Palazzi & potere
Gentiloni? Chi assaggia il potere non lo molla facilmente. E nel 2017...
Ad Affaritaliani parla Maurizio Tortorella, vicedirettore di Panorama
Che anno sarà per la politica italiana? Elezioni si o no?
Non ci credo nemmeno se lo vedo. Del resto, per andare a votare, servirebbe una nuova legge elettorale e non è affatto detto che possa funzionare quella che dovesse uscire da un’eventuale revisione dell’Italicum da parte Corte costituzionale. E poi lo stesso Paolo Gentiloni l’ha detto chiaro e forte nella conferenza stampa di fine d’anno: il suo governo non ha certo tra le sue priorità la riforma del sistema elettorale, ma “coadiuverà” il Parlamento, se questo deciderà di occuparsene. Insomma: Gentiloni in novembre è partito come “alter ego a tempo” di Matteo Renzi, ma come spesso capita chi assaggia il potere non lo molla così facilmente.
In America arriva Trump; cambierà veramente qualcosa?
Io credo proprio di sì. E Donald Trump stupirà il mondo: l’uomo della Casa Bianca sarà ben diverso dal candidato presidente, esattamente come fu per Ronald Reagan a partire dal 1981. Certo alcune sue linee-guida in politica estera non piaceranno all’Europa. Purtroppo per noi, credo per esempio che sotto Trump la difesa comune, e la Nato in particolare, saranno potentemente ridimensionate. Questo imporrà all’Unione europea un difficilissimo incremento della spesa militare e (magari!) un progetto comunitario più stringente in quel settore. È molto probabile anche che Trump insista sulla linea filo-Putin e con il protezionismo in economia. Questo potrà creare qualche seria tensione. Ma sono convinto che in campo internazionale non farà gli errori disastrosi del suo predecessore. Perché Barack Obama è stato veramente un disastro: dall’islam terroristico all’Iran, fino alla Cina espansionista, ha lasciato campo libero a tutti i peggiori nemici dell’Occidente. Trump cercherà di rimediare.
L’Europa appare sempre più ad un bivio; cambiare o morire. È proprio così? E come dovrebbe cambiare?
La vedo malissimo. L’Europa non è a un bivio. Da tempo è... al trivio: sulle emergenze immigrazione, crisi economica, terrorismo non pare in grado di fare nulla. Una vera disfatta, causata da pochezza e dall’insipienza di una generazione di politici Serve maggiore concretezza: per esempio un piano comune di difesa dallo jihadismo stradista, con servizi segreti davvero collegati; e norme comunitarie più stringenti in materia di migrazione economica; e controlli comuni anche per impedire che i flussi migratori dei profughi possano nascondere terroristi. Il problema è che tutto questo costa, e la rigidità imposta dalla linea pro-austerità non consente incrementi di spesa. Le elezioni nazionali che ci aspettano, a partire da Francia e Germania, daranno una spallata. Ma non è detto che sia positiva.