Palazzi & potere
Elezioni amministrative e Brexit...

Elezioni amministrative e Brexit. Due consultazioni condizionano il nostro futuro. Contraddizioni e prospettive.
Difficile dare un significato univoco al risultato delle amministrative. Sicuri sono l’astensionismo record e le cause: disaffezione per politica e campagne elettorali insulse, disagio crescente di borghesia e piccole imprese verso burocrazia e tassazione esagerata, protesta.
Vince il Movimento 5 Stelle a Roma con Raggi e, più sorprendentemente, a Torino con Appendino. È richiesta di cambiamento, ma confusa nell’obiettivo e condizionata dallo sbandamento del Centrodestra, che solo a Milano propone con Parisi un’alternativa valida a Sala. Il raffronto tra Roma e Torino è significativo. A Roma il degrado è evidente: decenni d’incuria, corruzione, sfacelo amministrativo. Ma a Torino questa spiegazione non funziona. Cosa accomuna fenomeni così contraddittori?
Gli elettori sfuggono ai giochi interni di partito e il M5S, nonostante la gestione verticistica, capitalizza l’apertura a nuove candidature. Un avvertimento per Renzi, ma anche per tutto il PD: errori antichi hanno portato a questo risultato. E avvertimento al Centrodestra, che non ha strategia e si accoda al M5S.
Cambiamento sì, ma verso cosa e con quale dirigenza politico-amministrativa? L’assenza di un programma preciso del M5S si farà sentire alle Politiche: quale programma per sanità, pensioni, infrastrutture, privatizzazioni, UE?
Brexit incombe ed è difficile prevederne le conseguenze. Cameron ha ricordato agli inglesi gli effetti su pensioni e Stato sociale. La Scozia è pronta a cogliere l’occasione per separarsi aderendo all’UE. Queste potrebbero essere, accanto all’atroce assassinio di Jo Cox, le ragioni per indurre gli indecisi a votare contro l’exit.
Qualunque sia l’esito, a prescindere dall’iniziale turbolenza finanziaria e dalle variazioni dello spread, che per noi significa maggior debito pubblico, si troverà un nuovo equilibrio. Se vince il leave, occorrerà tamponare fughe di altri Paesi, come l’Olanda; la Germania acquisterà più peso e l’UE rischia di diventare ancora più burocratica sul modello francese. Se vince il remain, l’UE rischia di annacquarsi per le concessioni al Regno Unito. Ma non sarà solo colpa degli inglesi.
In entrambi i casi l’UE si salverà se, magari con cooperazioni rafforzate tra gruppi di Stati membri, porterà avanti con decisione politiche d’integrazione in materia d’immigrazione, fiscale e bancaria.
Prof. Carlo Malinconico