Stellantis investe in Brasile per il riciclo dei veicoli usati - Affaritaliani.it

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Ultimo aggiornamento: 08:06

Stellantis investe in Brasile per il riciclo dei veicoli usati

A Osasco, vicino San Paolo, Stellantis inaugura il primo centro di smontaggio veicoli del Sud America, aprendo una nuova era per il riciclo auto.

Redazione Motori

A Osasco, nella grande periferia di San Paolo, Stellantis ha tagliato il nastro del suo primo Centro di Smontaggio Veicoli in Sud America,

un impianto destinato a cambiare il modo in cui l’industria automobilistica del continente affronta il fine vita delle auto. Con un investimento di 13 milioni di reais e la creazione prevista di circa 150 posti di lavoro nei prossimi anni, la struttura non è solo un’operazione industriale, ma un tassello strategico del piano globale di economia circolare del gruppo.

Il centro ha una capacità annuale di smontaggio di 8.000 veicoli, accogliendo modelli multimarca ormai giunti al termine della loro vita utile o danneggiati in modo irreparabile. Qui, ogni componente viene valutato, selezionato e destinato al riutilizzo o al riciclo, con l’obiettivo di ridurre al minimo l’impatto ambientale e prolungare la vita dei materiali. I pezzi in condizioni ottimali trovano una seconda vita come ricambi usati certificati Stellantis. Possono essere acquistati in un negozio fisico all’interno del centro stesso ospitato in un container ricondizionato oppure online, tramite lo store digitale Circular AutoPeças su Mercado Livre e, a breve, su una piattaforma e-commerce proprietaria.

Tutti i componenti sono tracciati secondo gli standard del Detran, garantendo qualità, sicurezza e provenienza certificata. Il processo di smontaggio è rigoroso: i veicoli entrano in un’area di decontaminazione dove oli, carburanti e liquidi vengono rimossi in modo sicuro. Successivamente, una squadra di tecnici procede alla valutazione e allo smontaggio, identificando i componenti idonei al riutilizzo. Questi vengono puliti con prodotti biodegradabili, catalogati e codificati con etichette di tracciabilità, a garanzia di trasparenza e conformità. Un certificato di demolizione elenca fino a 49 elementi tracciabili, includendo dettagli su veicolo, tecnico e origine del pezzo.

Secondo Paulo Solti, vicepresidente di Parts and Services per il Sud America, il centro riesce a processare il 100% dei materiali recuperati, separando e inviando a riciclo tutto, dai liquidi ai metalli preziosi. Una sfida cruciale in un Paese con un parco circolante di 48 milioni di veicoli, dove ogni anno due milioni raggiungono la fine della vita utile ma solo l’1,5% viene smaltito correttamente. Il progetto rientra in un ecosistema più ampio che Stellantis sta sviluppando in Brasile, e che include il Centro di Ricondizionamento Veicoli inaugurato nel 2024 a Betim.

Qui le auto vengono riportate a condizioni pari a quelle di un usato certificato, con un approccio che unisce innovazione, sostenibilità e responsabilità sociale: l’officina forma giovani apprendisti, in gran parte donne, offrendo competenze tecniche per il loro ingresso nel mercato del lavoro. Per Emanuele Cappellano, presidente di Stellantis Sud America, l’economia circolare è un pilastro strategico che si fonda sulle 4R  Rigenerazione, Riparazione, Riutilizzo e Riciclo e punta a integrare ogni materiale nel ciclo produttivo. Internalizzando lo smontaggio, Stellantis riduce sprechi e ottiene un accesso diretto a componenti e materie prime, assicurandosi risorse critiche in un contesto di crescente scarsità globale.

Con l’apertura del centro di Osasco, Stellantis diventa il primo costruttore automobilistico in Sud America a investire in una struttura dedicata al riciclo avanzato di veicoli, rafforzando la propria leadership industriale e confermando l’impegno verso un futuro a basse emissioni. È una scelta che parla di innovazione, ma anche di responsabilità: un segnale concreto che la transizione ecologica passa anche da come trattiamo le auto alla fine del loro viaggio.