Orlando, sciopero Cgil-Uil legittimo, ma non condivido il presupposto - Affaritaliani.it

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Orlando, sciopero Cgil-Uil legittimo, ma non condivido il presupposto

Legge Bilancio: Andrea Orlando commenta lo sciopero Cgil-Uil

Sciopero Cgil-Uil, il ministro al Welfare Andrea Orlando: comprensibile, ma basato su un presupposto che non è condivisibile

Lo sciopero generale di giovedì indetto da Cgil e Uil «mi sembra legittimo, comprensibile, ma basato su un presupposto che non è condivisibile: cioè che con un singolo passaggio parlamentare, con questo quadro politico e con la pandemia non ancora alle spalle, si possano cancellare tendenze di fondo che connotano il nostro modello di sviluppo». Lo dice, in un'intervista al Corriere della Sera, il ministro al Welfare Andrea Orlando, per quale "è il momento di non interrompere il confronto". «Si è giocato molto in questi giorni sul capire e non capire, sul sorprendersi oppure no. A me oggettivamente non sorprende che il sindacato riceva una pressione molto forte affinché assuma un'iniziativa. C'è un evidente malessere nella società, anche perché la pandemia ha reso evidenti le distorsioni del mercato del lavoro e le dimensioni del lavoro povero», sottolinea Orlando. Dunque le ragioni per indire uno sciopero c'erano? «Voglio dire - risponde il ministro - che capisco che la pandemia abbia aggravato diseguaglianze già intollerabili e che i dati della ripresa nascondano ancora forti elementi di precarietà. In fondo proprio il Covid-19 ha creato una nuova consapevolezza degli errori insiti in alcune scelte fatte sui sistemi di welfare e sul mercato del lavoro negli ultimi vent'anni. E capisco che tutto ciò sia fonte di grande tensione sociale, in Italia e in Europa". E, prosegue, "mi permetto di opinare che ciò che si è determinato in un arco di tempo lungo vent'anni non si può ribaltare in una sola legge di bilancio. La domanda rilevante qui è se questa legge di bilancio inverte la tendenza degli ultimi vent'anni, oppure no. E a me pare proprio di sì».

Contributo di solidarietà delle fasce di reddito più alte, Orlando: errore che sia saltato, atto di ottusità della destra

Per Orlando, inoltre, il fatto che sia saltato il contributo di solidarietà delle fasce di reddito più alte, è stato "un errore e un atto di ottusità della destra, che ha respinto la proposta di Mario Draghi. Vediamo però quello che c'è nella legge di bilancio e attorno ad essa. C'è una riforma degli ammortizzatori sociali che estende i diritti a figure che ne avevano pochi o nessuno, sia in costanza del rapporto di lavoro che in caso di fine perdita del posto, soprattutto ai precari. Anche il punto di equilibrio che si è trovato fra taglio all'imposta sui redditi personali, Irpef, e sulle imprese, con l'lrap, non penalizza certo il mondo del lavoro dipendente. Poi c'è un investimento nei livelli essenziali delle prestazioni sociali e riparte l'indicizzazione per le pensioni. Inoltre si allarga la platea dei lavoratori gravosi ammessi Ape sociale. Per la prima volta è istituito un fondo per la parità salariale di genere. Difficile negare - evidenzia - che si siano fatto passi nella direzione di un allargamento delle tutele. A ciò si aggiungono gli investimenti sul sociale e sulle politiche attive che il sindacato auspicava»