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Politica
Manovra, obbligo del pos dai 60 euro. Conte attacca: "La norma va stralciata"

Manvora, obbligo di pos dai 60 euro e contante: il M5S prepara battaglia

L'obbligo di pos dai 60 euro e il tetto al contante a 5.000 euro scalda gli animi dell'opposizione di governo che si prepara alla "battaglia" in Parlamento. Il Movimento Cinque Stelle ha espressamento chiesto lo stralcio della norma su pos e contanti, due dei punti chiave contenuti nella prima manovra dell'esecutivo Meloni. "Lo avevamo detto in tutte le salse: la norma della Legge di bilancio che in un colpo solo aumenta a 5mila euro il tetto al contante e cancella le sanzioni per gli esercenti che rifiutano pagamenti digitali fino a 60 euro, è una strizzata d'occhio e furbi e furbetti e un conseguente passo indietro nella lotta all'evasione fiscale". E ora il M5S si batterà per cancellarlo: è questo l'impegno annunciato dai deputati M5s della Commissione bilancio della Camera.

"Ieri la Corte dei conti, in audizione sulla Manovra davanti alle Commissioni bilancio di Camera e Senato, non ha potuto che farlo puntualmente notare, sottolineando come l'intervento vada contro gli impegni e la strategia antievasione contenuta nel Pnrr (recupera qui l'articolo). Il M5S, che da subito si era schierato contro la norma in questione, ne aveva anche chiesto lo stralcio in quanto ordinamentale: la Legge di bilancio, infatti, può contenere esclusivamente norme che hanno effetti finanziari e questa di sicuro non li produce. La Commissione, però, con una decisione molto grave, legata a un non indicativo precedente del 2016, ha respinto la nostra richiesta".

"Il problema ormai è sotto gli occhi di tutti. Il M5S, durante l'iter parlamentare, si batterà - sottolineano i parlamentari - per cancellare questo passo indietro e presenterà emendamenti per puntare fortemente sui pagamenti digitali, recuperando il cashback ordinario allora lanciato dal Governo Conte e introducendo l'innovativo meccanismo del cashback fiscale, che consentirebbe ai contribuenti di vedersi immediatamente accreditate su conto corrente le spese fiscalmente detraibili sostenute con strumenti elettronici: un'innovazione che semplificherebbe la vita e aiuterebbe a combattere l'evasione innescando un utile contrasto di interessi”.

Manovra, Mulè (Fi): "L'ostruzionismo è contro gli italiani" 

Immediata la risposta di Giorgio Mulè, deputato di Forza Italia e vicepresidente della Camera, che lancia un vero e proprio monito all'indirizzo dei Cinque stelle che minacciano di fare ostruzionismo sulla manovra economica del governo Meloni. ''Fare ostruzionismo oggi significherebbe ostruire, anzi, mettere un macigno, contro gli italiani...''. ''Più di due terzi della manovra, spiega all'Adnkronos l'ex sottosegretario alla Difesa- sono dedicati al caro energia e al caro inflazione, linfa vitale per cittadini e imprese. Conte e i Cinque stelle vogliono provocare l'infarto dell'economia e delle famiglie italiane? Non voglio crederci e -avverte- in ogni caso facciano bene i conti prima con la propria coscienza e poi con il paese". Non solo, mette in guardia Mulè: ''L'eventuale ostruzionismo esporrebbe inoltre l'Italia all'accusa di tornare a essere l'Italietta inaffidabile''.

 

 

 

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