Palazzi & potere
Ciclone Bersani: sposta il 6% di elettori (verso il NO)

IL CICLONE Trump che compromette anche il risultato referendario? Macchè. C' è ben altro che potrebbe logorare Renzi e la sua campagna per il sì. E' la crisi interna al Pd, esplosa nella settima Leopolda, che ha fatto impennare verso l' alto l' asticella del no dentro lo zoccolo duro dell' elettorato dem.
«Quello che non capisco - ragiona, infatti, ad alta voce la sondaggista Alessandra Ghisleri - è come Renzi possa pensare di fare a meno di Bersani in questa fase e perché mai non abbia fermato chi gridava 'fuori, fuori' durante la Leopolda; i post comunisti pesano dentro il Pd, questione di storia, di valori, di partecipazione politica, di appartenenza che non si può certo cancellare con le urla e le invettive...ci penserei, se fossi Renzi.
E fossi stata in lui, avrei chiamato il partito all' unità, non fomentato gli animi...».
Chissà, scrive il QN, se il premier segretario ha fatto anche lui questa riflessione. Di certo è che ora dentro il partito si è aperta una faglia profonda, con sciami sismici che rendono instabile la «casa comune», la «ditta». Difficile, quasi impossibile, prevedere la magnitudo che potrà avere la scossa referendaria.
O meglio; è possibile solo se si ha contezza di quanto 'pesa' realmente Bersani e il suo 'no' alla riforma costituzionale sull' elettorato 'storico' del Pd. «Bersani è una colonna del Pd - analizza Antonio Noto di Demopolis - e sposta parecchio.
Oggi, facendo due conti, il Pd è al 32% e l' ex segretario vale circa il 20% di questo 32%, ovvero circa il 6,4% sul totale degli elettori.