Palazzi & potere
Decreto Banche, spariscono le norme contro papà Boschi

Il Governo si rimangia l'emendamento sull' interdizione dei vertici di istituti finiti in liquidazione
L'influenza del sottosegretario Maria Elena Boschi sul governo, dettata dalle vicende di banca Etruria, è ormai un problema serio. E a pagarne il prezzo sono di nuovo i risparmiatori colpiti dai crac bancari, le famiglie che hanno sottoscritto le obbligazioni subordinate emesse dagli istituti, scrive il Fatto.
Il governo ha deciso di blindare il decreto che manda le due banche venete in liquidazione, rimangiandosi le modifiche proposte dal relatore del testo in Commissione finanze alla Camera, Giovanni Sanga (Pd). La decisione, risulta al Fatto, è arrivata anche per le pressioni della sottosegretario alla presidenza del Consiglio (anche se fonti a lei vicine negano). A guardare l' emendamento si capisce l' interesse: conteneva una norma bomba che rischiava di inguaiare il padre Pier Luigi Boschi, ex vicepresidente di Banca Etruria.
Tra le modifiche ce n'è una (comma 7) esplosiva, ricopiata da un emendamento depositato in Commissione da Pier Luigi Bersani: "Ove i commissari liquidatori esercitino l' azione di responsabilità ai sensi dell' articolo 2394-bis del codice civile, il giudice, se accoglie la domanda nei confronti degli amministratori delle banche, condanna sempre questi ultimi all' interdizione perpetua dai pubblici uffici, all' interdizione perpetua dall' esercizio delle professioni, dagli uffici direttivi delle persone giuridiche e delle imprese e l' incapacità di contrattare con la pubblica amministrazione".