schierano ormai almeno quattro vetture, moltiplicando le possibilità di restare in gioco in ogni tappa e gestire meglio strategie, assistenza e sviluppo.

In squadra con la nuova coppia ci saranno tre equipaggi già di altissimo profilo: Nasser Al-Attiyah / Fabian Lurquin, Sébastien Loeb / Édouard Boulanger e Cristina Gutiérrez / Pablo Moreno. Un dream team che, nella visione del team principal Tiphanie Isnard, deve funzionare come un’unica entità coesa, dove ogni crew porta dati, feedback e punti preziosi.

Isnard lo ha ribadito con chiarezza: oggi, con il sistema BoP (Balance of Performance) della FIA, le differenze di prestazione tra vetture sono minime e le vittorie si giocano sui secondi. Per essere davvero competitivi, serviva un “dispositivo” sportivo paragonabile a quello dei rivali, in termini di numero di auto e qualità degli equipaggi. La scelta di puntare su Lucas Moraes e Dennis Zenz nasce così: un mix di risultati, personalità e capacità di integrarsi in un gruppo che fa dello spirito di squadra uno dei propri punti di forza.

La visione del brand: Dakar 2026 come obiettivo dichiarato

Per il marchio, questa evoluzione non è un esercizio di stile. Come spiega Frank Marotte, Direttore Marketing, Vendite e Operazioni di Dacia, la Dakar 2026 è un obiettivo esplicito e fa parte di una strategia sportiva di lungo periodo: circondarsi dei migliori partner, mettere il team nelle condizioni ideali per vincere, usare il rally-raid per rafforzare l’immagine di un brand “essenziale ma cool”, avventuroso e accessibile.

In questo senso, Lucas e Dennis incarnano alla perfezione lo spirito Dacia: sono piloti moderni, molto presenti sui social, vicini al pubblico più giovane, ma allo stesso tempo concreti, abituati a lavorare duro e a concentrarsi sul risultato. La loro energia si somma a quella degli altri equipaggi, creando un ambiente in cui competizione interna e coesione vanno di pari passo.

Le voci dei protagonisti e un progetto che fa sul serio

Dal canto suo, Lucas Moraes racconta il passaggio ai Dacia Sandriders come l’inizio di un nuovo capitolo: entrare in un progetto così strutturato significa avere l’opportunità di lottare per le vittorie, tappa dopo tappa, ma anche di contribuire allo sviluppo del Dacia Sandrider. Per un pilota che ha già assaggiato il podio alla Dakar, l’idea di tornare nel deserto con un’auto totalmente nuova e un costruttore deciso a vincere è una motivazione extra.

Anche Dennis Zenz sottolinea quanto sia importante trovare un contesto tecnico e umano all’altezza delle ambizioni. Per il navigatore tedesco, lavorare con un marchio che schiera quattro equipaggi competitivi e punta non solo alla Dakar, ma anche ai titoli Piloti, Navigatori e Costruttori del 2026, è la prova che il progetto è serio e con orizzonte pluriennale. L’obiettivo non è solo “esserci”, ma lasciare un segno.

Verso una Dakar sempre più contesa

Il quadro che emerge è quello di un Campionato Mondiale di Rally-Raid in piena trasformazione, con nuovi costruttori, regolamenti che stringono le prestazioni e un livello medio salito alle stelle. Proprio per questo, la mossa di Dacia di portare in dote un prototipo dedicato come Sandrider e una formazione di piloti di altissimo livello assume un peso strategico notevole.

Per i tifosi, la Dakar e il W2RC 2026 avranno un motivo in più per essere seguiti: vedere se un marchio che ha fatto dell’essenziale la propria bandiera riuscirà a trasformare quella filosofia in un successo nel deserto. Tra dune, pietraie e chilometri di speciale, i Dacia Sandriders hanno già una certezza: la prossima stagione non sarà una semplice partecipazione, ma un assalto dichiarato ai vertici del rally-raid mondiale.

Calendario del Campionato FIA di Rally-Raid 2026

Dakar Rally (Arabia Saudita) – dal 3 al 17 gennaio

Rally-Raid Portugal – dal 17 al 22 marzo

Desafío Ruta 40 (Argentina) – dal 24 al 29 maggio

Rally del Marocco – dal 28 settembre al 3 ottobre

Abu Dhabi Desert Challenge (Emirati Arabi Uniti) – dal 22 al 27 novembre

Le principali novità della vettura che parteciperà al Campionato Mondiale di Rally-Raid 2026

Per la Dakar 2026, la Sandrider presenta diversi aggiornamenti focalizzati sulla riduzione del peso, l’efficienza del raffreddamento, la visibilità, l’affidabilità e il comfort del pilota.

Peso e Carrozzeria

  • Pannelli della carrozzeria più leggeri per migliorare agilità ed efficienza
  • Sezione posteriore ridisegnata con eliminazione del vano bagagli e nuovo pannello posteriore

Aspirazione e Raffreddamento

  • Nuova presa d’aria con versione snorkel corta progettata specificamente per la Dakar
  • Riposizionamento della scatola del filtro aria
  • Design aggiornato della griglia del radiatore posteriore per mantenere il raffreddamento anche in caso di ostruzione parziale
  • Filtro in schiuma aggiunto alla griglia anteriore per ridurre l’ingresso di sabbia nella ventola frontale
  • Nuovi motori delle ventole con velocità operativa più alta e elettronica aggiornata per maggiore affidabilità
  • Unità DC-DC raffreddata ad acqua per garantire prestazioni di raffreddamento senza dipendere esclusivamente dal flusso d’aria

Visibilità e Illuminazione

  • Rimozione dell’alloggiamento LED dei fari per migliorare la visibilità frontale tra cofano e lama
  • Faro LED potenziato per una migliore visione di guida notturna

Sicurezza

  • Aggiunta di una bandierina di sicurezza per le tappe sulle dune

Telaio e Trasmissione

  • Bracci superiori rinforzati per maggiore durata
  • Unità frizione con carico di serraggio ridotto
  • Nuovo design dell’albero di trasmissione anteriore per una migliore resistenza delle scanalature
  • Torquemeter aggiornato con limitatore di coppia per prevenire sovraccarichi
  • Nuove bielle omologate FIA per migliorare l’affidabilità del motore

Motore ed Elettronica

  • Aggiornamenti software del motore per ottimizzare l’erogazione di potenza entro i limiti FIA e ridurre il rischio di sovrapotenza

Strumenti di Analisi e Prestazioni

  • Nuovo sistema di telecamere a bordo per supportare l’analisi delle performance

Comfort dell’equipaggio

  • Sistema opzionale di raffreddamento del casco per temperature estreme