Auto e Motori
Nuova Renault Twingo E-Tech: citycar elettrica con ADAS e design smart
Rinasce l’icona urbana di Renault: Twingo E-Tech Electric porta il sorriso in città con design allegro, abitabilità da segmento superiore e un elettrico accessibile.






















C’è un’agilità visiva, prima ancora che dinamica, nella nuova Twingo E-Tech Electric.
La guardi e riconosci immediatamente quella faccia simpatica da monella, gli archi diurni a LED che disegnano due mezzalune sempre accese, il frontale che sorride senza strafare. È un design che fa leva sulla memoria emotiva della prima Twingo, ma la ripulisce con superfici più pure e una tecnicità moderna nei gruppi ottici e nei dettagli di carrozzeria. Il risultato è un’auto che comunica leggerezza e calore in un colpo d’occhio.
Le proporzioni sono aggiornate al gusto contemporaneo: appena 3,79 metri di lunghezza, un passo allungato a 2,49 metri e ruote “alle quattro estremità” con diametro fino a 640 mm (pneumatici fino a 18”). Questa impostazione dà spalle e presenza su strada a una citycar compatta, rendendola insieme più piantata e più “giocattolosa”, nel senso migliore del termine. Il cofano spiovente e gli elementi aerodinamici nascosti lavorano dietro le quinte per l’efficienza, senza appesantire lo stile.
Piacciono i rimandi discreti all’originale: la firma del lunotto, la grafica dei fari posteriori, persino il pulsante delle quattro frecce reimmaginato come citazione pop. La palette è ridotta e centrata, con quattro tinte lancio – Rosso Assoluto, Verde Assoluto, Giallo Mango e Nero Etoilé – pensate per valorizzare volumi e giochi di luce. Anche i cerchi parlano la lingua Twingo: 16” di serie o 18” diamantati in opzione, con nomi di giochi per bambini (Domino, Diabolo, Mikado, Reverso) a ribadire il tono leggero del progetto.
La coerenza tra forma e funzione emerge nelle scelte di semplificazione: meno varianti superflue, più attenzione a ciò che serve davvero a chi vive l’auto ogni giorno. È una filosofia che si vede nel trattamento pulito dei paraurti, nelle prese d’aria scolpite per ragioni estetiche e funzionali, e nella rinuncia all’ornamento fine a sé stesso. Una citycar che porta buon umore, senza chiedere scusa per esserlo.
In città Twingo E-Tech parla chiaro: scatto, maneggevolezza e zero ansia da parcheggio. Il peso contenuto e il motore elettrico da 60 kW (82 CV) la rendono pronta sotto i 50 km/h, dove conta davvero: da 0 a 50 in 3,85 secondi è un numero che traduce le ripartenze ai semafori in piccoli momenti di allegria. E quando arriva l’inversione a U, il diametro di sterzata di 9,87 metri le permette quel mezzo giro in meno che fa la differenza nel traffico.
La base tecnica è la piattaforma AmpR Small, adattata per massimizzare l’agilità e contenere i costi. L’aerodinamica lavora di fino – SCx 0,656, carenature del sottoscocca, alette sui fari posteriori – per togliere resistenze invisibili e restituire fluidità. È un piacere di guida “utile”, di quelli che trasformano gli imprevisti urbani in una coreografia più semplice: meno correzioni, meno stress, più controllo.
Nel traffico la funzione One Pedal (di serie su Techno) fa il suo mestiere: rilasci l’acceleratore e l’auto decelera fino all’arresto, con una rigenerazione corposa che riduce l’uso del freno e rende il ritmo stop-and-go più naturale. Sull’allestimento Evolution c’è il B-Mode via leva cambio per aumentare la rigenerazione: soluzioni diverse per un comune obiettivo, cucire la guida sull’uso quotidiano.
Il resto lo fanno silenzio e progressione tipici dell’elettrico, che qui non inseguono prestazioni assolute ma una sensazione di leggerezza mentale. È l’idea che il tragitto sia un pezzetto di giornata da vivere bene, non solo un trasferimento da spuntare. E in questo, Twingo rimane Twingo.
