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Palazzi & potere
Lega, è allarme Berlusconi: Salvini non lo vuole al posto di Mattarella

Salvini stavolta sembra averlo veramente capito, scrive Dagospia. Senza buoni rapporti con Berlino, Parigi e Bruxelles (e Washington) non ti puoi sedere a palazzo Chigi e, come Dagoanticipato nelle scorse settimane, continua la sua "operazione simpatia" nei confronti dei poteri forti internazionale tanto che adesso starebbe addirittura "ripensando" il suo rapporto con i popolari europei (Ppe) di sua maestà Angela Merkel: sarebbe lo stesso Silvio Berlusconi a fare da mediatore per mettere una pezza ai dissidi del passato.

Berlusconi sempre più indispensabile a Matteo Salvini ma non certo per i voti del partito azzurro quanto piuttosto per l'enorme peso economico, mediatico e di relazioni internazionali: "Silvio non si tocca neanche se Forza Italia dovesse scendere sotto al 5% ed essere politicamente irrilevante". Insomma dal quartier generale leghista fanno sapere che Berlusconi se lo vogliono tenere stretto anche se in futuro dovesse bastare l'alleanza con Fratelli d'Italia per vincere le elezioni e governare il paese. Giorgia Meloni (che vuole capitalizzare al massimo il suo essere seconda forza della coalizione) è avvisata.

Intanto, continua Dagospia, il capitano leghista non molla la preda. Per quanto riguarda l'Emilia Romagna ha chiesto ai suoi parlamementari di zona notizie e suggerimenti per il programma elettorale mentre per la Capitale è già scattato il totonomi: Rampelli, Saltamartini, Mantovani, Politi sono solo alcuni dei nomi che si fanno in queste ore ma chi conosce il capitano leghista sa che Matteo sta sondando il terreno riservatamente anche con esponenti della società civile e che il vero nome in realtà è ancora "coperto".

Intanto in casa Lega si ragiona anche sulla possibilità futura di vedere Mario Draghi al Colle: "Potrebbe servire a bilanciare la presenza di Matteo Salvini a Palazzo Chigi e a rassicurare capitali europee e mercati".

Insomma, il ticket Draghi-Salvini non dispiace affatto e l'assenza di veti da parte della Lega sul nome dell'ex Presidente Bce potrebbe servire a spianare la strada alle ambizioni del Capitano. Non per niente è stato Giancarlo Giorgetti nei giorni scorsi a tirare in ballo Super Mario: e Salvini ha subito "promosso" GG futuro Ministro dell'economia così come ha detto di sperare che Silvio Berlusconi non voglia sedersi al Quirinale. Più chiaro di così...

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