Auto e Motori
Rally 2026: Lancia e ACI lanciano la sfida per i nuovi campioni
Lancia torna protagonista come partner tecnico di ACI Sport. La nuova Ypsilon Rally4 HF sarà l’auto ufficiale per lanciare i giovani piloti verso l’ERC e il WRC.




C’è un profumo particolare che si respira quando la storia decide di rimettersi in moto, un misto di asfalto caldo, benzina e quella polvere sottile che si alza nelle prove speciali.
Il marchio Lancia, che per decenni ha dominato le scene mondiali diventando il costruttore più vincente di sempre, ha deciso che non è più tempo di vivere solo di ricordi gloriosi. È tempo di scendere in strada, o meglio, in prova speciale. La casa torinese torna prepotentemente protagonista della scena tricolore stringendo un patto di ferro con ACI Team Italia e diventando partner tecnico di ACI Sport. Non si tratta di una semplice sponsorizzazione, ma di una missione: trasformare la nuova Lancia Ypsilon Rally4 HF nel laboratorio sportivo definitivo, la culla dove far crescere i futuri campioni italiani del volante.
Un trampolino di lancio verso il WRC
La visione dietro questa partnership è chiara e ambiziosa. Il progetto non guarda all'immediato, ma costruisce solide fondamenta per il domani. Grazie alla sinergia tra Lancia e ACI Sport, il "Progetto Giovani" acquisisce un tassello che mancava: l’impiego continuativo, garantito per tre stagioni, di una vettura moderna e performante. L'obiettivo è creare una filiera virtuosa che prenda per mano i talenti nostrani e li accompagni in un percorso di crescita strutturato, seguendo la piramide definita dalla FIA. Si parte dalle strade di casa nostra per puntare all'Europa con l'ERC e, passo dopo passo, sognare l'approdo nel tempio sacro del WRC. È un impegno a lungo termine che testimonia la volontà di Lancia di non essere solo una comparsa, ma un punto di riferimento per le nuove generazioni della disciplina più tecnica e spietata del motorsport.
Una belva da 212 cavalli nata per vincere
Ma com'è questa macchina che dovrà formare i campioni del domani? Dimenticate le city car da passeggio. La Ypsilon Rally4 HF è un concentrato di ingegneria e grinta, pensata per piloti privati ambiziosi e team professionisti che cercano la prestazione pura senza perdere d'occhio i costi di gestione. Sotto il cofano pulsa un cuore 1.2 Turbo capace di scaricare a terra ben 212 CV, una potenza che si è dimostrata progressiva e brutale al punto giusto, gestita magistralmente da un cambio sequenziale SADEV a 5 marce. La vettura nasce da una collaborazione d'eccellenza tra Lancia e il team di Stellantis Motorsport, una squadra che porta in dote un palmares da brividi con 11 vittorie alla Dakar e 27 titoli costruttori nel Mondiale Rally.
La precisione chirurgica in curva, che ha stupito fin dalle prime uscite, è garantita da un telaio leggero ma rigidissimo, supportato da sospensioni McPherson con ammortizzatori Ohlins a 3 vie regolabili. A tenere incollata la vettura all'asfalto ci pensano gli pneumatici ad alte prestazioni della gamma MICHELIN Pilot Sport, mentre le staccate al limite sono assicurate da un impianto frenante con dischi ventilati da 330 mm. Non è solo meccanica, è alchimia: il differenziale autobloccante meccanico permette accelerazioni aggressive e un controllo totale anche nelle condizioni più insidiose.
La firma leggendaria di Miki Biasion
Se le specifiche tecniche raccontano di un'auto veloce, l'anima della vettura racconta una storia di passione tutta italiana. Per la messa a punto, Lancia non si è accontentata dei computer. Ha richiamato alle armi una leggenda vivente: Miki Biasion. Il pilota italiano più vincente di tutti i tempi, colui che tra gli anni '80 e '90 ha reso la Lancia un'icona imbattibile, ha lavorato personalmente allo sviluppo della Ypsilon Rally4 HF. Il suo tocco si sente nella capacità dell'auto di restituire fiducia al pilota, di essere sincera nelle reazioni e micidiale nell'efficacia. Questo ritorno ai rally non è solo un progetto industriale, ma un'operazione culturale che riconosce nelle competizioni il terreno ideale per l'innovazione tecnica e il rafforzamento dell'identità del brand.
La sfida del 2026: un calendario mozzafiato
La stagione 2026 si preannuncia come un banco di prova esaltante. Il campionato si snoderà attraverso sei appuntamenti che rappresentano l'università del rallysmo italiano: quattro sfide su asfalto e due su terra. I giovani piloti dovranno misurarsi con la storia, partendo dal leggendario Targa Florio Rally il 17 maggio, passando per la polvere del San Marino Rally a giugno, fino alle curve tecniche del Rallye Sanremo in ottobre. Il gran finale sarà affidato al Rally del Brunello a fine novembre, con un coefficiente maggiorato a 1.5 che potrebbe ribaltare le classifiche all'ultimo secondo.
A rendere la competizione ancora più accesa c'è un montepremi finale di 75.000 euro, una cifra pensata non come semplice ricompensa, ma come carburante per il futuro: la somma sarà destinata a sostenere la partecipazione del miglior pilota a una serie internazionale nel 2027. Roberta Zerbi, CEO del brand, ha riassunto perfettamente lo spirito dell'iniziativa: offrire ai ragazzi una vettura competitiva e un percorso strutturato significa investire nel futuro dello sport, dando continuità a una tradizione che ha scritto pagine indimenticabili. L'Elefantino rosso è tornato a correre, e con lui i sogni di una nuova generazione di piloti.