La piccola di Renault porta in dote un pacchetto di assistenze da segmento superiore, con 24 sistemi disponibili e un’attenzione particolare alla vita urbana. Nel parcheggio arriva l’Easy Park Assist – una prima per il segmento – che dialoga con sensori frontali, laterali e posteriori per togliere attrito alle manovre, mentre l’alert di uscita sicura (OSE) protegge gli occupanti che aprono le porte quando sopraggiungono bici, moto o auto.
In retromarcia lavora il Rear Cross Traffic Alert, capace di “vedere” ciò che non vedi, e se l’ostacolo è lì, inerte e pericoloso, interviene il Rear AEB, la frenata automatica d’emergenza posteriore. Su strada, il set include riconoscimento segnali, mantenimento di corsia, angolo cieco e Adaptive Cruise Control, con in più il My Safety Switch: un pulsante fisico che richiama in un gesto le impostazioni preferite di almeno cinque ADAS, come piace a chi ama i comandi immediati.
Dentro la filosofia “Human First” ci sono anche soluzioni pensate per la sicurezza degli altri: Fireman Access per isolare rapidamente la batteria in caso d’incendio e QRescue, il QR code per facilitare i soccorsi. Una telecamera interna monitora stanchezza e distrazione anticipando la normativa GSR2.3, mentre gli airbag – sei di serie con taratura adattiva – dialogano con sensori che riconoscono la posizione dei sedili per modulare la rigidità del cuscino.
Chiude il cerchio la dimensione educativa: Safety Score e Safety Coach valutano stile di guida e offrono consigli personalizzati alla fine di ogni viaggio, con un punteggio da 0 a 100 e mini-suggerimenti live dal widget sul cruscotto. Una mano gentile che aiuta a guidare meglio, non un dito puntato.
Si sale a bordo e la plancia cilindrica “sospesa” apre lo sguardo. Twingo torna colorata, giocosa, ma più matura nei materiali e nelle scelte cromatiche. Il doppio display orizzontale – 7” davanti al guidatore e 10” al centro – dà al cockpit un’aria moderna senza diventare invadente, con animazioni dedicate e una sequenza di benvenuto sviluppata con Jean-Michel Jarre che strappa un sorriso ogni volta.
La tecnologia serve, non distrae: Android Auto e Apple CarPlay ci sono via cavo e wireless, mentre sull’allestimento Techno debutta nel segmento A l’OpenR Link con Google integrato. Significa usare Maps con route planner EV ottimizzato, Assistant per i comandi vocali e il catalogo Play con oltre cento app, supportate da un pacchetto dati incluso da 2 GB/mese per tre anni o fino alla fine del contratto con Mobilize Financial Services. È la confortante sensazione che l’ecosistema digitale sia già a bordo, senza dover spremere lo smartphone.
Poi c’è Reno, l’avatar che diventa “copilota” e porta a bordo una tecnologia umanizzata: suggerisce modalità Eco quando serve, imposta la climatizzazione, programma la ricarica, risponde alle domande più comuni e si appoggia anche a modelli di AI conversazionale per la cultura generale. Non è un gimmick: è quell’assistente che abbassa una soglia d’ingresso e rende l’elettrico più facile da usare, soprattutto per chi comincia ora.
La vera magia, però, resta lo spazio. È una 3,79 metri che pensa da segmento B: cinque porte, quattro posti veri, due sedili posteriori indipendenti che scorrono di 17 cm e si inclinano singolarmente, bagagliaio da 305 dm3 VDA (fino a 360 litri) e oltre 1.000 litri a sedili abbattuti. Con lo schienale del passeggero anteriore ribaltato, la lunghezza di carico arriva a 2 metri. Piccola fuori, grande dentro: un mantra che qui diventa pratica quotidiana.
La vita di bordo è costellata di soluzioni furbe: vani per 19 litri complessivi, un doppio fondo da 50 litri nel bagagliaio ideale per il cavo, accessori colorati e YouClip per fissare ciò che serve dove serve, dall’avvolgicavo alla lampada LED. Il tutto tenendo fermi ergonomia e pulizia dei comandi, per non perdersi mai nelle cose semplici.
