Politica
M5S, la Capuozzo: non mi dimetto. L'espulsione non piega Rosa
I 5 Stelle vogliono espellerla, ma lei resiste. E' stata avviata la procedura di espulsione nei confronti della sindaca M5S di Quarto, comune in provincia di Napoli, Rosa Capuozzo, (parte lesa di una tentata estorsione da parte del consigliere ex grillino De Robbio, accusato a sua volta di tentata estorsione e voto di scambio), ma non basta a placare la bagarre politica. Grillo dal suo blog attacca ("Siamo il Movimento 5 Stelle e non un Pd qualsiasi"), ospite a Repubblica tv Renzi risponde ("Non avete il monopolio della morale") e contemporaneamente il Pd replica ("Di Maio e Fico sapevano e hanno taciuto"), mentre il vice presidente della Camera e il presidente della Commissione vigilanza Rai si difendono in un video su Facebook: "Mai saputo di minacce e ricatti, chi dice il contrario sarà querelato".
E intanto alle 15.50 la sindaca di Quarto Rosa Capuozzo arriva in Procura a Napoli per essere sentita dal pm Henry John Woodcock. E’ la quarta volta che il primo cittadino della città flegrea viene convocata dal magistrato che indaga sul ricatto esercitato nei confronti del sindaco dal consigliere comunale poi espulso dal M5s Giovanni De Robbio. Mentre alla stessa ora da Quarto consiglieri e sindaca decidono di rimanere al loro posto. In un comunicato viene specificato che: “Nonostante l’espulsione siamo decisi a continuare. E’ prioritario il senso di responsabilità che ci impone di continuare a governare il paese”. La giunta grillina, dunque, resiste nonostante il diktat di Grillo e Casaleggio.
Dopo le perquisizioni a casa della sindaca, Rosa Capuozzo, il pm Henry John Woodcock con i procuratori aggiunti Filippo Beatrice e Giuseppe Borrelli hanno depositato altre 150 pagine dell'inchiesta sul caso Quarto, comune dell'area flegrea governato dai Cinque stelle, in cui, secondo le indagini, alcuni voti sarebbero stati condizionati dalla camorra. Carte da cui affiorano clamorose circostanze, tra cui il fatto che il Movimento nazionale era pienamente consapevole, già dal 25 novembre, del ricatto esercitato sul sindaco dal consigliere Giovanni De Robbio e dell'inchiesta antimafia, e pensava di risolverla col "silenzio", in attesa delle istruzioni dai big.
La conferma arriva stamattina dallo stesso Beppe Grillo: "Rosa Capuozzo è stata raggiunta da un provvedimento di espulsione dal Movimento 5 Stelle per grave violazione dei suoi principi. Perché siamo il Movimento 5 Stelle e non un Pd qualsiasi", scrive Grillo in un post dal titolo 'Noi nel M5s facciamo così #onestà". Il leader del M5s sottolinea che "è dovere di un sindaco del Movimento 5 stelle denunciare immediatamente e senza tentennamenti alle autorità ogni ricatto o minaccia che riceve".
Ma per il Presidente del Consiglio Matteo Renzi "è chiaro a tutti che il Movimento 5 stelle non ha il monopolio della morale. Per noi questa idea non è mai esistita. Ma adesso è venuta meno anche per gli elettori e i militanti del movimento". Bisogna capire, prosegue il premier, "se qualcuno era a conoscenza e ha preferito tacere, mi sembra ingiusto buttare la croce addosso a lei. Io sono per il garantismo più totale, è un valore costitutivo della sinistra contro le derive del giustizialismo. Questa giovane sindaca aveva chiesto un aiuto ai dirigenti del suo partito, personalmente mi sembra ingiusto buttare la croce addosso a lei. Certo avrebbe dovuto denunciare ma non è giusto che debba dimettersi"
"Il direttorio sapeva da mesi e ha preferito tacere, sperando di cavarsela" attacca il Pd, con inteventi di onorevoli e sentatori sui social network. L'attacco è diretto: "Di Maio e Fico a Quarto facevano passerelle ma poi non una parola e atteggiamenti a dir poco reticenti. Perché? Di cosa hanno paura?". Più diretto il predidente del Pd, Matteo Orfini, he su Twitter scrive: "Grillo espelle il sindaco di Quarto perchè non ha denunciato le minacce. Ma lei aveva avvertito Di Maio. Attendiamo a breve l'espulsione di Di Maio".
