Politica
Dragone spacca il governo. Ira della Lega contro l'ammiraglio, ok (ufficioso) di Crosetto. Imbarazzo di Meloni e Tajani
Dopo le parole sull'attacco preventivo della Nato contro la Russia

Giuseppe Cavo Dragone
La politica estera, l'Ucraina, il rapporto con la Russia e il riarmo sono il punto più debole del Centrodestra
L'ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone, presidente del Comitato militare della Nato, ha messo il dito nella piaga. Ha toccato il punto più delicato della maggioranza di governo, quello dove le differenze sono maggiori. Ovvero la politica estera, il riarmo dell'Europa e gli aiuti economici e militari all'Ucraina sotto accusa (specie dall'Amministrazione Trump) e in difficoltà evidente per lo scandalo corruzione che continua ad allargarsi.
La Nato sta valutando la possibilità di essere "più aggressiva" nel rispondere agli attacchi informatici, ai sabotaggi e alle violazioni dello spazio aereo da parte della Russia, intensificando la sua risposta alla guerra ibrida - ha affermato Dragone. "Stiamo analizzando tutto... Sul fronte informatico, siamo in un certo senso reattivi. Essere più aggressivi o proattivi invece che reattivi è qualcosa a cui stiamo pensando".
Immediata la replica di Mosca, che considera la dichiarazioni di Giuseppe Cavo Dragone "un passo estremamente irresponsabile, che indica la disponibilità dell'Alleanza di procedere verso l'escalation. Chi rilascia tali dichiarazioni deve essere consapevole dei rischi che ne conseguono e delle possibili conseguenze, anche per gli stessi membri dell'Alleanza", ha affermato la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova.
A Roma le parole dell'ammiraglio italiano che riveste uno dei ruoli chiave nell'Alleanza Atlantica hanno provocato un vero e proprio terremoto politico. Proprio nelle ore in cui la Lega, con la vice-segretaria Silvia Sardone chiedeva le dimissioni di Ursula von der Leyen da presidente della Commissione europea per aver "distrutto" il settore dell'auto con il Green Deal (e la presidente ha un ottimo rapporto con Giorgia Meloni e solidissimo con Antonio Tajani essendo entrambi del Ppe), le parole di Dragone hanno acuito le divergenze nel Centrodestra.
L'unica reazione ufficiale, durissima, è stata quella del Carroccio di Matteo Salvini, dopo diverse ore dall'intervista al Financial Times: "Mentre Usa, Ucraina e Russia cercano una mediazione, gettare benzina sul fuoco con toni bellici o evocando “attacchi preventivi” significa alimentare l’escalation. Non avvicina la fine del conflitto: la allontana. Serve responsabilità, non provocazioni". Non viene citato Dragone esplicitamente ma il riferimento è chiarissimo. Silenzio dagli altri membri del governo.
Fonti del ministero della Difesa guidato da Guido Crosetto sottolineano però che "l'Italia è parte integrante della Nato" e quindi "tutte le opzioni, compresa quella evocata dall'ammiraglio Dragone, sono sul tavolo". Un sostanziale, ufficioso e velato, avallo. Imbarazzo e silenzio dalla presidente del Consiglio, impegnati in incontri internazionali che si è limitata a dire che "la Russia deve dimostrare di voler arrivare alla pace".
Ma l'imbarazzo stavolta è anche del ministro degli Esteri Tajani. Fratelli d'Italia e Forza Italia, a partire dai loro leader, hanno sempre dichiarato pieno sostegno, anche militare all'Ucraina, ma hanno sempre precisato di non essere in guerra con la Federazione Russa. Le parole di Dragone, uno dei massimi esponenti dell'Alleanza Atlantica e pure italiano, segnano un salto di qualità e ipotizzano azioni di guerra ibrida contro Mosca e di abbattimenti di droni.
L'Italia, come parte della Nato, in questo scenario, non potrebbe certo tirarsi indietro. E nemmeno di fronte alla quasi certa risposta del Cremlino che potrebbe reagire contro le Repubbliche Baltiche o la Polonia. A quel punto il conflitto si allargherebbe - è la preoccupazione dei meloniani - proprio mentre la premier sta cercando con il forte legame con Donald Trump di arrivare a un cessate il fuoco. Scenario bellico Nato-Russia ancora lontano, ma non escluso. E questo basta per mandare in fibrillazione la maggioranza, far reagire duramente la Lega e imbarazzare Palazzo Chigi e la Farnesina.
Tutte le notizie della sezione politica
