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Renzi cambia verso anche sul Presepe


Di Adriana Santacroce


    Sul Presepe di Rozzano è stato detto molto, moltissimo. Sono scesi in campo tutti per contestare la scelta del Preside di non celebrare il Natale cristiano e di sostituirlo con un evento laicista da festeggiare a gennaio. Prima i partiti di Centrodestra in pompa magna. Poi Grillo, che qualcuno voleva vedere come oscuro ispiratore del Preside. Solo perché il dirigente scolastico anni fa si era candidato al Comune appoggiato anche dal M5S. Ma alla fine è intervenuto anche Renzi, contestando la decisione del Preside e difendendo le tradizioni religiose. Bene. Bravi tutti. Bravo Renzi.
   Mi sono ricordata, però, di una vicenda analoga  avvenuta all'istituto De Amicis di Bergamo, esattamente un anno fa. Allora il Preside aveva vietato il Presepe, sempre nel nome di una tolleranza esasperata verso le minoranze religiose. Allora si era espressa la Lega per contestare la decisione. Ma di Renzi, e del Pd, nessuna traccia. La vicenda, a torto o a ragione, aveva avuto meno eco ma è legittimo chiedersi il perché di un cambiamento così netto di posizione. Allora, il silenzio del Premier e, adesso, la presa di posizione decisa. Per non parlare di decine di segnali di questo genere, meno eclatanti certo, a partire da Milano, dove i festeggiamenti sono compresi nel 'Bianco inverno' e non più nel  'Bianco Natale'. Nessun divieto di Presepi certo, ma anche qui la deriva laicista si vede chiaramente. E da parte di Renzi nessuna parola.
    Viene da pensare che il senso del Natale o, comunque, il rispetto delle nostre tradizioni, sia importante a fasi alterne. Quando il consenso è ben radicato non serve, quando è utile per catturare gli elettori più tradizionalisti ecco che arriva. L'anno scorso il Pd viaggiava primo in solitudine nei sondaggi. Oggi è tallonato, per non dire superato, come nell'ultimo studio del professor D'Alimonte, dal M5S. Nelle simulazioni dei ballottaggi Renzi non è più solo al comando. La maggior parte dei giovani, sempre nelle simulazioni, sembra disinteressata a lui e al suo partito. Ed ecco che il Premier entra in fibrillazione.
     I 500 euro ai neo diciottenni appaiono necessariamente come un regalo propiziatorio al voto delle amministrative. Come si fa a non pensare che qualcuno dei nuovi maggiorenni non pensi, 'beh tra chi non fa niente per me e chi mi da 500€ in cultura io scelgo il secondo'? Sono troppo maliziosa a pensare che questa sia una specie di mancia elettorale per una categoria di elettori, che secondo le ultime rilevazioni, per più del 55% non vota e se vota sceglie nella maggior parte il partito di Grillo?
   Forse mi sbaglio, certo. Ma pensare che quei 500€ li riceveranno tutti, anche i diciottenni benestanti senza nessun problema economico mi rafforza nella mia idea.
     Renzi cerca consenso e lo fa agendo a 360^. Con i giovani, con le forze dell'ordine (anche se gli 80€ ai poliziotti sono sacrosanti), con il richiamo al Natale. Se fosse tranquillo non avrebbe attuato nessuna di queste misure e sarebbe stato zitto per la scuola di Rozzano. Forse mi sbaglio. Ma credo di no.
 
@AdriSantacroce