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Politica
I parlamentari M5s: "Via Rousseau". E per Conte scoppia la prima grana
Rimane da capire, tuttavia, quale exit strategy hanno in mente i Cinque stelle in caso di divorzio da Milano. “Un nuovo logo vorrà dire una nuova associazione e, quindi, un nuovo Statuto, con una altrettanto nuova campagna iscritti - è il ragionamento ad alta voce che fanno in molti col nostro giornale -. Quando Conte scioglierà la riserva e illustrerà il suo piano, allora ci occuperemo pure degli strumenti di democrazia diretta di cui dotarci”. “Di programmatori sul mercato ce ne sono a migliaia - spiegano - e sono in grado di fornirci uno strumento tutto open source. Non come il nostro servizio attuale che di open source ha solo la app, mentre il codice sorgente è privato”. Qualcuno fa anche degli esempi e ricorda l’iniziativa “Open Rousseau” promossa dalla Fondazione Dyne, lanciata ad ottobre scorso: “Si tratta di un software libero. A dimostrazione che la piattaforma di Casaleggio non è qualcosa di unico e irripetibile. Basta con questo monopolio”.

Un monopolio che, a ben guardare, già con gli Stati generali 2020 ha iniziato a scricchiolare. L’associazione guidata da Davide Casaleggio, infatti, è rimasta defilata nell’organizzazione dell’evento, affidato in larga parte ad una società esterna, la torinese Avventura Urbana. Una cosa è certa: quando arriverà al pettine tale nodo ad occuparsene dovrà essere il Comitato di garanzia, composto dal trio Roberta Lombardi, Giancarlo Cancelleri e Vito Crimi. L’ex capo politico del M5s anche in virtù del fatto che, in base a quanto ha chiarito il garante Beppe Grillo, continua ad essere l’unico reggente, in attesa di sciogliere il nodo nuovo direttorio-nuovo leader.

Prima di occuparsi di servizi alternativi, però, si dovrà sbrogliare un’altra matassa intricata. Il vero tallone d’Achille per il Movimento e, viceversa, il punto di forza di Casaleggio, infatti, rimane la gestione dei dati, al momento in capo a Milano, tutti custoditi in via Gerolamo Morone, 6. Anche se più di un parlamentare ribalta la questione: “Dipende dai punti di vista. Non dimentichiamo che molti si sono iscritti a Rousseau pensando di aderire al M5s. Dunque, è il M5s ad aver fatto da traino”. Sarà così, ma il problema rimane. Cosa succede, infatti, se qualcuno si cancella dall’associazione? E’ fuori dal Movimento? Pure su questo i parlamentari si stanno interrogando. Ma la domanda numero uno per la maggior parte di loro rimane: “Quando Conte batterà un colpo?”. Perché soltanto dopo, sostengono, tutti gli altri nodi si potranno sciogliere.   

 

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