Auto e Motori
Stellantis smentisce la cessione di Maserati: il Tridente resta in Italia
Stellantis ribadisce il pieno impegno su Maserati, smentendo categoricamente le voci di vendita: “Nessun mandato, il futuro è legato all’Italia e alla Motor Valley”.


Maserati non è in vendita. E lo chiarisce direttamente Stellantis, con una nota secca e inequivocabile, dopo che nella giornata di domenica 27 aprile un quotidiano ha pubblicato un articolo che ipotizzava una possibile cessione di Maserati.
Una voce che, a detta del gruppo automobilistico, è completamente infondata, priva di riscontri e, soprattutto, lontana dalla visione strategica portata avanti dal management del gruppo.
«Non abbiamo dato nessun tipo di mandato a nessuna società per esplorare scenari di vendita o aggregazione del marchio Maserati» è il messaggio netto diffuso da Stellantis. Una smentita necessaria per difendere non solo l'integrità di un brand storico, ma anche il piano di rilancio costruito con cura negli ultimi mesi e che punta, tra le altre cose, a valorizzare la piena italianità della casa modenese.
Il cuore pulsante di Maserati rimane in Italia, a Modena, nella Motor Valley. Ed è qui che si sviluppano, si progettano e si producono tutti i modelli della gamma. Dalla sportività iconica della MC20 alla nuova generazione elettrica con la GranTurismo Folgore, ogni Maserati nasce e cresce tra eccellenza ingegneristica e know-how artigianale.
A confermare questo impegno lo precisa un portavoce di Stellantis, che e ha ribadito la centralità del Tridente nella strategia globale del gruppo. Maserati non è un brand come gli altri: rappresenta l’unico marchio di lusso del portafoglio Stellantis, un punto di riferimento per lo stile, la performance e la qualità italiana nel mondo.
Un piano chiaro, sei pilastri strategici
Il rilancio di Maserati non è un’ipotesi, ma una realtà concreta. Stellantis ha definito un percorso strutturato che si fonda su sei pilastri: identità, prodotto, organizzazione, performance commerciali, qualità e rete di vendita. Un piano pensato per trasformare Maserati in una delle protagoniste mondiali della mobilità di lusso, senza rinunciare alla sua tradizione, ma evolvendo con coerenza verso il futuro.
Il 2025 sarà un anno particolarmente significativo: Maserati celebrerà il suo centenario, un traguardo storico che rappresenta una tappa simbolica ma anche un punto di partenza per una nuova era. L’obiettivo è quello di rafforzare la presenza globale, espandere la visibilità del marchio e consolidare una relazione esclusiva con la clientela più esigente.
Nessuna aggregazione, nessuna cessione
Il gruppo Stellantis ha voluto chiarire anche un secondo punto, spesso sottinteso nelle ricostruzioni giornalistiche: non esiste alcuna intenzione di aggregare Maserati ad altri gruppi del lusso, italiani o stranieri. La strategia è chiara: preservare e rafforzare l’unicità del Tridente, elevandone la percezione e la distintività sul mercato.
Maserati deve rimanere fedele alla propria missione: scrivere il futuro della mobilità premium, attraverso prodotti capaci di coniugare performance, eleganza e innovazione. Per farlo, sta investendo nella transizione elettrica, ma anche nel rinnovamento della customer experience e nell’accesso a nuovi mercati ad alto potenziale.
Un futuro radicato in Italia
Il legame tra Maserati e l’Italia non è solo geografico, ma identitario. A Modena, nel cuore della Motor Valley, batte il cuore produttivo, creativo e tecnologico del marchio. La presenza di tecnici specializzati, designer, ingegneri e maestranze qualificate costituisce un capitale umano che Stellantis considera strategico e non replicabile altrove.
Anche per questo il gruppo ribadisce con fermezza che non è in discussione il futuro italiano di Maserati. Il valore del Tridente non si misura soltanto nei bilanci, ma nella storia, nella cultura automobilistica e nel prestigio che il brand continua a generare in tutto il mondo.
In un’epoca dove le voci corrono veloci, Stellantis sceglie la trasparenza e la coerenza. Maserati resta dov’è sempre stata: in Italia, a Modena, nelle mani di chi l’ha portata a essere un simbolo dell’eccellenza automobilistica.