La scelta tecnica è netta: un powertrain elettrico dimensionato sull’uso reale. Il motore da 60 kW e 175 Nm, compatto e leggero, incontra una batteria LFP da 27,5 kWh utili. La chimica Litio-Ferro-Fosfato, abbinata ad architettura cell-to-pack, riduce la dipendenza da metalli critici e consente un taglio di circa il 20% del costo batteria, centrando l’obiettivo di un’elettrica accessibile senza sacrificare sicurezza e affidabilità. L’autonomia dichiarata arriva fino a 263 km WLTP, in linea con tragitti medi giornalieri intorno ai 35 km.
La ricarica riflette la vita vera: AC 6,6 kW di serie con cavo Mode 3 da 5 metri, per un pieno 10–100% in circa 4 ore e 15 minuti. Per chi esce spesso dall’area urbana o preferisce tempi più rapidi, il Pack Advanced Charge porta la AC a 11 kW e aggiunge la DC a 50 kW: bastano circa 30 minuti per passare dal 10 all’80% su colonnine rapide, mentre in AC 11 kW il 10–100% scende a circa 2 ore e 35 minuti. Dati coerenti con la capacità della batteria e con il profilo d’uso di una citycar.
C’è anche la bidirezionalità: con l’AC 11 kW del pacchetto avanzato arrivano V2L (fino a 3.700 W a 220 V tramite adattatore) e predisposizione V2G, utile dove gli ecosistemi energetici e le reti locali la supportano. In pratica, energia che non solo si consuma, ma si condivide. A supporto dell’esperienza, l’app My Renault – ripensata – consente di pianificare pre-climatizzazione e ricariche intelligenti, impostando livello desiderato e orario di partenza.
Sullo sfondo, la promessa di costi d’uso contenuti: efficienza motoristica e aerodinamica hanno permesso di ridurre massa e capacità senza penalizzare l’autonomia, avvicinando il TCO a quello dei termici di categoria. È la traduzione concreta di una missione: rendere elettrica e accessibile la mobilità urbana, non solo desiderabile.
La gamma è semplice, perché semplice dev’essere la scelta. Due allestimenti, dotazioni generose già alla base e opzioni mirate. Si parte con Evolution: cerchi da 16”, doppio display 7”+10” con smartphone replication e servizi connessi, frenata automatica d’emergenza, mantenimento corsia, freno di stazionamento automatico, sedili posteriori scorrevoli, climatizzazione manuale, sensori posteriori e cavo Mode 3. Una dotazione coerente con il posizionamento e già pienamente “elettrica-ready”.
Sopra c’è Techno, che porta l’OpenR Link con Google integrato (Maps, Assistant e Play), l’avatar Reno, l’Adaptive Cruise Control con Stop&Go, la climatizzazione automatica, la funzione One Pedal, i vetri posteriori privacy, gli specchi ripiegabili elettricamente, la Keyless Entry, la Parking Camera digitale, l’automatismo abbaglianti/anabbaglianti, tergi automatici e un impianto audio Arkamys a 6 altoparlanti. Per entrambe è disponibile il Pack Advanced Charge con AC 11 kW bidirezionale e DC 50 kW.
Il listino mette al centro l’accessibilità: prezzo di lancio annunciato a 20.000 euro (incentivi esclusi) e, per l’Italia, possibilità di scendere fino a 9.900 euro con vantaggi RPASS e in presenza delle condizioni previste dagli incentivi statali. Una promessa forte, che andrà letta alla luce delle soglie ISEE, della rottamazione e dei decreti attuativi, ma che definisce subito la direzione. Ordini previsti nel 2025, con produzione europea a Novo Mesto, Slovenia.
Nel complesso, la nuova Twingo è fedele allo spirito che l’ha resa un’icona e aggiorna il patto con chi abita la città: allegra, furba, molto più capiente di quanto dica il metro e, soprattutto, onesta nel dichiarare che l’elettrico può essere semplice. È quell’auto che non ti complica la vita, te la semplifica. E oggi, non è poco.