Il video di difesa di Di Maio, Fico e Di Battista. Il deputato 5 stelle, Roberto Fico, in una diretta streaming su Facebook, insieme ai colleghi del Direttorio Luigi Di Maio e Alessandro Di Battista, replica: "Io e Luigi Di Maio non abbiamo mai saputo di nessun ricatto, minaccia o scambio tramite minaccia per ottenere qualcosa. Sono cose di cui siamo all'oscuro perché se l'avessimo saputo avremmo optato per una denuncia". I tre esponenti M5s davanti a una telecamera fissa spiegano il perché la sindaca di Quarto sia stata espulsa dal movimento e invitano i giornali a "pubblicare tutte le intercettazioni perché servono per capire". Poi, sulla sua pagina Facebook, Roberto Fico pubblica il testo di uno scambio di messaggi, del 15 dicembre, attraverso 'Whatsapp', con il consigliere del Comune di Quarto Alessandro Nicolais, per spiegare di non aver mai detto alla Capuozzo: "Andate avanti".
"Ecco i messaggi a cui ho fatto riferimento poco fa in video. Trasparenza sempre". Lo scrive su Facebook Roberto Fico, deputato 5 stelle e membro del Direttorio M5S, pubblicando il testo di uno scambio di messaggi, del 15 dicembre, attraverso 'whatsapp', con il consigliere del Comune di Quarto Alessandro Nicolais. Prima però, Fico insiste: "Dalla rassegna stampa odierna di gran parte dei quotidiani nazionali, si leggono prime pagine e interi articoli, i cui titoli - quantomeno - lasciano intendere che, a fronte delle lamentele espresse dal sindaco di Quarto Rosa Capuozzo per le minacce presumibilmente subite dal consigliere De Robbio, io avrei risposto con un fantomatico sms 'tranquilli, andate avanti'. Tali titoli ed articoli - ripete - sono il frutto dell'interpretazione arbitraria, falsa e fuorviante di un'intercettazione resa pubblica e facente parte degli atti di indagine che vede protagonisti il sindaco Capuozzo ed il consigliere del Comune di Quarto Alessandro Nicolais. Nella telefonata in questione, il sindaco si sfoga con Nicolais dicendo di non farcela più, di volere andare via, alludendo a determinati comportamenti del consigliere De Robbio (oggi espulso) e Nicolais risponde 'mi ha risposto Roberto Fico dieci minuti fa e ha scritto: 'andate avanti tranquilli... quanto prima verro"". Per questo, prosegue Fico, "ritengo doveroso, opportuno e necessario pubblicare il testo integrale del messaggio inviatomi da Nicolais a mezzo whatsapp il 15 dicembre e la mia relativa risposta. Ciò per chiarire in modo fermo e definitivo che le mie parole non erano rivolte affatto al sindaco Capuozzo, nè tantomeno erano un invito alla stessa a proseguire il suo lavoro nonostante le minacce che peraltro ignoravo. Si trattava della risposta veloce a richieste di chiarimenti espressi da Nicolais - persona che io nemmeno conoscevo (come si evince dal messaggio stesso del consigliere, che esordisce presentandosi!) - in merito all'espulsione di De Robbio ed all'invito a presentarmi quanto prima a Quarto". Quindi, Fico pubblica lo 'screenshot' del messaggio nel quale Nicolais riporta la mail ricevuta dallo staff di Grillo che comunicava la sospensione del consigliere M5S Del Robbio. E poi, si legge nel messaggio di Nicolais: "In considerazione che alcuni consiglieri hanno chiesto delucidazioni a riguardo, tenuto conto che mancano atti ufficiali che vadano a suffragare le accuse indicate, il provvedimento di sospensione è assolutamente abbisognevole di chiarimenti più dettagliati. Ti sarei grato- scrive Nicolais a Fico - se potessi interessarti alla vicenda, chiarendo la dinamica del provvedimento sia allo scrivente che al sindaco (...), magari con la tua partecipazione ad una riunione collettiva, per garantire a tutti i consiglieri adeguata conoscenza e partecipazione. Fiducioso in un felice e rapido riscontro alla presente, ti auguro una serena giornata". Questa la breve risposta di Fico: "Appena possibile. Però ascoltatemi. Andate avanti e cercate di lavorare tranquillamente. Un abbraccio"
La senatrice espulsa dal movimento Cinque stelle. "Se un sindaco viene invitato a dimettersi dovrebbero dimettersi tutti coloro che erano garanti e che avevano la responsabilità, anche nel direttorio, dei sindaci e quindi delle amministrazioni comunali - dice a radio Capital la senatrice Serenella Fucksia, espulsa dal Movimento 5 Stelle - Di Maio doveva gestire la cosa e invece è stato latitante. Pare che il movimento non lo voglia contaminare e lo proponga sempre bello pronto quando c'è l'applauso. Ma oltre agli applausi c'è la politica reale". La senatrice è molto critica anche sulla decisione del Movimento di espellere il sindaco di Quarto per non aver dato le dimissioni: "Sarà arrivato un input da qualche segreta stanza, e quindi si sono tutti allineati al nuovo indirizzo, che avrà tenuto conto dell'impatto sull'elettorato. Un ragionamento freddo e calcolato, piuttosto che una decisione di merito".
