Palazzi & potere
Premiata ditta Renzi&Verdini: lavori in corso
Le Amministrative, come il referendum, sono una formidabile arma di distrazione di massa. Perché è vero che i due test elettorali decreteranno i nuovi rapporti di forza nel sistema, ma è altrettanto vero che nel sistema è già in atto un processo di ristrutturazione in vista delle Politiche.
Nel governo, Renzi si prepara ad accogliere Verdini senza dover pagare dazio agli alleati e alla «ditta», e senza dover passare nemmeno per il Quirinale. Bisognerà vedere se andrà in porto una manovra affidata al vice ministro dell' Economia Zanetti, segretario di Scelta Civica, che ieri ha (ri)lanciato (l' ennesimo) cartello dei moderati: un contenitore che in Europa vorrebbe ancorarsi ai Liberaldemocratici e che in Italia vorrebbe aggrapparsi al Pd. Per quanto nel Paese l' iniziativa non dovrebbe avere grande impatto, date le percentuali di Sc, nel Palazzo potrebbe invece cambiare il volto della maggioranza.
Perché la proposta sarà pur «aperta a tutti», ma soprattutto è aperta ai verdiniani, che non a caso sono stati gli unici ad applaudire l' idea annunciata da Zanetti sul Foglio . Ecco il cavallo di Troia dentro cui si potrebbe imbarcare Ala, che - con un processo di fusione dei gruppi parlamentari - da «sostenitore esterno» del governo si trasformerebbe senza colpo ferire in «socio interno» del governo, con tanto di rappresentanza ministeriale. Siccome nell' esecutivo non si muove foglia che Renzi non voglia, significa che è in atto un' operazione volta a rottamare l' attuale maggioranza attraverso una manovra di riciclaggio politico.
I segnali ci sono tutti scrive il corriere della sera, basti vedere le tensioni che nelle ultime settimane hanno incrinato i rapporti tra premier e Ncd: il modo in cui è stata derubricata la proposta del «bonus bebè» avanzata dal titolare della Salute Lorenzin; lo scontro sulla giurisprudenza in tema di adozioni per le coppie gay che ha ingaggiato il Guardasigilli Orlando con il ministro centrista Costa; e soprattutto i contrasti tra Renzi e Alfano sul nodo dell' emergenza migranti.
Tre indizi fanno una prova e rivelano il tentativo di togliere ad Ap quella centralità in Parlamento su cui si fonda oggi la stabilità del governo.
È da vedere se la manovra avrà successo, già in passato è stata tentata ed è fallita. Ma non c' è dubbio che mentre tutti sono concentrati sulle Comunali, il premier si sta portando avanti per la riconquista di Palazzo Chigi, alimentando il sogno di una modifica dell' Italicum (dopo il referendum) che non promette e nemmeno esclude quanti cercano rifugio presso di lui. E un tormentone che spesso trova sfogo nelle riunioni di Ala, sta dentro una battuta con cui D' Anna si è rivolto a Verdini: «Denis, se tu prendi per il c... noi, ci può anche stare. Ma se Renzi prende per il c... te, è una tragedia».