Auto e Motori
Nuova Jeep Compass: Altitude, e-Hybrid e BEV per l’Europa
A Tannis, in Danimarca, debutta su strada la nuova Jeep Compass: design rivisto, adas di serie, versioni e-Hybrid e BEV. Aperti gli ordini dell’allestimento Altitude.












Nella luce tersa della costa del Nord, tra i tratti veloci dell’aeroporto di Sindal e le strade che tagliano dune e pinete, la nuova Jeep Compass si presenta al Tannistest 2025
con l’aria di chi ha qualcosa da dimostrare. Non è un semplice “restyling”: è la terza generazione, pensata per l’Europa e per una clientela che chiede concretezza, tecnologia e comfort. Il banco di prova è uno dei più selettivi del continente, dove i giurati mettono alla frusta le candidate a European Car of the Year 2026 e ogni dettaglio conta, dall’assetto alla silenziosità, dalla fluidità del software alla coerenza dell’offerta.
La nuova Compass nasce a Melfi sulla piattaforma STLA Medium, con proporzioni più armoniche e un lavoro aerodinamico evidente nelle superfici pulite e nella firma luminosa. Dentro, materiali soft-touch, display nitidi e un’ergonomia che abbassa il carico cognitivo nei trasferimenti quotidiani. La sicurezza è il punto d’appoggio: la guida autonoma di livello 2 è di serie su tutta la gamma, con assistenza al mantenimento di corsia e cruise adattivo che stemperano la fatica nei lunghi viaggi. È il modo in cui Jeep traduce il proprio dna in linguaggio urbano: accessibilità, controllo, trazione quando serve e una cabina digitale che non fa rimpiangere uno smartphone.
La proposta tecnica è duplice e mira a intercettare esigenze diverse. La e-Hybrid 48V da 145 CV lavora in modo quasi invisibile, con ripartenze e manovre a zero emissioni e la capacità, nei tragitti cittadini, di viaggiare spesso in elettrico senza doversi attaccare alla presa. La versione BEV Standard Range alza l’asticella: 213 CV, 345 Nm e fino a 500 km di autonomia WLTP con una frenata rigenerativa tarata per restituire naturalezza al pedale e chilometri preziosi a fine giornata. In Danimarca, sulle strade miste e nei passaggi autostradali, la differenza la fa la taratura: sterzo progressivo, sospensioni posteriori multilink sulla BEV e un’inerzia ben gestita dall’abbassamento del baricentro dato dal pacco batterie.
L’ecosistema digitale è un altro tassello della proposta. Con i Connected Services integrati, Compass si muove tra sicurezza, assistenza e comfort: Connect ONE offre per dieci anni le funzioni essenziali, dal supporto in emergenza alla gestione energetica; Connect PLUS aggiunge per un periodo iniziale navigazione connessa, comandi vocali e servizi da remoto. La nuova Jeep 2.0 App diventa una plancia in tasca: stato batteria, pianificazione ricariche, climatizzazione pre-viaggio e localizzazione. E poi c’è la Digital Key, la chiave virtuale che vive nello smartphone e si condivide con famiglia o amici, rendendo l’auto un oggetto ancora più personale.
Con l’apertura ordini, fa il suo ingresso l’allestimento Altitude, disponibile sia e-Hybrid sia Full Electric. È la Compass che strizza l’occhio a chi vuole “tutto e subito”: cerchi che riempiono il passaruota senza sacrificare il comfort, fari LED, integrazione wireless per lo smartphone e un infotainment di ultima generazione che dialoga con un cluster digitale ampio e leggibile. Il pacchetto di ADAS è completo e, soprattutto, coerente con il posizionamento del modello: assistenza reale, non orpelli tecnologici. Su strada si traduce in una guida più leggera, quella che ti fa arrivare a destinazione meno stanco e più lucido.
Nel contesto del Tannistest, dove le auto passano in poche ore dalla città simulata alle prove ad alta velocità, la Compass si gioca carte precise: silenziosità ai 130 all’ora, prontezza nella ripresa, rigore in appoggio e una gestione fine dei sistemi elettronici che non tolgono carattere a chi ama guidare. È un SUV elettrificato che parla la lingua dell’Europa 2025, in cui l’elettrico convive con l’ibrido e la scelta non è ideologica ma funzionale al proprio stile di vita. Per Jeep è anche un momento identitario: ribadire la tradizione, sì, ma spostarla avanti con una produzione Made in Italy e un progetto calibrato sui gusti del mercato continentale.
La partita commerciale si apre adesso. Dopo la First Edition di maggio, gli ordini della Altitude sono disponibili e le prime consegne sono previste nel primo trimestre del 2026. Il tempo che separa Tannis dalle targhe italiane servirà a consolidare filiera e rete, ma anche a far conoscere meglio la doppia anima del modello. Perché questa Compass nasce per cambiare registro a seconda del contesto: cittadina silenziosa durante la settimana, compagna solida nel weekend, con quell’idea di libertà pratica che appartiene da sempre al marchio. Se l’obiettivo è arrivare alla finale del premio europeo, il percorso imboccato in Danimarca sembra quello giusto.