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Politica
Meloni e Zalone, è nata una coppia: l'alleanza anti-politically correct
Checco Zalone e Giorgia Meloni

Quindi possiamo pensare che come ogni comico di alto livello Zalone abbia le idee confuse anche sulla sua vera natura; lo diciamo per fornire una speranza ai suoi tanti fan quasi tutti di destra. Ma il punto non è come si sente e si auto-rappresenta Zalone ma come è visto e percepito dal suo pubblico.

Il comico ha anche raccontato in una intervista al Corriere della Sera di aver cucinato per la Meloni. «Un’estate ero in vacanza in Puglia con gli amici delle mie figlie, tutti fascistoni, quindi fan di Giorgia. Pure lei era in vacanza lì vicino. E mi mandò un WhatsApp chiedendo di incontrarmi».

Costretto dagli amici Zalone l’invita e cucina per lei con la precauzione di evitare le nocciole, cosa ben nota a chi la conosce ed anche il motivo per cui non può mangiare i celebri Baci a San Valentino, con suo grande dispiacere. Zalone è un comico innovativo proprio perché affonda la sua arte contro lo stupidismo dilagante nel globo terracqueo, il “mondo alla rovescia” in cui siamo caduti come in un universo parallelo irritante e sciocco.

Un mondo alla rovescia dominato dalla cancel culture che abbatte le statue di Cristoforo Colombo e dalla pericolosissima ideologia "Woke”, paladina dell’intolleranza contro la maggioranza. Un mondo in cui si vietano le bocce tonde per i pesciolini rossi perché li maltratterebbero, un mondo in cui la politica appoggia le borseggiatrici in metropolitana e attacca le vittime che le riprendono.

Un mondo che crede ad una ragazzetta come Greta invece che alla Scienza. A tal proposito, sul “mondo alla rovescia”, segnalo un bel libro di Marcello Foa “Il sistema (in)visibile che ci controlla”, da poco uscito. E la Meloni è una delle principali avversarie del politically correct in cui ci sta trascinando la cultura liberal prominente del mondo. Nella sua autobiografia cita a tal proposito una bellissima frase di Gilbert Keith Chesterton: “Fuochi verranno attizzati per testimoniare che due più due fa quattro. Spade verranno sguainate per dimostrare che le foglie sono verdi d’estate”.

E Zalone è l’unico che può prendere in giro gli eccessi dei “recchioni”, dei “neri” e dei “migranti” - come li chiama lui - senza rischiare il pubblico ludibrio e la galera. E quindi avrà pure votato il Pd ma la sua anima vaga in altre pianure che sono quelle del Walhalla culturale della destra: “Qui habet aures audiendi, audiat”.

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checco zalonegiorgia meloni





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