Ddl Zan, Draghi: "Italia Stato laico. Oggi tutti europeisti, sei mesi fa no" - Affaritaliani.it

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Ddl Zan, Draghi: "Italia Stato laico. Oggi tutti europeisti, sei mesi fa no"

Il premier Mario Draghi al Senato, in vista del Consiglio europeo, affronta i temi più caldi: migranti, Cina, europeismo, pandemia e vaccini

Draghi: "Sollievo per il passaggio da Trump a Biden. Atmosfera cambiata" 

Il presidente del Consiglio Mario Draghi, parlando al Senato in vista del Consiglio europeo, affronta i temi più caldi del momento. Primo fra tutti la sfida con la Libia e i migranti, il rinnovato clima di europeismo che si respira nel Paese, il mercato e la concorrenza con la Cina, l'esigenza di una collaborazione per il clima, il taglio emissioni, il tanto dibattutto ddl Zan, la pandemia (non terminata) e la vaccinazione ai minori. 

"L'atmosfera generale è cambiata, per moltissime ragioni: le economie vanno bene, c'è sollievo perchè l'epidemia sembra essersi attenuata" e poi c'è stato "il passaggio da Trump a Biden" la cui conseguenza "è la ripresa di quell'opera di ricostruzione dell'edificio basato su multilateralismo, negoziati, compromessi su cui è stato creato lo sviluppo e la prosperità nel secondo dopoguerra", ha esordito il premier Draghi nel suo ultimo discorso al Senato. E sul clima europeista ha aggiunto: "Oggi siamo tutti europeisti, solo sei mesi fa no". 

Draghi: "La sfida sui migranti è sovranazionale" 

Il primo tema affrontato è la questione migranti: Draghi sottolinea che "la gestione dei flussi migratori torna ad essere in agenda al Consiglio Europeo su precisa richiesta dell'Italia. I flussi migratori non erano in agenda del Consiglio Europeo dal giugno 2018". 

"Come ho dichiarato in passato, il Governo vuole gestire l'immigrazione in modo equilibrato, efficace, umano, ma questa gestione non puo' essere soltanto italiana; deve essere davvero europea. Occorre un impegno comune che serva a contenere i flussi di immigrazione illegali, a organizzare l'immigrazione legale e aiutare questi Paesi a stabilizzarsi e a ritrovare la pace e penso ovviamente, in modo particolare, alla Libia. Un miglior controllo della frontiera esterna dell'Unione puo' essere la base per un piano piu' ambizioso", ha continuato Draghi.  

"Attualmente sta emergendo un terreno comune fra gli Stati europei su diversi aspetti fondamentali. Tra i 27 Stati membri ci sono punti di convergenza, innanzitutto sul riconoscimento delle rotte migratorie come parte integrante dell'azione esterna dell'Unione europea. Intendiamo intensificare in tempi rapidi partenariati e forme di collaborazione con i Paesi di origine e di transito, in particolare con i Paesi africani", ha dichiarato il premier. 

Draghi: "Sul clima serve cooperazione. Dobbiamo difenderci dalla concorrenza sleale della Cina"

Sulla Cina, il mercato concorrenziale e la sfida ai cambiamenti climatici Draghi ha affermato: "La sfida del cambiamento climatico non è affrontabile senza la cooperazione della Cina", ricordando che il "peso" di Pechino sulle emissioni di anidride carbonica che è circa del 30%, come quello degli Usa, mentre le emissioni della Ue contano per il 7%. "Senza i grandi Paesi che sono i maggiori produttori di emissioni di CO2 non si puo'" intervenire sul cambiamento climatico", ha precisato Draghi. 

Appelandosi all'ultimo incontro internazionale, ha sottolineato: "E' emerso con chiarezza all'ultimo G7: nei confronti di tutti i paesi ma soprattutto quelli che violano i diritti umani la dimensione non può che essere quella di cooperazione per risolvere i grandi problemi, per esempio il problema climatico non è affrontabile senza la Cina. Questo è il primo pezzo, perché noi siamo anche concorrenti, ovviamente ddobbiamo difendere gli interessi italiani ed europei dalla concorrenza, anche leale. E poi bisogna essere franchi nel difendere i diritti umani e denunciarne le violazioni".

Draghi: "L'Italia è uno stato laico non confessionale"  

Si attendevano anche le parole sul ddl Zan, "senza entrare nel merito della discussione parlamentare, che il governo sta seguendo, questo è il momento del Parlamento, non è il momento del governo", ha detto il premier. "Rispetto agli ultimi sviluppi voglio dire che il nostro è uno Stato laico, non è uno Stato confessionale", ha precisato Draghi. 

Sul momento pandemico che stiamo vivendo, Draghi ha specificato che "non c'e' alcun dubbio che la situazione vaccinale ed epidemiologica avrebbe beneficiato dalla stagionalità: non è un liberi tutti, l'anno scorso abbiamo avuto una lezione. Ora dobbiamo imparare a essere pronti con infrastrutture, logistica, trasporti locali e individuare i focolai. La continuazione della cooperazione con le Regioni e' importante. Dobbiamo tenere alta l'attenzione", ricordando quanto sia importante vaccinare anche i minori, ma sopratutto gli over 50. 

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