L'ilarità sgauiata di Vendola e l'ipocrisia del nuovo
Non riesco a capire come gli elettori di Vendola possano riesprimere il loro consenso per il governatore della Regione Puglia dopo le frasi pronunciate durante una telefonata con Archinà Pr dell'Ilva in cui esprimeva tutta l'ilarità per il "furto" del microfono ai danni di un giornalista reo di avergli fatto alcune domande "scomode" inerente la grave situazione ecologica del polo siderurgico. Non mi capacito di trovare una minima coerenza in questi elettori che si ispirano a determinati valori costituenti il nome del partito stesso (Sinistra Ecologia Libertà) e che il loro leader ha obiettivamente disatteso e stracciato con tali espressioni ironiche che probabilmente trovano fondamento nelle sue più recondite idee e linee di pensiero che non ha mai pubblicizzato, ma a cui ha dato libero sfogo nel segreto di una telefonata.
Mi chiedo se in quelle parole e nella lode di un comportamento tanto sprezzante e violento come quello perpetrato ai danni del giornalista si possano ritrovare i valori della SINISTRA che, in teoria, dovrebbe tutelare i lavoratori dai soprusi dei "Padroni". Come si possa fare della facile ironia in un contesto dove l' ECOLOGIA è stata sommersa da montagne di scorie cancerogeni e dove migliaia di cittadini sono ammalati gravemente per il mancato controllo di un sito inquinante solo per non "far scappare" una realtà industriale ed economica che se ne frega della salute delle persone.
Come si possa difendere la "LIBERTA' " di stampa e di espressione quando a un "potente" ad un "intoccabile" non si può avere l'ardire di chiedere spiegazioni e giustificazioni per i mancati controlli, il rispetto delle normative, il dovere di garantire la salute di dipendenti e abitanti. Mi chiedo, in altre parole, come si possa considerare Vendola come, un esponente della nouvelle vague politica, che nulla ha che fare con la vecchia "politica" fatta di ipocrisia, di menefreghismo, di sinergia con i potentati economici, allorchè dice in pubblico ciò che non pensa e di dice privatamente ciò che invece vuole fare e in cui crede veramente, alla faccia degli elettori e simpatizzanti che sono importanti solamente per "fare una croce sul proprio simbolo della scheda elettorale", ma che non valgono nulla tra due tornate elettorali.
Altro che vecchia DC incolpata di essere al servizio dei forti. La vecchia DC lo diceva e lo dimostrava apertamente la subalternità ai potenti, ora, invece, lo si è ma non si hanno "le palle" di dirlo, turlupinando sostenitori ed elettori speranzosi di aver trovato "IL NUOVO CHE AVANZA", "UN NUOVO" che è più vecchio e marcio del VECCHIO della Prima Repubblica.
Massimo Puricelli