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Politica
Diritti, Mattarella risponde alla Francia: "Sappiamo badare a noi stesso"
Sergio Mattarella 1 Maggio

Mattarella: "Vigilanza Governi esteri? L'Italia sa badare a se stessa"

"L'Italia sa badare a se stessa nel rispetto della sua Costituzione e dei valori dell'Unione Europea'. Cosi' il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, rispondendo a un cronista che, a margine dell'inaugurazione della Fiera del tartufo, ad Alba, gli ha chiesto un commento su una presunta "vigilanza" da parte di governi esteri sull'Italia.

Macron: "Amicizia e piena fiducia in Mattarella"

"Voglio esprimere tutta la mia amicizia e la mia piena fiducia nel presidente Mattarella e nelle conclusioni che trarra' dallo scrutinio" delle elezioni in Italia. Lo ha detto il presidente francese Emmanuel Macron in conferenza stampa a Praga. 

Mattarella: "Allarmanti vicende in corso in Centro Europa"


"Pace e sicurezza sono colpite e messe a gravissimo rischio dalle allarmanti vicende che in centro Europa si stanno svolgendo e questo è oggetto delle vostre riflessioni e dei vostri studi". Lo ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, intervenuto all'inaugurazione a Torino dell'Anno accademico degli Istituti di formazione dell'Esercito. "Vi rivolgo un grande augurio - ha detto agli studenti - rappresentate il futuro dell'Esercito, siete coloro che negli anni futuri interpreteranno la storia gloriosa che l'Esercito conserva e ha sviluppato e in questa prospettiva siete chiamati al servizio dell'Italia e delle sue democratiche istituzioni".

Mattarella: "La Resistenza è parte costitutiva della Repubblica" 

"L'epopea della Resistenza, vissuta e narrata da Fenoglio, e' parte costitutiva della vostra identita', del vostro essere italiani e l'avete recata alla Repubblica". Cosi' Sergio Mattarella ricordando ad Alba il centenario della nascita di Beppe Fenoglio. "Alba fu zona "libera". Anello di quelle repubbliche partigiane che hanno segnato la volonta' di riscatto del popolo italiano. Radici della scelta che il popolo avrebbe poi sancito il 2 giugno del 1946". Il presidente della Repubblica ha sottolineato come la motivazione della Medaglia d'oro al Valor militare ad Alba per la sua attivita' partigiana, "ha simboleggiato "l'eroismo ed il martirio di tutta la Regione". Preferendo 'alla resa offerta dal nemico il combattimento a fianco dei suoi figli militanti nelle forze partigiane'. La marcia dei coscritti piemontesi, inno fatto proprio dalla Brigata alpina Taurinense, ricorda la determinazione e l'impegno offerto dalle genti piemontesi di questo territorio verso l'unita' d'Italia prima e la liberta' dopo, con il verso 'L'e' 'l Piemont ch'a i-da' a l'Italia soa pi bela gioventu''".

Mattarella: "L'istruzione ha ampliato la democrazia"

"Nel 1877, venne stabilita l'istruzione gratuita e obbligatoria sino ai 9 anni di eta'. Nel 1882 la riforma elettorale avrebbe permesso il voto a tutti i cittadini di sesso maschile, maggiorenni, che avessero superato l'esame del corso elementare obbligatorio. L'istruzione si traduceva in ampliamento della democrazia, dell'accesso dei cittadini ai loro diritti. Non piu' una scuola chiamata a formare solo classi dirigenti bensi' cittadini". Lo ha ricordato il presidente della Repubblica Sergio Mattarella alle celebrazioni per il centenario della nascita dello scrittore Beppe Fenoglio e il bicentenario della nascita del ministro Michele Coppino ad Alba.

"La vicenda umana di Coppino si accompagna al processo di unita' del Paese e, volendo riprendere l'espressione attribuita a Massimo d'Azeglio, al lavoro necessario per 'fare gli italiani'. Puo' apparire una stranezza, 160 anni dopo, pensare che l'Italia non fosse fatta di italiani, non fosse cioe' omogenea nelle sue genti, ma tanti fra di esse si esprimevano in dialetto, e in dialetti differenti. Di qui il ruolo fondamentale e 'trasformativo' dell'istruzione" ha ricordato il Presidente. Mattarella ha ripercorso soprattutto il ruolo di Coppino come ministro dell'Istruzione, ruolo ricoperto anche dal Presidente in passato: "Il suo era un pensiero consapevole: la realizzazione dello Stato unitario era, di per se', un evento epocale nella trasformazione e costruzione dell'Italia. E, purtuttavia, senza illusioni, in un'epoca in cui il diritto di concorrere alla elezione dei rappresentanti in Parlamento, di essere elettori, era limitato a poche centinaia di persone per collegio, l'istruzione era percepita da alcuni come un "pericolo" per l'ordine sociale, perche' avrebbe suscitato come era doveroso spirito critico, alimentato coscienza del proprio stato e dei propri diritti. Nelle azioni parlamentari e di governo del Coppino vediamo riecheggiare questioni che hanno animato il dibattito anche nella seconda meta' del Novecento".

Coppino si confronto' con Francesco De Sanctis sulla questione delle "scuole tecniche", su cui c'erano due visioni diverse: "l'una, quella del De Sanctis, che attribuiva a queste una funzione esclusivamente di formazione professionale, l'altra, quella di Coppino, che immaginava, accanto all'addestramento professionale, la necessita' di una solida istruzione storico-filosofica-letteraria. Un confronto tra personalita' altissime, dotate di forti e solide competenze, che coglievano il valore delle scelte che si disponevano a proporre". Ma "il processo di alfabetizzazione del Paese corrispondeva, nella visione dello statista di Alba, a un piu' generale programma di crescita del Paese e a una visione autenticamente liberale. Voleva 'svecchiare', inoculando - come diceva - 'senza avventaggini e senza imprudenze, ma anche senza timori prestabiliti e con fede aperta nelle idee che degli altri fecero la grandezza e la forza'; e continuava: 'i germi di un processo omogeneo e di pacifico e ordinato risorgimento...'. Era "un popolo che risorgeva. L'Italia si apprestava a un profondo cambiamento sul terreno economico e sociale, che sarebbe culminato sino a farne, con la Repubblica, un Paese moderno e solidale".

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Tags:
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