"Deve valutare, lei e non altri, se i singoli ministri sono adeguati alle emergenze che stiamo vivendo e sempre a lei chiedo la verifica, visto quello che si legge, della tenuta della maggioranza". Lo ha detto il senatore e capogruppo del Pd Andrea Marcucci durante le dichiarazioni in replica all'intervento del premier al senato. Parola che spiegano perfettamente l'aria che si respira dalle parti del Nazareno. Dal Pd, rivela in un informatissimo retroscena Italia Oggi, sono molto preoccupati per come il Paese sta reagendo a questa seconda ondata Covid. “Prima – dicono i Dem – medici e infermieri erano gli eroi italiani. Ora non più. La rabbia sta ormai travalicando e può travolgerci tutti. Non ci si rende conto delle persone che sono ricoverate o in terapia intensiva”. Ecco perché – considerato il momento delicatissimo – l’appello del Segretario del Pd Zingaretti agli alleati a non stare con i piedi in due staffe. E l’appello a Conte a coinvolgere di più le opposizioni. Ed ecco perché al Nazareno osservano con una certa incredulità anche esponenti locali ed amministratori del Pd che a volte si mettono alla testa di manifestazioni contro il Dpcm di Conte. “Il nemico è il Covid, non le regole per combatterlo”, ripete spesso Zingaretti. “Il Pd ora deve essere unito e responsabile e capire che il nostro compito è traghettare il Paese fuori da questo incubo. Senza isterismi e mantenendo la barra dritta”, commentano dal Nazareno. Intanto a Palazzo Chigi si vivono ore di tensione: la parola "lockdown", per quanto più volte smentita, è quella che risuona di più per i corridoi tanto che filtrano rumors su un piano che il governo avrebbe già pronto per attuarlo. "E' un virus praticamente imprendibile e le misure finora attuate non sembrano più sufficienti" spiegano dalla maggioranza. Insomma, cresce la paura ed aumentano le pressioni per il lockdown. "Ormai sembra inevitabile" continuano le medesime fonti, "non si tratta di sapere come ma quando". Conte intanto con i più stretti collaboratori continua a gettare acqua sul fuoco: "Dobbiamo dare il tempo alle misure appena prese di dispiegare appieno i suoi effetti. L'obiettivo è mettere la curva sotto controllo". Ma riservatamente nell'esecutivo non si esclude più un'ulteriore stretta, se la situazione dovesse precipitare. "Da metà novembre a metà dicembre" per salvare il Natale e i relativi acquisti. Poi, nelle previsioni del governo, con l'arrivo del vaccino ad inizio anno la situazione dovrebbe lentamente migliorare per poi normalizzarsi nei mesi immediatamente successivi, all'approssimarsi della Pasqua. Intano, il Premier continua a muoversi anche a livello internazionale: in queste ultime ore si sono fatti sempre più fitti i contatti con Parigi e Berlino (indiscrezioni parlano di contatti con Merkel e Macron) per arrivare a misure concordate su scala europea. Insomma, se lockdown dovrà essere meglio che sia con regole uguali per tutti.
Palazzi & potere
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