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Palazzi & potere
Pd, accordo in vista con Calenda per mancanza di alternative? Il retroscena

Povero Silvio Berlusconi. Non ditegli che dalle parti di palazzo Chigi (cioè Conte) e da quelle dei partiti che ne sostengono la maggioranza non si ha nessuna intenzione di arrivare a intese parlamentari "concrete" con Forza Italia in materia di bilancio. Al massimo, rivela l'informatissimo Italia Oggi, ci sarà qualche emendamento condiviso, spiegano i soliti bene informati, caustici come non mai nel commentare le ultime vicende del leader di Forza Italia. Ma qualche rimpianto c'è, anche se si dà per finita la linea dell'appeasement: “Abbiamo sprecato una grandissima occasione. Si sarebbe spaccato il centro destra. E dal quel momento sarebbe stata un’altra storia”, spiega un autorevole deputato Dem. Di questo mancato accordo dal Nazareno accusano ovviamente i 5Stelle, che ormai sono in un congresso permanente e quindi introiettati nell’essere più duri e puri che mai. Ma le accuse arrivano anche a Conte, con il premier che per molti piddini sarebbe ben contento che non si sia concretizzato nessun rapporto parlamentare più stringente con Forza Italia. "Conte vede qualsiasi cambiamento, anche il più piccolo, come un pericolo per la sua poltrona. Sbaglia, perché certi movimenti dovrebbe guidarli lui. A forza di svicolare e basta, c’è il rischio di inciampare", spiega un Pd di lungo corso. Insomma, contento Conte che salva la poltrona (cadere dalla padella della collaborazione alle brace delle larghe intese è un attimo) ma contento anche Salvini che "salva" il centrodestra da una probabilissima spaccatura. In poche parole, anche stavolta l'ha avuta vinta l'astutissimo Conte anche se ci si chiede fino a quando. Da gennaio, infatti, dopo l'approvazione della legge di bilancio si teme il "tana libera tutta" e più di qualcuno comincia già a parlare di crisi: "Appena usciremo dall'emergenza Covid ne vedremo delle belle", spiegano fonti di maggioranza. "A quel punto nessuno potrà impedirci di dire quello che veramente pensiamo sui tanti dossier aperti e ci sarà la vera resa dei conti". Avete preparato i popcorn? Intanto chi potrebbe presto festeggiare è Carlo Calenda: Zingaretti non ne voleva sapere di ritrovarselo sindaco di Roma ma forse sarà costretto a fare buon viso a cattivo gioco: "Se la Raggi non molla non ci resta che fare l'intesa con lui" spiegano dal Nazareno. D'altra parte i vari Sassoli e Gualtieri hanno ben altre ambizioni che fare il sindaco di Roma. Dunque, non resta che aspettare. E magari ripiegare su Calenda.

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