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Politica
Mozione Segre, le motivazioni deboli dell'astensione del Cdx

Cosa c’è dietro la motivazione dell’astensione del Centrodestra sull’istituzione della Commissione straordinaria Segre? "Siamo contro il razzismo, la violenza, l’odio e l'anti-semitismo senza se e senza ma. Non vorremmo che però qualcuno a sinistra spacciasse per razzismo quella che per noi è una convinzione, un diritto, ovverosia il 'prima gli italiani'. Siamo al fianco di chi vuole combattere pacificamente idee fuori dal mondo però non vogliamo bavagli, non vogliamo uno Stato di polizia che ci riporti a Orwell". 

Questa la motivazione di Matteo Salvini che spiega al Senato l'astensione della Lega sulla mozione istitutiva della Commissione straordinaria per il contrasto dei fenomeni di intolleranza, razzismo, antisemitismo e istigazione all'odio e alla violenza (così si intitola il documento che avvia la Commissione Segre al Senato). Il capo del Carroccio sostiene inoltre che è “Una bella Commissione sovietica come nemmeno Orwell in passato – e continua in una diretta Facebook – Un conto è condannare la violenza, i campi di sterminio nazisti o comunisti, altro conto è utilizzare questa storia per bloccare la libertà di pensiero e di parola e il ‘prima gli italiani’, perché secondo qualche cretino ‘prima gli italiani’ è razzismo e bloccare gli immigrati clandestini è razzismo” conclude.

Gli fa eco Giorgia Meloni, "La ragione per cui abbiamo deciso di non votare a favore della Commissione Segre è per la sua debolezza sul piano della lotta all'antisemitismo". La leader di Fratelli d’Italia ha voluto parlare direttamente al telefono con la senatrice Liliana Segre, di cui, come ha detto pubblicamente, ha molto rispetto. Un’interlocuzione che ha avuto – secondo quanto dice la Meloni - il fine di esporle una spiegazione ‘diretta e personale’. La senatrice Segre però, ha riportato parte della telefonata dicendo che la stessa Meloni ha affermato che l’astensione del suo partito è motivata anche dalla ragione che “Fratelli d’Italia difende la famiglia”. La Meloni asserisce inoltre che “La mozione non cita mai lo ‘Stato di Israele’ né l'integralismo islamico - e che - serve a segnalare all'autorità chi è portatore di ‘idee nazionaliste ed etnocentriste’ ma non credo che il nazionalismo sia un reato - e continua - la Commissione straordinaria appare uno strumento molto debole di contrasto all’antisemitismo ma al contempo uno strumento molto forte di censura politica” chiosa la Meloni. 

Leggendo però l’ordine del giorno del 29 ottobre dei lavori del Senato, in cui vi è in oggetto, tra le altre cose, l’istituzione della suddetta Commissione straordinaria, si apprende dal preambolo e dal contenuto che tutto c’è scritto fuorché quello che sostengono i due leader d’opposizione. Nulla fa riferimento a quello che denunciano il senatore Salvini e la deputata Meloni. Né nelle funzioni che la Commissione straordinaria si attribuisce e che dovrà esercitare, né nelle motivazioni che ne giustificano la costituzione. 

Così il testo: “La Commissione ha compiti di osservazione, studio e iniziativa per l'indirizzo e controllo sui fenomeni di intolleranza, razzismo, antisemitismo e istigazione all'odio e alla violenza nei confronti di persone o gruppi sociali sulla base di alcune caratteristiche quali l'etnia, la religione, la provenienza, l'orientamento sessuale, l'identità di genere o di altre particolari condizioni fisiche o psichiche. Essa controlla e indirizza la concreta attuazione delle convenzioni e degli accordi sovranazionali e internazionali e della legislazione nazionale relativi ai fenomeni citati”. 

Non vi è traccia dunque dell’intenzione di “mettere il bavaglio” a nessuno (se non a chi istiga all'odio e alla violenza) come caldeggia Matteo Salvini, né vi è traccia di “utilizzare questa storia per bloccare la libertà di pensiero e di parola e il ‘prima gli italiani’” come dice ancora Salvini. Non c’è scritto nemmeno che chi sostiene il “‘prima gli italiani’ è definibile razzista, né c’è scritto che “bloccare gli immigrati clandestini è razzismo” come accusa sempre lo stesso Salvini

Non vi è traccia neppure dell’intenzione - da parte della Commissione straordinaria – “Di segnalare all'autorità chi è portatore di idee nazionaliste” come afferma Giorgia Meloni. Nè “appare uno strumento molto forte di censura politica” come dice la medesima leader di FdI. Infine, non mette in discussione la ‘famiglia’. Perché una sopravvissuta ad Auschwitz dovrebbe istituire una Commissione contro la famiglia? A meno che Matteo Salvini e Giorgia Meloni credano che le loro idee possano istigare l’odio e la violenza. A quel punto si capirebbe perché si sono astenuti. Ma loro riferiscono convintamente di essere all’antitesi da certi comportamenti, non solo, dicono di essere contro chi aizza odio e violenza.  

Può una commissione che ha lo scopo di indagare sul fenomeno crescente dell'odio sociale e razziale essere 'sovietica'? Ovvero, come si presume Salvini intenda, essere antidemocratica? E se la Meloni definisce censurante la commissione Segre perché Fratelli d'Italia si astiene? Avrebbe dovuto votare contro. Se come dice, una commissione mira a ridurre la libertà di parola, allora dovrebbe esprimere dissenso. Di certo non dovrebbe astenersi. Si è quindi astenuta sul voto di una commissione che ha intenzione (come sostiene) di censurare chi esprime il libero pensiero? La Commissione straordinaria non è nata evidentemente con l’intenzione di mettere a tacere l’ideologia sovranista, ammesso che non induca all’odio e alla violenza. L’astensione del Centrodestra sulla mozione Segre è un tremendo equivoco o un’azione calcolata?

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