M5s, Conte sfida Grillo: su Affari il testo integrale del discorso-svolta - Affaritaliani.it

Politica

M5s, Conte sfida Grillo: su Affari il testo integrale del discorso-svolta

Giuseppe Conte si avvia verso la vittoria su Beppe Grillo con un discorso destinato a fare la storia della politica italiana

A Beppe dico che non ne faccio una questione personale e non ho mai chiesto, come pure qualcuno ha scritto, pubbliche scuse. Non sono certo una battuta irriverente o sgradevole oppure un moto di nervosismo corrivo che mi preoccupano. Per fortuna ho il senso dell’ironia e comunque a queste esternazioni so rispondere a tono, come nella telefonata che abbiamo avuto ieri con Beppe.

Lui sa bene che ho avuto e avrò sempre rispetto per lui. Riconosco il grande carisma visionario che ha originato una stagione eroica per il Movimento e innovativa per l’intero sistema politico italiano.

Ma non possono esserci ambiguità. Spetta a lui decidere se essere il genitore-generoso che lascia crescere la sua creatura in autonomia o il genitore-padrone che ne contrasta l’emancipazione. Per lui c’era e ci sarà sempre il ruolo di Garante, di custode dei principi e dei valori fondamentali del Movimento. Ma la sua figura sarà inserita in un quadro che prevede distinzione tra le varie funzioni: tra la filiera di garanzia al cui vertice c’è il Garante, la filiera degli Organi di politica attiva al cui vertice ci deve essere il leader politico e la filiera degli organi di controllo e revisione.

Una forza politica che ambisce a guidare il Paese non può affidarsi a una leadership politica dimezzata.

Sono stato descritto spesso come uomo delle mediazioni. Ma su questo aspetto non vi possono essere mediazioni, perché occorre una leadership forte, solida. Una diarchia non sarebbe funzionale. Una forza politica che vuole recitare un ruolo da protagonista non può affidarsi allo schema di un leader-ombra affiancato da un prestanome. In ogni caso quel prestanome non potrei mai essere io.

Il Movimento ha bisogno di una leadership politica chiara, che non affondi la sua investitura solo in una intuizione generata dall’alto, ma abbia una salda base di legittimazione democratica.

Nello Statuto che propongo ritroverete, nel rispetto dei principi di democrazia interna, una figura di leader politico dotato di adeguati poteri e facoltà, perché il Movimento ha bisogno di forza e coerenza per ricondurre a unità tutte le sue anime, per esprimere univoci indirizzi politici, per coltivare un dialogo chiaro con i gruppi territoriali. Il leader politico di turno deve avere anche il pieno controllo della comunicazione.

Nel complesso i poteri del nuovo leader saranno anche minori rispetto a quelli che previsti dallo statuto attuale, perché ci sono nuovi organi, il Consiglio nazionale, i vicepresidenti e i vari comitati che contribuiscono a definire l’indirizzo politico. Ma saranno inseriti in un disegno razionale preordinato alla condivisione e all’efficienza dell’azione politica.