Fi: "Senza di noi il governo non regge". Berlusconi vuole 12 sottosegretari
Per i forzisti i cinque ministeri incassati varrebbero meno di quelli dati alla Lega. Nel partito è scontro Tajani-Ronzulli
Fi, partito spaccato in due e Berlusconi avvisa già il governo
Il governo Meloni parte in salita, Forza Italia contesta la spartizione del numero di ministeri e dichiara battaglia su viceministri e sottosegretari. Berlusconi interverrà in Senato per annunciare la fiducia ma il partito all'interno è ormai spaccato in due tronconi: da una parte ci sono i filo-governisti guidati da Tajani e dall'altra ci sono i falchi capitanati da Licia Ronzulli. Forza Italia - si legge su Repubblica - vuole almeno undici-dodici sottosegretari. Una specie di avvertimento al resto della coalizione, perché "non possiamo certo replicare lo schema dei ministeri: senza di noi il governo non sta mica in piedi", riflette un azzurro di peso. In ballo questa settimana ci sono le nomine di sottogoverno, 41-42 posti. Calcolando il peso percentuale parlamentare della coalizione, ovvero il 18-19 per cento, a FI spetterebbero 7-8 sottosegretari.
Ma Berlusconi e un pezzo di partito - prosegue Repubblica - si attendono di più. I cinque ministeri incassati dai forzisti infatti, come peso specifico, valgono meno di quelli affidati alla Lega, è il ragionamento. Poi Berlusconi confida nel fatto che come sottosegretari vengano premiate persone a cui tiene particolarmente. Ci sono nomi che per Berlusconi devono esserci: dal consigliere in temi giuridici Francesco Paolo Sisto a Valentino Valentini, esperto di politica estera e però accusato di eccesiva vicinanza alle ragioni della Russia, da Alberto Barachini – molto vicino a Licia Ronzulli – a Francesco Battistoni, finendo con qualche ex parlamentare rimasto fuori, tipo Andrea Mandelli o Valentina Aprea.
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