Politica
Fase 2, tana liberi tutti: l'Italia riparte lunedì ma per andare dove?

Ci risiamo: il Premier Conte lo ha rifatto, ancora un'altra volta. Si è presentato a cena nelle case di tutti gli Italiani senza nemmeno portare una bottiglia di vino, ha fatto sforare il TG5 e, bello e impossibile come sempre, ha proseguito la catechesi del "Conte-pensiero" che ormai è diventato come il mistero della Fede: Dio esiste? E chi può dirlo? Sta ad ognuno di noi crederci o non crederci; così come sta ad ognuno di noi capire il Premier o non capirlo. Mica è un problema suo quello.
Impeccabile, lucido, credibile, elegante, eppure sempre incomprensibile, Giuseppe Conte anche ieri sera ha detto tutto e non ha detto niente. Una sola cosa è certa: gli italiani sono e restano alla fame, e il virus al Nord continua a circolare allegramente, e le mascherine a prezzo calmierato arriveranno "presto", così come i bonus e la cassa integrazione, e trallallero e trallallà. Niente di sostanzialmente diverso dalle precedenti performance televisive a reti unificate del Premier, che però questa sera ha fatto tana e ha liberato tutti, vero: lo ha fatto! Ma lasciando tutti in un mare di guai, di incertezza e di incomprensione. I titolari dei bar e dei ristoranti non hanno ancora capito come e cosa devono fare per adeguarsi; i bonus famiglia, biciclette e monopattini, sono e restano un mistero; così come i buoni vacanza, e tutte le altre fantasie del decreto SalvaItalia. E nonostante nessuno abbia capito niente di niente, l'unica cosa certa è una sola: da lunedì tutti fuori dai coglioni, e chi si è visto si è visto. La giostra riprende a girare e l'italia, finalmente, "riparte".
Già, riparte: ma per andare dove? E il Covid? 'Sto rompicoglioni! Di lui Conte questa sera ha solo sfumato qualche parola, quasi che non si trattasse più dell'interprete principale della pandemia mondiale che ha messo in ginocchio il mondo. Ha crossato la palla in area di rigore, con un traversone da Ola, ai Presidenti delle Regioni, ammonendoli chiaramente: vi prendete voi le responsabilità di qualsiasi cosa farete o non farete. E così sia.
Che dire? Siamo più scemi di prima. Più in pericolo di prima. Ma con una consapevolezza in più: ora siamo liberi di tornare a fare i runner come degli idioti e senza autocertificazione in tasca. Ne è valsa la pena, non c'è che dire. Stare chiusi barricati in casa per più di due mesi a flagellarci di paura e di dirette della Protezione Civile, a fare il pane e i dolci e a canticchiare sui balconi, per poi lunedì prossimo gettarci tra le braccia aperte del Covid che ci aspetta fuori solo per farci il culo: questa sì che è davvero una magnifica conquista. Ma che abbiamo perso quasi tutti quanti il lavoro; ora che siamo tutti stressati e drogati da benzodiazepine, ora che abbiamo scorte di penne rigate Barilla e di zucchero e di olio di oliva e di acqua Rocchetta fino al 2040, in fondo a chi importa? E cosa è cambiato in tutto questo tempo? E questa guerra è finita per davvero?
No cari italiani, la guerra non è affatto finita. Ma proprio per niente. Perchè i medici di base e quelli degli ospedali, i medici quelli veri per intenderci, quelli che non avevano tempo di andare ai talk-show televisivi, sono stati troppo poco interpellati dal famoso A-TEAM di esperti del Presidente. C'è ancora il pericolo, specialmente nel Nord Italia, della risalita dei contagi, di nuovi lockdown "mirati", di nuove zone rosse, di nuove quarantene e di ricominciare tutto da capo. Senza fingere di dimenticarsi che tutto è stato fatto tardi e male, un po' alla "cazzo" se proprio vogliamo usare un francesismo. E alla cazzo, sempre onorando il francesismo, lunedì ci ritroveremo, non proprio come le star, e non proprio come al Roxy bar, a gironzolare felici e contenti e liberi di ammalarci di nuovo tutti quanti.
E quindi? E quindi niente. Speriamo nella fortuna degli stolti, nella benevolenza del Signore (quello vero), e nell'intuito dei tanti esercenti, nella loro artistica improvvisazione e nel loro genio di capacità di risoluzione. Speriamo nella straordinaria inventiva degli italiani di adeguarsi a norme e a regole che non esistono, ma che nello stesso tempo esistono, per sopravvivere. E perchè no: aspettiamo anche che il Covid magari si suicidi, che i bonus miracolosamente si materializzino sui nostri conti correnti, che la cassa integrazione finalmente integri per davvero, e che le mascherine a prezzo calmierato appaiano nella Farmacie esattamente come Cristo è apparso a San Paolo sulla via per Damasco.
In principio fu il Covid, e per l'Apocalisse mi spiace, ma bisogna rivolgersi e chiedere direttamente a Giovanni, mica al nostro Premier, perchè tutto il resto ormai è già stato scritto. Pardon: è già stato detto. E non detto.