A- A+
Politica
Gli italiani chiedono al governo miglioramenti... che non vogliono ottenere
(fonte Lapresse)

Quand’ero bambino il cinema mi piaceva tanto che il mio sogno irrealizzabile era una tessera per entrare in tutti i cinema gratis. Immaginavo che, se l’avessi avuta, sarei andato al cinema tutti i giorni. Del resto la mia città era abbastanza grande per avere una ventina di cinema, o forse più.

Da allora è passato un tempo infinito e ora una strabiliante quantità di canali televisivi mi offre, a tutte le ore, una grande scelta di film da vedere. Magari non recentissimi, ma non viviamo certo nella penuria di titoli. Purtroppo, sono cambiato io. Allora sarei andato al cinema tutti i giorni, oggi se mi obbligassero ad andarci una volta al mese mi rivolgerei al giudice, reclamando i miei diritti costituzionali.

Da giovani si ha fame di dati. Si è arrivati da poco nel mondo e si assiste ad un dramma che è in corso da tempo e di cui non si conosce la trama. Dunque cerchiamo disperatamente di capire che cosa è normale e che cosa non lo è, che cosa possiamo sperare e che cosa è impossibile. Non bastano certo la scuola e la storia, perché si occupano del passato e delle cose importanti, non dei singolim a meno che non abbiano influito sugli avvenimenti di rilievo. Il ragazzino invece sarebbe contento di conoscere il suo personale destino.

Invecchiando invece il futuro svanisce e lo spettacolo della vita, che da prima era apparso interessante, diviene noioso e scontato. Da giovane mi sarei chiesto quando l’Italia avrebbe riformato la giustizia, per esempio introducendo la separazione delle carriere e abbreviando i tempi dei processi, oggi so che non lo farà mai e, se vedo un articolo che ne parla, non lo leggo neppure.

La maggior parte delle cose continuerà ad andare avanti per forza d’inerzia, senza sostanziali novità. L’umanità continuerà a fare follie, a navigare a vista, a passare da una crisi all’altra, credendo di guidare la storia ed essendone guidata. Basti dire che sei mesi prima della Grande Guerra nessuno immaginava che poco dopo l’Europa sarebbe stata messa a ferro e fuoco fino al 1918.

Ma non tutti arrivano ad essere tanto disincantati da perdere interesse a questa vicenda. Alcuni perché muoiono prima di invecchiare, altri perché sono inguaribilmente fanciulli e credono ancora a Babbo Natale. E comunque perché pressoché la totalità degli uomini vive guardando al futuro, sperando e temendo. Tanto che i giornali sono pieni più di prognosi che di diagnosi e proprio per questo sono inaffidabili.

Naturalmente a volte le cose cambiano, ma non quanto la gente pensa. L’Italia per qualche tempo è stata fascista, e chi non lo era era guardato con sospetto e con disprezzo. Poi si è scottata con la Seconda Guerra Mondiale ed è passata dai Destini Imperiali di Roma all’illusione di avere vinto la guerra che aveva perso. E naturalmente ha guardato con sospetto e con disprezzo, quando non peggio, chi si dichiarava di destra. Continuando a pensare in coro. Anzi, continuando a pensare che il meglio poteva venire solo dal totalitarismo, stavolta di sinistra.

L’Italia si sente governata male, smania nell’attesa di qualche serio miglioramento e non si accorge che, se nessun governo riesce a realizzarlo, è perché essa stessa non vuole ottenerlo. Come ha detto qualcuno, vuole fare la rivoluzione con la protezione dei carabinieri. Vuole che tutto cambi senza che nessuno sia disturbato, o più esattamente vuole che si cambino le condizioni di vita degli altri, ma non le proprie. Siamo tutti simili ad automobili con un solo pedale, quello del freno.

Ora ci aspettano mesi ed anni così bui da essere seriamente spaventati. E tuttavia un vecchio non riesce a sperare nemmeno nella malasorte. Se arriveremo a piangere per quanto male è stato guidato il Paese economicamente, probabilmente ci decideremo a cambiare “tutto”, in particolare i nomi delle istituzioni, per poi tornare, chissà come, alla finanza allegra, ai debiti, all’anarchia e al caos. Cioè alla nostra vita normale.

Pare che Mussolini abbia detto che governare gli italiani non è né facile né difficile: “È inutile”. La nazione è più radicata in sé stessa di quanto si potrebbe pensare e il governo ha l’unica funzione di illuderci che qualcuno ci guidi. Dunque, oggi e sempre, business as usual.

giannipardo1@gmail.com

Commenti
    Tags:
    coronavirusitalia governofase 3





    in evidenza
    Lilli Gruber: "Far l'amore con Berlusconi? Mi son persa qualcosa"

    Il video

    Lilli Gruber: "Far l'amore con Berlusconi? Mi son persa qualcosa"

    
    in vetrina
    Primavera "pazza". Ancora piogge in arrivo con rischio grandine. Addio caldo

    Primavera "pazza". Ancora piogge in arrivo con rischio grandine. Addio caldo


    motori
    Pirelli e Lamborghini: nuovi pneumatici per Urus SE

    Pirelli e Lamborghini: nuovi pneumatici per Urus SE

    Testata giornalistica registrata - Direttore responsabile Angelo Maria Perrino - Reg. Trib. di Milano n° 210 dell'11 aprile 1996 - P.I. 11321290154

    © 1996 - 2021 Uomini & Affari S.r.l. Tutti i diritti sono riservati

    Per la tua pubblicità sul sito: Clicca qui

    Contatti

    Cookie Policy Privacy Policy

    Cambia il consenso

    Affaritaliani, prima di pubblicare foto, video o testi da internet, compie tutte le opportune verifiche al fine di accertarne il libero regime di circolazione e non violare i diritti di autore o altri diritti esclusivi di terzi. Per segnalare alla redazione eventuali errori nell'uso del materiale riservato, scriveteci a segnalafoto@affaritaliani.it: provvederemo prontamente alla rimozione del materiale lesivo di diritti di terzi.