Reato di abuso d'ufficio, la Consulta dalla parte di Nordio: "L'abrogazione non è incostituzionale" - Affaritaliani.it

Politica

Reato di abuso d'ufficio, la Consulta dalla parte di Nordio: "L'abrogazione non è incostituzionale"

La Corte ha ritenuto ammissibili le sole questioni sollevate in riferimento agli obblighi derivanti dalla Convenzione delle Nazioni Unite contro la corruzione

di Redazione

La Consulta: "L'abrogazione dell'abuso d'ufficio non è incostituzionale"

Per la Consulta l'abrogazione del reato di abuso d'ufficio non è incostituzionale. La Corte ha bocciato le questioni di legittimità costituzionale sollevate da quattordici autorità giurisdizionali e ha ritenuto ammissibili le sole questioni sollevate in riferimento agli obblighi derivanti dalla Convenzione delle Nazioni Unite contro la corruzione (la cosiddetta Convenzione di Merida). Nel merito, la Corte ha dichiarato infondate tali questioni, ritenendo che dalla Convenzione non sia ricavabile né l'obbligo di prevedere il reato di abuso d'ufficio, né il divieto di abrogarlo ove già presente nell'ordinamento nazionale. La motivazione della sentenza sarà pubblicata nelle prossime settimane. 

Che cos'è il reato di abuso d'ufficio 

Il reato di abuso d’ufficio è un reato previsto dall’ordinamento giuridico italiano, disciplinato dall’articolo 323 del Codice Penale. Si verifica quando un pubblico ufficiale o un incaricato di pubblico servizio, nell’esercizio delle sue funzioni, viola consapevolmente la legge o omette di rispettare norme o regolamenti, arrecando un danno ingiusto a qualcuno o procurando un vantaggio patrimoniale ingiusto ad altri.

Elementi essenziali del reato:

  1. Soggetto attivo: solo un pubblico ufficiale o un incaricato di pubblico servizio può commettere questo reato.

  2. Condotta illecita: consiste nella violazione di norme di legge o regolamenti o nel mancato rispetto di obblighi d'ufficio.

  3. Elemento soggettivo: è richiesto il dolo, cioè la volontà cosciente di agire in violazione della legge.

  4. Evento: il reato si concretizza solo se l’azione procura un danno ingiusto a qualcuno o un vantaggio ingiusto ad altri.

Zanettin: "Consulta conferma la legittimità dell'abrogazione dell'abuso d'ufficio" 

"Il pronunciamento della Corte costituzionale sull'abrogazione del reato di abuso d'ufficio mette fine a una polemica, durata mesi, che non avrebbe neppure dovuto iniziare. Nessun favore ai criminali, nessuna amnistia mascherata, come qualcuno ha sostenuto: l'abolizione di quel reato è stata semplicemente una scelta legittima. D'altra parte, abbiamo sempre sostenuto che quella fattispecie, a condotta eccessivamente evanescente, produceva come unica conseguenza quella di paralizzare i pubblici amministratori, scoraggiandoli dal prendere decisioni. E a fronte del dato per cui il 94% dei processi per abuso d'ufficio finiva con una assoluzione, l'abrogazione di quel reato è stata la decisione più che giusta. Una scelta che, come autorevolmente spiegato dalla Consulta, non contravviene ad alcuna convenzione internazionale". Così il senatore e capogruppo di Forza Italia nella commissione Giustizia a Palazzo Madama, Pierantonio Zanettin.

Costa (FI): "Su abuso d'ufficio la Consulta mette fine alle menzogne"

"Per mesi e mesi la propaganda della sinistra, dell'Anm, dei forcaioli ha descritto l'abrogazione dell'abuso d'ufficio come un intervento incostituzionale. Hanno interpretato le convenzioni internazionali in modo distorto per sostenere i loro interessi politici, ci hanno descritto come complici dei criminali. Oggi si è espressa la Corte Costituzionale e li ha smentiti. Hanno perso ogni credibilità sui temi della giustizia". Lo dichiara Enrico Costa (FI). 

Gasparri: "Decisione sacrosanta" 

"E' sacrosanta la decisione della Corte Costituzionale che afferma che e' stata corretta la decisione del governo e del parlamento di abolire il reato di Abuso d'ufficio". Lo dichiara il capogruppo di Forza Italia al Senato, Maurizio Gasparri, in una nota. "Molti magistrati e molti politicanti avevano costruito anche su questo tema una narrazione intrisa di bugie", prosegue il senatore sottolineando che "vogliamo perseguire la corruzione, la concussione e tutti i reati, ma vogliamo far presente che per quanto riguarda gli abusi di ufficio nel 2021 su 4.745 indagati per Abuso d'ufficio, 4.121 sono stati archiviati". Ancora, rammenta Gasparri, "nel 2022, su 3.938 indagati, sono stati archiviati 3.536" mentre "nel 2021 ci sono state 318 sentenze per questo reato con 9 condanne, il 2,8%" e "nel 2022, 18 condanne su 205 sentenze". Pertanto, conclude l'esponente di Forza Italia, l'Abuso d'ufficio "era una norma non necessaria perche' si possono combattere i fenomeni di corruzione con le norme vigenti senza ulteriori bardature che portano soltanto a una paralisi burocratica: hanno torto tutti i nostri detrattori, i magistrati e i politici che hanno contestato questa decisione. Hanno fatto la loro consueta figuraccia. La Corte costituzionale ha assunto una decisione corretta".

Le parole di Sisto 

''La Corte Costituzionale sancisce un principio che governo e maggioranza avevano più volte rivendicato: la Convenzione di Merida non obbliga alla presenza nell'ordinamento giuridico del reato di ABUSO d'UFFICIO. Legittimamente, dunque, si è scelto di abrogare una fattispecie di reato molto gravosa nell'economia della giustizia, comportando oltre il 90% tra assoluzioni, archiviazioni e proscioglimenti, a fronte di danni gravissimi all'apparato amministrativo e, di conseguenza, ai cittadini. Per troppi anni la 'paura della firma' ha paralizzato la mano dei decisori pubblici, bloccando scelte e decisioni. Senza dimenticare che il nostro bagaglio legislativo contiene in sé numerose armi per contrastare la corruzione. Il principio di fondo che abbiamo voluto affermare, in virtù di una riflessione ispirata da competenze ed equilibrio, è dunque legittimo, e oggi ne abbiamo la più autorevole delle conferme''. Lo dichiara il viceministro della Giustizia e senatore di Forza Italia, Francesco Paolo Sisto

LEGGI LE NOTIZIE DI POLITICA