Politica
"In politica? Mai, mai...". Così Marchionne scuote il Palazzo
Di Alberto Maggi (@AlbertoMaggi74)
Sergio Marchionne sembrava Papa Francesco quando sull'aereo di ritorno dagli Stati Uniti, per smentire di aver invitato in America l'ex sindaco di Roma Ignazio Marino, usò quella frase ormai celebre "Avete capito?", scatenando l'ironia dei giornalisti. Una scena molto simile si è ripetuta durante la conferenza stampa a Piazza Affari per la presentazione della quotazione della Ferrari a Milano quando l'amministratore delegato del gruppo Fca, rispondendo a una domanda del direttore di Affaritaliani.it, Angelo Maria Perrino, su un suo possibile ingresso in politica ha risposto sorridendo "Mai, mai, mai, mai". E "se non avete capito bene - ha ribadito Marchionne - Mai" (clicca qui per guardare il video).
Perché Marchionne ha enfatizzato così tanto il suo no a una discesa in campo? Perché ha risposto in modo così plateale e netto? Gatta ci cova, forse. Sempre rispondendo al direttore di Affari, Marchionne ha detto che sarà alla guida di Fca "fino al 2018" (e per il dopo ha auspicato di "fare il giornalista"). Il 2018, guarda caso, è proprio il termine naturale della legislatura e quindi l'anno delle prossime elezioni politiche. Ora il Palazzo si interroga sul futuro del manager italo-canadese.
Leonardo Impegno, parlamentare del Partito Democratico, ad Affaritaliani.it non si sbilancia ma lascia in qualche modo la porta aperta: "La politica è una cosa difficile. Ma visto che Marchionne ha dimostrato di avere qualità e capacità, se volesse mettersi al servizio di una causa pubblica farebbe bene a farlo. Ci mancherebbe". E ancora: "La politica non gode di ottima salute e quindi se qualcuno che ha le competenze positive si mettesse al servizio dei cittadini sarebbe tutto di guadagnato". Marchionne ministro di Renzi dopo le elezioni del 2018? "Non corriamo troppo. Ha escluso in modo netto che farà politica, ora non parliamo addirittura di un ministero", chiosa Impegno.
Sul fronte Centrodestra, sponda Forza Italia, qualcuno in passato ha ipotizzato che il manager più volte evocato da Silvio Berlusconi potesse essere proprio Marchionne. Ma Daniela Santanché, pitonessa azzurra vicinissima all'ex Cav, ad Affaritaliani.it sgombra il campo: "Non ho parametri per valutare l'a.d. di Fca come politico. Sicuramente è un bravo manager, anche se non so se ha fatto gli interessi dell'Italia dopo aver fatto certamente quelli della sua azienda". Poi la frase chiave: "Marchionne sta con Renzi e certo non con il Centrodestra. Poi ha detto che non è interessato alla politica e quindi il discorso è chiuso". E comunque - sottolinea la Santanchè - "non credo proprio che Marchionne sarebbe attrezzato per sopravvivere a quello che hanno fatto a Berlusconi da quando è sceso in campo. In molti avrebbero accettato compromessi e avrebbero svenduto gli ideali e il loro Paese, invece Berlusconi continua a combattere per la democrazia e la libertà. Ecco, non credo che Marchionne sarebbe in grado di sopportarre quello che hanno fatto passare al leader di Forza Italia".
Come è facile immaginare dalla Lega arrivano parole durissime contro l'a.d. di Fca. "E' palesemente già in politica", afferma ad Affaritaliani.it Paolo Grimoldi, leader del Carroccio lombardo. "Marchionne non perde giorno per supportare Renzi con i media che controlla. Ha spostato la sede di Fca in Olanda per non pagare le tasse in Italia, fa più finanza che economia ed evidentemente va d'accordo con questo governo delle tasse, dei clandestini e delle banche. Perché dovrebbe scendere in politica se è già in campo attraverso il suo burattino Renzi?", si chiede Grimoldi.
Nemmeno dal Movimento 5 Stelle arrivano parole tenere per Marchionne. Mario Michelle Giarrusso, capogruppo pentastellato al Senato, parlando con Affaritaliani.it ci va giù pesante: "Non lo apprezzo come amministratore della Fiat e non lo vedo come buon politico. Sicuramente - sentenzia Giarrusso - non ha la stima degli italiani".