Palazzi & potere
Ancora una volta, il governo non ha fatto i conti con Bruxelles e si ritrova obbligato a...
Ancora una volta, il governo non ha fatto i conti con Bruxelles e si ritrova obbligato a ridimensionare gli slanci del premier Matteo Renzi. Alla vigilia della presentazione del Def, i dossier economici sono tre: tasse, pensioni e rimborsi agli obbligazionisti delle quattro banche salvate dal governo.
Nonostante le indiscrezioni di fonte governativa filtrate nei giorni scorsi, oggi non è stato il giorno del decreto per i rimborsi. Non nella versione allargata che il premier sta cercando di fare passare. In sintesi, un aumento del fondo da 100 milioni e la previsione di un risarcimento per tutti. Ma nemmeno nella versione prevista, quella che attribuisce all' autorità anti corruzione di Raffaele Cantone il compito di condurre gli arbitrati e quindi decidere chi risarcire e chi no.
Non c' è il via libera di Bruxelles.
Le direttive Ue, scrive il giornale, prevedono espressamente l' arbitrato e giorni fa, rispondendo a un' interrogazione del vicepresidente dell' Europarlamento Antonio Tajani, il commissario alla Concorrenza Margrethe Vestager, aveva confermato che il governo italiano era in trattativa per attivare questa procedura. Poi è spuntata la soluzione di un rimborso per tutti ed è arrivato lo stop dell' Ue. L' ostacolo è più nel merito che nel metodo.Mantenere gli arbitrati, magari a maglie larghe, sarebbe una strada più utile per i risparmiatori, ma meno efficace dal punto di vista della comunicazione.