Politica
La scintilla dei portuali e la proposta di una grande manifestazione a Roma

Una contestazione per partire ha sempre bisogno di una scintilla e la scintilla c’è stata. Tutto ha preso le mosse dai portuali di Trieste. C’è stata una protesta a cui hanno aderito anche portuali di altre città. E così anche altre categorie di lavoratori. Ma non basta. Le scintille vanno alimentate, altrimenti rischiano di spegnersi presto.
Certo è facile parlare dall’ esterno ma è l’unica cosa che posso fare e così non posso fare a meno di registrare tentennamenti, rettifiche, mezzi passi indietro.Tutto comprensibile data la situazione, quello che invece non è comprensibile è chiedere un incontro col Senato e non domani ma tra quindici giorni. In quindici giorni può essere tutto finito e riassorbito.
Anche se può sembrare il recupero di un vecchio mito ci vuole uno sciopero generale di tutte le categorie dei lavoratori che hanno deciso di non sottostare al ricatto e una grande e imponente manifestazione a Roma di tutti i disobbedienti, che sappia dimostrare che una opposizione sociale esiste nel nostro Paese, e che a nulla è valso il tentativo di trasformare questa opposizione in un movimento neofascista. Il no vax che oggi sfida il potere è il nuovo populista.
Dicono che il populismo sia morto con la fine del M5S è con le difficoltà della Lega, ma lo si vedrà nelle prossime settimane. Sarebbe un grave errore sospendere tutto e aspettare il 30 di ottobre. Stanno cercando di prendere tempo, ma chi si oppone al green pass non deve perdere tempo. E passare all’ azione subito.