Politica
Letta, Renzi, Napolitano: le telefonate, spiate, oggi e negli anni 70

La Cassazione ha avviato un'indagine per capire se esistano profili disciplinari a carico di John Woodcock e degli altri magistrati di Napoli, che avrebbero tolto gli omissis e allegato alcune conversazioni, non penalmente rilevanti, negli atti dell'inchiesta sulla CPL Concordia, pubblicati, con risalto, nei giorni scorsi, da "Il Fatto Quotidiano", insieme a pesanti attacchi al Presidente del Consiglio, subissato di domande e di insinuazioni.
Enrico Letta- oltre a dolersi per alcuni giudizi, non positivi ma legittimi e non offensivi, di Matteo Renzi nei suoi confronti-avrebbe dovuto, da ex premier, deplorare, serenamente ma fermamente, la diffusione di telefonate, private, di persone non indagate. I contatti tra politici e alti ufficiali delle forze dell'ordine ? Nessuno scandalo, ci sono da quando Berta filava e il giovane Andreotti era un giovane sottosegretario, con Alcide de Gasperi premier.
Era ben nota l'amicizia di Giulio con il generalone del Sid, Gian Adelio Maletti, come quelle di Aldo Moro con don Vito Miceli, in cella per un presunto golpe e poi in Parlamento con il Msi, e con il colonnello Stefano Giovannone, a cui il Presidente della DC chiese aiuto, scrivendogli dalla cella, durante il drammatico sequestro delle BR.
Una differenza esiste tra i contatti attuali tra i generaloni e i leaderini politici e quelli che avvenivano nella Prima Repubblica. Oggi la politica è, o appare, subalterna, quasi ossequiosa nei confronti delle "greche"mentre, in passato, gli ordini e le direttive venivano impartite da ministri e segretari di partito, meno influenzabili e anche meno ricattabili su questioni di scarso rilievo. Come il pagamento, o meno, dell'affitto di un appartamento, "prestato" all'allora Sindaco di Firenze, Matteo Renzi, da un suo amico, il finanziere Marco Carrai.
Il premier di Rignano, peraltro, non ha rivelato notizie di reato, nè ha detto di aver pagato parlamentari per far cadere il governo del suo predecessore.
Ha, semplicemente, dato un giudizio sul suo collega di partito, non certo lusinghiero, nell'ambito di una conversazione privata.
Invece Letta, nel solco dell'ipocrisia dorotea, ha parlato di squallore, di decadenza, dove siamo finiti, e via tutto il campionario, retorico, dell'indignazione....
Sarebbe interessante, per par condicio, leggere la trascrizione di qualche telefonata del nipote di Gianni Letta, in cui parla di Renzi. Siamo curiosi di appurare se parole e toni siano quelli di un chierichetto, che esterna pacati giudizi su colui che lo ha sfrattato, serenamente, da Palazzo Chigi....
Quanto a quella, che i il "Corriere della Sera" ha definito "la guerra per i vertici della Finanza", il generale Adinolfi era così pressante, influente e aveva tanti e autorevoli sponsor politici, bipartisan, che, alla fine, al vertice della Guardia di Finanza, venne nominato il suo acerrimo nemico, don Saverio Capolupo...
Pietro Mancini