Il sindaco di Napoli. Per Luigi de Magistris: "I 5 Stelle si stanno caratterizzando sempre più come un Movimento che fa espulsioni e in questa vicenda aumenta l'aspetto torbido", ma espime solidarietà alla Capuozzp, che però "deve chiarire e spiegare".
Forza Italia chiede lo scioglimento del Comune. Mariastella Gelmini, vice capogruppo vicario di Forza Italia alla Camera, commenta su Facebook: "Brutta storia quella di Quarto per il M5S. Ma l'augurio è che possa aiutare i giovani amministratori cresciuti sotto le ali di Grillo ad imparare e comprendere fino in fondo cos'è il garantismo. Perché dare la croce addosso al sindaco Rosa Capuozzo è facile quanto prematuro. Deve essere la magistratura a chiarire il contesto e le posizioni di ciascuno. Ma se l'infiltrazione camorristica, col voto di scambio, c'è stata, allora le dimissioni non bastano.Occorre avviare la procedura di scioglimento del Comune. L'onestà, poi, è una precondizione, dalla quale non si può prescindere. Poi occorre il buon governo. Quella miscela necessaria per rispondere concretamente alle esigenze dei cittadini. Ciò che manca completamente agli amministratori targati M5s, vista l'esperienza di comuni come Gela, Livorno e Parma".
L'ironia del Pd a colpi di hashtag: "Il meraviglioso trio grillino mi ricorda qualcosa...". Ironizza Andrea Romano, deputato del Pd, che posta su Twitter un accostamento di foto: i Cinque Stelle Luigi Di Maio, Alessandro Di Battista e Roberto Fico, che in una diretta streaming hanno ribattuto alle accuse sulla vicenda Quarto, accostati alle tre scimmiette che non vedono, non sentono, non parlano. "#omertà5stelle", aggiunge Romano con un hashtag. E il motivo delle tre scimmiette torna anche sul profilo Twitter di Ernesto Carbone, deputato e membro della segreteria del Pd: "Quarto siete bravi!", ironizza Carbone.
La sindaca di Quarto Rosa Capuozzo alle 15,50 arriva in Procura a napoli. E' stata convocata dal pm Henry John Woodcock coem teste. E’ la quarta volta che il primo cittadino della città flegrea viene convocata dal magistrato che indaga sul ricatto esercitato nei confronti del sindaco dal consigliere comunale poi espulso dal M5s Giovanni De Robbio. La Capuozzo non è indagata.
La sindaca di Quarto in Procura. La sindaca di Quarto Rosa Capuozzo alle 15.50 arriva in Procura per essere sentita dal pm Henry John Woodcock. E’ la quarta volta che il primo cittadino della città flegrea viene convocata dal magistrato che indaga sul ricatto esercitato nei confronti del sindaco dal consigliere comunale poi espulso dal M5s Giovanni De Robbio. La Capuozzo non è indagata. Il pm però le contesta una condotta poco lineare per aver negato, nelle prime due audizioni in Procura, di aver subito minacce da De Robbio, che le aveva mostrato la foto dei presunti abusi edilizi realizzati nella casa dove il sindaco vive con il marito. Nel terzoverbale, la Capuozzo aveva invece parlato di ricatto, per poi ridimensionare nuovamente la vicenda al livello di divergenze politiche, durante la conferenza stampa tenuta il 30 dicembre. Prima di Capuozzo è stata ascoltata come teste dal pm il consigliere comunale pentastellato di Quarto Concetta Aprile, con la quale il sindaco si era sfogata al telefono, parlando espressamente delle pressioni di De Robbio, in una lunga conversazione intercettata dai magistrati.