Palazzi & potere
Orlando, per alcuni media italiani il caso sono le "armi"

Menospesamenotasse – Orlando, per alcuni media italiani il caso sono le “armi”. Non Isis, non il terrorismo…Ciò che la cultura “politically correct” non sa o non vuole vedere.
Titolo de L’Unità di oggi: “Licenza di strage”. Sottotitolo: “Massacro nel locale gay di Orlando, un giustiziere omofobo e terrorista uccide 50 persone. Il Far West del paese più armato è la guerra persa da Obama, vinta dalla lobby filo Trump”.
La parola “Isis” non compare, la parola “islamista” neppure. Il problema, per L’Unità, sono le armi e Trump.
Titolo del Fatto quotidiano (un richiamino in prima, perché l’apertura è sulla Boschi):“L’America spara ancora. Strage nel locale gay: 50 morti, 35 feriti”. Occhiello piccolissimo:“Ucciso il killer. ‘Site’ pubblica la rivendicazione Isis”.
Insomma, la parola Isis compare, ma per vederla serve la lente di ingrandimento, e soprattutto viene evocata solo citando ‘Site’, come a dire che il Fatto lascia ad altri l’accostamento.
Si potrebbe andare avanti a lungo. Del resto, lo stesso Obama, mostrando una volta di più i suoi tragici errori strategici di questi anni, non riesce a pronunciare insieme le tre parole “radical islamic terror”.
Ora, nessuno nega che in America ci sia - anche - un problema di armi, con due legittime visioni in campo: chi vuole restringere l’accesso, e chi - più fedele a una plurisecolare cultura americana - ritiene che sia intangibile il diritto di ogni persona all’autodifesa armata.
Ma discutere di ciò e non vedere (anzi: per non vedere) che c’è stato un altro Bataclan lascia senza fiato. Il terrorismo islamista non tollera la libertà, e quindi non tollera la libertà sessuale, e quindi non tollera neppure i gay. E’ su questo che la cultura “politically correct” dovrebbe interrogarsi…
Daniele Capezzone
Deputato Conservatori e Riformisti
d.capezzone@gmail.com
@capezzone